Tanto bella e iconica da finire su un francobollo. La Biblioteca Malatestiana di Cesena è un concentrato di storia e fascino da (ri)scoprire.

A Cesena c’è un luogo sospeso nel tempo dove tutto sembra essersi fermato al XV secolo. La Biblioteca Malatestiana, con i suoi 350 mila volumi, i 287 incunaboli, 1.753 manoscritti, 17.000 lettere e 4.000 cinquecentine, rappresenta un complesso monumentale e documentario di valore inestimabile.

Un peso e una rilevanza riconosciuti anche dall’UNESCO, che l’ha inserita, prima in Italia, nel Registro Memoria del Mondo. Cosa questo voglia significare, te lo spieghiamo qualche riga più in basso. 

Intanto, se ti stai chiedendo cosa renda questo luogo così speciale, partiamo da un fatto: la Malatestiana è l’unica biblioteca monastica di stampo umanistico in perfetto stato di conservazione.

L’atmosfera che qui si respira è particolarissima, fatta di un’aria mistica quasi reverenziale. È molto probabile che varcata la sua soglia ti sentirai un po’ in soggezione. Senza dubbio, la Malatestiana, che nel 2008 è finita pure su un francobollo, esercita un fascino eccezionale. 

Voluta da Domenico Malatesta, che vi fece inserire diversi rimandi, tra simboli e incisioni, alla nobile casata dei signori di Cesena, rappresentò fin da subito una novità. La gestione fu infatti affidata, per espressa volontà del suo ideatore, agli organismi comunali. Ciò la rese la prima biblioteca civica d’Italia

La fama della nuova libraria e della sua preziosa collezione crebbe velocemente. Tale era il prestigio che la circondava che anche solo ottenere il prestito di un volume non era affatto scontato. 

A lungo, le chiavi di accesso alla sala di lettura vennero conservate separatamente per ragioni di sicurezza. E certo i frati e le istituzioni comunali che ne condividevano la custodia non si fecero mancare qualche screzio di tanto in tanto.  

Ciò che resta oggi è un concentrato di storia e bellezza da conoscere assolutamente. 

Ecco l’essenziale da sapere prima di visitare la Biblioteca Malatestiana di Cesena. 

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La Biblioteca Malatestiana di Cesena

Biblioteca Malatestiana di Cesena

La Biblioteca Malatestiana di Cesena rappresenta la prima istituzione culturale italiana a essere stata inserita nel registro Memoria del Mondo dell’UNESCO. Un riconoscimento arrivato nel 2005 e che ne attesta il grande valore storico. 

Si tratta infatti dell’unico esempio al mondo di biblioteca umanistica rinascimentale ancora perfettamente intatta. Uno stato di conservazione ottimale che interessa tanto la struttura quanto gli arredi e il patrimonio librario che custodisce.

La sua storia, condita com’è di intrighi, furti, dispetti e qualche nome altisonante, sembra saltata fuori da un romanzo storico ottocentesco. 

Tutto comincia verso la metà del XV secolo, nel pieno del fervore rinascimentale. Quando Domenico Malatesta, signore di Cesena, governante illuminato con una spiccata propensione per l’arte e la cultura, espresse il desiderio di realizzare una biblioteca pubblica nella sua sua città, dovette scontrarsi con il Consiglio Generale degli Anziani. 

Non potendo contare sull’appoggio delle istituzioni comunali, fu quindi egli stesso a finanziare l’opera. La nuova struttura sorse nel convento francescano tra piazza Bufalini e via Montalti. I frati furono ben lieti di ospitare una sala di lettura, anche perché già avvezzi alla realizzazione di codici e volumi.  

I lavori cominciarono nel 1447 sotto la direzione di Matteo Nuti, allievo di Leon Battista Alberti, che per il progetto si ispirò al salone della Biblioteca di San Marco a Firenze

Fu così che vide la luce la cosiddetta Aula Nuti, dal nome del suo architetto. Ha una pianta basilicale a tre navate, sormontate da volte a botte (centralmente) e a crociera (ai lati). I corridoi sono suddivisi da file di colonne, ciascuna decorata da capitelli dai motivi unici.

A primo impatto, l’impressione che avrai entrando sarà di trovarti in una chiesa, ma un’occhiata più attenta ti svelerà tutta la straordinaria unicità dell’ambiente. 

Mettere piede nella Biblioteca Malatestiana di Cesena è fare un tuffo indietro di seicento anni (sì, usiamo spesso espressioni simili e ce ne scusiamo, ma in casi come questo sono quantomai efficaci per descrivere le emozioni e l’effetto che suscitano).

La biblioteca si presenta ancora così come doveva apparire nel XV secolo, con gli scrittoi in legno, i manoscritti assicurati ai leggii da catenelle, le pareti intonacate e la luce soffusa che trapela dalle finestre laterali, unica illuminazione della sala. L’Aula fu infatti concepita con un’esposizione tale da ridurre al minimo la necessità di candele, rischiose per il pericolo di incendi. 

