La chiesa di Santa Sofia di Benevento è un affascinante Patrimonio UNESCO incluso nel sito seriale "Longobardi in Italia. I luoghi del potere".
Patrimonio UNESCO dal 2011, la chiesa di Santa Sofia è la tappa da non perdere durante il tuo prossimo viaggio in Sud Italia.
Per trovarla dovrai raggiungere Benevento, a un’ora di distanza da Napoli. No, non rientra nelle principali rotte battute da chi approda in Campania. Qui i viaggiatori sono generalmente più attratti dallo scintillio di Capri e della Costiera amalfitana o dagli echi storici di Pompei ed Ercolano.
Eppure, se sarai abbastanza curioso da mettere da parte i tradizionali itinerari turistici, troverai questa antica città dell’entroterra bella, seducente e tranquilla al punto giusto. Ecco perché.
La Chiesa di Santa Sofia di Benevento, Patrimonio UNESCO
La chiesa di Santa Sofia di Benevento è una delle costruzioni (monasteri, templi e fortezze) disseminate per l’Italia riconducibili agli anni della dominazione longobarda, tra il VI e l’VIII secolo. Un circuito di architetture imponenti, oggi Patrimonio UNESCO, emblema di potere, arte e cultura di un popolo.
Un’eredità di cui i Longobardi lasciarono traccia anche al Sud, a Benevento, che ne era ducato fiorente e “di frontiera”, in quanto costituiva la parte più meridionale del regno.
Il complesso monumentale di Santa Sofia si affaccia su piazza Matteotti, piccolo ed elegante salotto raggiungibile camminando lungo corso Garibaldi.
La chiesa ha dimensioni modeste, ha infatti una circonferenza inferiore ai 24 metri di diametro, ma spicca per l’originalità della sua pianta, una novità per l’architettura europea dell’epoca.
Risalente al 760, la sua particolare conformazione ricorda molto da vicino un’altra Santa Sofia, ben più grande e celebre: la Basilica di Istanbul.
Paolo Diacono, tra i principali storici del Medioevo, volle dedicarla alla Divina Sapienza, come omaggio non solo alla più alta forma di conoscenza, ma alla Chiesa Giustinianea di Costantinopoli.
Varcato l’ingresso e lasciata alle spalle la sobria e lineare facciata, a colpire sono le geometrie che ne disegnano gli spazi interni in un gioco di prospettive, forme e dimensioni dal gusto teatrale che lasciano stupiti.
L’interno conserva le colonne dell’antico tempio di Iside, luogo di culto di epoca romana, mentre gli affreschi che in origine ne impreziosivano le pareti sono oggi visibili solo lungo le due absidi laterali.
Oltre alla chiesa, il complesso di Benevento comprende il campanile dell’XI secolo, la fontana con obelisco al centro della piazza e l'ex monastero. E poi, l’incantevole chiostro. Ricostruito nel XII secolo in seguito al terremoto del 986, mostra bene come elementi occidentali e orientali, motivi cristiani, rimandi all’arte classica e immagini fantasiose si siano perfettamente integrati e fusi con armonia.
Il chiostro oggi ospita tre dei quattro dipartimenti di cui si compone il Museo del Sannio, con opere e reperti che raccontano la lunga storia (i rinvenimenti più antichi risalgono alla preistoria) della civiltà sannitica.
I Longobardi in Italia e i luoghi del Potere, Patrimonio UNESCO
Il percorso UNESCO “I Longobardi in Italia. I luoghi del potere” si compone di sette siti che attraversano l’Italia da nord a sud. Ognuno di essi è un simbolo del prestigio della dominazione longobarda e del passaggio dall’Antichità al Medioevo di cui si fece portavoce. Ciascuno rappresenta con le proprie specifiche peculiarità una straordinaria sintesi artistica, culturale e architettonica tra il mondo romano, germanico, bizantino, ellenistico e mediorientale.
I Longobardi ebbero un grande ascendente sulla struttura culturale e spirituale della cristianità europea: contribuirono al rafforzamento degli ordini monastici, furono apripista per i grandi pellegrinaggi religiosi e determinanti per la conservazione e trasmissione delle opere classiche di letteratura, scienza, architettura, storia e diritto. Un lascito di cui il sito seriale UNESCO è monumentale testimone.
La chiesa di Santa Sofia, di cui ti abbiamo appena parlato, rappresentava il più importante edificio di culto del regno longobardo e nella fattispecie della Longobardia Minor, ovvero l’insieme dei territori regi dell’Italia centro-meridionale.
Nella sua interezza, il sito UNESCO include:
- Il tempietto Longobardo di Cividale del Friuli, tanto suggestivo quanto per certi versi misterioso. Incerta è la sua origine, l’uso a cui era adibito e persino il nome, “tempietto”, pare non essere calzante se se ne analizza la struttura. Gli interni conservano ancora parte delle decorazioni originali, stucchi e affreschi incantevoli.
- Il complesso monastico di San Salvatore e Santa Giulia a Brescia, che racchiude alcune delle decorazioni meglio conservate dell’Alto Medioevo.
- Il castrum di Castelseprio-Torba, parco archeologico nella provincia di Varese, con i ruderi di un antico insediamento fortificato adibito a monastero femminile in epoca longobarda.
- Il tempietto del Clitunno a Campello, in Umbria. Si tratta di un piccolo tempio costruito riutilizzando i resti di un precedente edificio di culto e il cui stile si rifà all’architettura romana classica.
- La Basilica di San Salvatore di Spoleto, capolavoro d’architettura. Anche in questo caso, ci si trova di fronte a un sapiente omaggio all’arte romana. E se l’interno si presenta ormai spoglio delle decorazioni che la rivestivano, conserva ancora inalterata una monumentalità altera e originale.
- Il Santuario Garganico di San Michele a Monte Sant’Angelo, tra le principali rotte di pellegrinaggio della cristianità. Questo tempio in provincia di Foggia è, insieme alla sacra di San Michele in Piemonte e all’abbazia di Mont Saint-Michel in Francia, uno dei principali luoghi di culto dedicati all’Arcangelo in Europa.
Scopriamo la città della chiesa di Santa Sofia di Benevento patrimonio UNESCO
Oltre al suo patrimonio UNESCO, Benevento vanta molti punti di forza: musei e chiese che la rendono un autentico museo a cielo aperto, un’interessante panorama culinario, i bei borghi della valle del Sannio. Il tutto insaporito da storie e leggende che condiranno il viaggio con una spolverata di mistero.
Del resto, Benevento è la città delle streghe, le janare. Strega è anche il nome del suo famoso ammazzacaffè a base di erbe e dalla ricetta segreta.
Scordati le folle eccessive che alle volte rendono irritanti le attrazioni più celebrate. Il grande patrimonio artistico e culturale di Benevento è ancora per pochi (si fa per dire). Un soggiorno, insomma, da veri intenditori.
Se cerchi cosa vedere a Benevento, comincia nel più classico dei modi: facendo una passeggiata per il centro storico. Non serve una meta precisa. La zona del Conservatorio, ad esempio, intarsiata com'è di stradine più o meno strette, ti catturerà anche solo per la sua atmosfera così caratteristica.
Percorrendo corso Garibaldi, con la sua sfilza di bar, ristoranti e negozi, ti imbatterai nel Duomo del XII secolo con relativo museo diocesano; nell’Arco di Traiano, che tra le costruzioni analoghe dell’antichità è quella che meglio di tutte preserva la sua imponenza e grandiosità; e nella chiesa di Santa Sofia, che stiamo imparando a conoscere meglio.
Raggiungi il convento di San Domenico e il suo hortus conclusus, enigmatica installazione artistica di Domenico Paladino.
Visita la sezione egizia del Museo del Sannio, dove ammirerai i reperti del tempio di Iside, uno dei più importanti dell’Impero romano. Fu realizzato con materiali provenienti dall’Egitto, il che rende Benevento il luogo in Occidente con la più alta concentrazione di manufatti egizi.
Fai tappa al maestoso Teatro romano del II secolo d.C. Riemerso in seguito agli scavi del 1920, è annoverato fra i teatri antichi più belli e grandiosi al mondo. E in estate si trasforma in un’eccezionale cornice per il calendario di opera lirica.