Proprio di fronte all’Aula Nuti si trova la Piana, la biblioteca personale di papa Pio VII, Barnaba Chiaramonti, originario di Cesena. Qui sono conservati, tra stampe e manoscritti, più di 5.000 volumi, tra cui il libro più piccolo del mondo leggibile ad occhio nudo: misura 15x9mm, risale al 1897 ed è una riproduzione della Lettera di Galileo Galilei a Maria Cristina di Lorena.

La visita alla Biblioteca Malatestiana dura all’incirca quaranta minuti e avviene esclusivamente con l'accompagnamento di una guida.

Cos’è il Programma Memoria del Mondo UNESCO

Il Programma Memoria del Mondo UNESCO, di cui fa parte la Biblioteca Malatestiana di Cesena, nasce nel 1992 come strumento di difesa, conservazione e divulgazione del patrimonio documentario mondiale

Un tesoro immenso, spesso poco conosciuto o sottovalutato, cui, in taluni casi, è mancata la giusta tutela e considerazione. 

Il programma Memoria del Mondo ha come obiettivo quello di preservare i beni inclusi nel registro e raccomandati dal Comitato Consultivo Internazionale UNESCO, assicurarne l'accesso universale, diffonderne la conoscenza (anche attraverso le nuove tecnologie) e dare ad essi la massima visibilità. 

I beni culturali italiani (alcuni condivisi con altri paesi) iscritti nel registro Memoria del Mondo sono otto. Eccoli elencati: 

2005 - Biblioteca Malatestiana di Cesena;

2005 - Collezione della Biblioteca Corviniana (con Austria, Belgio, Francia, Germania, Ungheria);

2011 - Archivio Storico Diocesano di Lucca;

2013 - Archivio Storico dell'Istituto LUCE;

2015 - Codex Purpureus Rossaniensis;

2015 - Collezione dei Calendari Lunari di Barbanera;

2015 - Opera di Frate Bernardino de Sahagun (1499-1590) (con Messico e Spagna) - Codice Fiorentino presso la Biblioteca Medicea Laurenziana;

2017 - Antonio Carlos Gomes (con Brasile).

Dopo la Biblioteca Malatestiana continua il tour di Cesena

città di Cesena

La Biblioteca Malatestiana è solo una delle attrazioni turistiche di Cesena. Questa bella città d’arte, spesso adombrata dalle più celebri vicine, Rimini in testa, rientra a pieno titolo nella lista delle tappe da non perdere della sua regione: l'Emilia Romagna.

Trascorrici almeno una giornata e siamo sicuri che te ne innamorerai. Cesena è una città a misura d’uomo che riuscirai ad apprezzare al meglio girovagando a piedi o in bicicletta. Con stomaco, prevediamo, quasi sempre pieno: è qui che è nata la piadina romagnola, portabandiera di una tradizione culinaria vasta e godereccia.

Le attrazioni principali sono tutte a poca distanza l’una dall’altra, il che rende Cesena facilmente fruibile anche dai turisti più “imbranati”.

Comincia il tuo tour dalla vivace e armoniosa piazza del Popolo. A spiccare in questo delizioso salotto urbano è la cinquecentesca fontana Masini: impossibile non restarne attratti.

Mentre ti guardi intorno, noterai una targa con incisi alcuni versi tratti dall'Inferno di Dante e riferiti a Cesena. Trovi la speciale dedica apposta lungo le mura della Rocchetta di Piazza, fortificazione a difesa della Rocca Malatestiana. 

Palazzo Albornoz, edificio del XIV secolo sede del municipio, è uno dei palazzi che delimitano l’area. Dagli le spalle e guarda in alto a sinistra: vedrai una serie di curiose figure “sospese”. Si tratta di opere realizzate dallo scultore Leonardo Lucchi, il cui è atelier è proprio qui vicino e visitabile gratuitamente.

Dietro alla fontana Masini scorgerai una rampa: percorrila e raggiungi la Rocca Malatestiana, parte (panoramica e circondata dal verde del parco della Rimembranza) di un ampio e maestoso sistema difensivo che, ai tempi d’oro, lasciava di stucco chiunque si trovasse al suo cospetto. Persino Leonardo da Vinci ne rimase colpito. 

Poco distante dal centro, sul colle Spaziano, si trova l’Abbazia di Santa Maria del Monte. Ci arrivi passeggiando lungo via delle Scalette, un’antica mulattiera. Oltre a uno dei monumenti religiosi più importanti della regione, ti accoglierà una vista a perdita d’occhio che, nelle giornate particolarmente terse, arriva ad abbracciare anche la costa. 

Curiosità: l’abbazia custodisce una preziosa collezione di opere ex voto. Con i suoi circa 700 pezzi, si attesta come la più grande d’Europa.

In piazza Mario Guidazzi, poi, c’è un luogo che è un gioiello architettonico del XIX secolo: il teatro Bonci. Molto amato da Luciano Pavarotti, è particolarmente apprezzato per l’acustica e l’ampiezza del palco, tra i più grandi al mondo. Consulta il calendario degli spettacoli per concederti una serata all’insegna dell’intrattenimento di qualità e ammirarne gli interni. 

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