Scopri la Chiusa di Casalecchio di Reno, un monumentale simbolo di pace UNESCO a poca distanza da Bologna.
Difficile restare indifferenti dinanzi alla grandiosa solennità di questo antichissimo manufatto, esempio di “archeologia delle acque” unico nel suo genere. Una storia e un’eredità che va oltre l’aspetto meramente funzionale di una struttura tanto affascinante quanto efficiente.
Ti raccontiamo cosa c’è da sapere sulla Chiusa di Casalecchio di Reno e perché nel 2010 l’UNESCO l'ha scelta come Patrimonio Messaggero di una Cultura di Pace a favore dei Giovani.
Ah, e ti suggeriamo anche alcune attività da fare nei dintorni che potrebbero interessarti!
La Chiusa di Casalecchio di Reno, Patrimonio Unesco
È la più antica opera idraulica d’Europa tuttora in funzione. La Chiusa di Casalecchio di Reno, sbarramento artificiale posto lungo il fiume Reno, è un monumento mastodontico che coniuga all’ingegno e all’efficacia secolare del progetto un forte valore simbolico.
Lunga 160 metri e larga circa 35, è posizionata a 83 chilometri dalla sorgente del Monte delle Piastre.
Insieme alla Chiusa di San Ruffillo, rappresenta il “pilastro” della rete idrica bolognese, un sofisticato sistema di canali sviluppato tra il XII e il XVII secolo. Il progetto, tra i più all’avanguardia dell’epoca nel Vecchio Continente, fu fondamentale sia per lo sviluppo del trasporto merci che per alimentare i mulini a vento adoperati nella filiera tessile serica.
Risalente al 1208, la Chiusa di Casalecchio rappresentò fin da subito un eccellente mezzo per sfruttare le acque del fiume Reno lungo i territori della pianura emiliano-romagnola. Fu grazie a questo imponente sistema idraulico che Bologna divenne, in un periodo storico in cui i Comuni si lanciavano in imprese espansionistiche sempre più pressanti e ambiziose, un centro industriale ed economico di prim’ordine.
Le acque del fiume, incanalate lungo il Canale di Reno, venivano sfruttate per le più svariate imprese commerciali. Se ne servivano tintorie, peschiere, cartiere, concerie, maceri e canapifici. Azionavano mulini, macine, filande, gualchiere, mangani, segherie e trafile.
Sia la Chiusa che il Canale di Reno svolgono tuttora un ruolo di utilità primaria, poiché alimentano le centrali idroelettriche del Cavaticcio e della Canonica. Un “dettaglio” che certamente lascia stupiti, considerato che l’opera — con il suo possente muraglione, i paraporti e gli sfioratori di regolazione — continua a funzionare in modo continuativo da 800 anni.
Secoli durante i quali la Chiusa è stata sottoposta più volte a una serie di lavori di modifica e ricostruzione. L’attuale conformazione risale al 1567, anno in cui papa Pio V affidò la ristrutturazione dell’impianto al Vignola, architetto simbolo del tardo Rinascimento.
Perché la Chiusa di Casalecchio di Reno è Patrimonio UNESCO
La Chiusa di Casalecchio di Reno è stata nominata Patrimonio Messaggero di una Cultura di Pace a favore dei Giovani nel 2010. Si tratta di un programma UNESCO lanciato nel 2000 che mira a raccogliere monumenti e siti naturali accreditati come simbolo di pace. Il tutto nello spirito più autentico dell’Organizzazione, da sempre promotrice della cultura come mezzo di unione fra i popoli.
Opera idrica antichissima di grande impatto paesaggistico, la Chiusa di Casalecchio racchiude, oltre al suo innegabile e straordinario valore storico, un’essenza più sottile ma che, a voler essere romantici, ne descrive al meglio la portata.
Il filo conduttore è appunto l’acqua, che la Chiusa è stata chiamata a domare e incanalare. L’acqua, bene comune e diritto universale, ha unito e unisce, nel XIII secolo come ancora oggi, le sorti della comunità bolognese.
Alla nascita della Chiusa e del sistema di canali e di approvvigionamento idrico corrispose lo sviluppo della comunità dell’epoca, accompagnato da una graduale crescita non solo economica ma anche sociale e demografica. Un grande cambiamento mosso a partire proprio dal rapporto con l'acqua che, più o meno direttamente, ha influenzato qualità della vita e l'unione all’interno della comunità.
Non è un caso, dunque, che il prestigioso riconoscimento da parte dell’UNESCO sia giunto nell’anno in cui l'Assemblea Generale delle Nazioni Unite ha riconosciuto l'accesso all'acqua potabile tra i diritti umani fondamentali.
Esplorando i dintorni: luoghi e golosi appuntamenti
Tra la pianura e le colline dell’Appennino Emiliano, Casalecchio di Reno è attorniato dalla tipica natura dolce e rigogliosa dell’Emilia Romagna, regione generosa sotto tutti gli aspetti: attrazioni da visitare, gastronomia e ospitalità.
Il Colle della Guardia sorveglia la cittadina con la sagoma alta e severa del Santuario di San Luca, tra i più bei punti panoramici di Bologna. Lo raggiungi in circa due ore percorrendo il sentiero dei Brégoli, un itinerario facile e alla portata di tutti. Scegli tu se intraprenderlo con spirito sportivo o con l’attitudine del pellegrino.
Il sentiero passa per il Parco della Chiusa, che si estende lungo 110 ettari di prati e foreste. Conosciuto anche come Parco Talon, è un’area verde densa e ricca di fauna dove troverai tanti percorsi ciclabili e pedonali. Il parco è incluso negli itinerari dei due cammini che collegano la Toscana a Bologna, la Via degli Dei e la Via della Lana e della Seta.
Per godere di una prospettiva più suggestiva che mai sulla Chiusa, il luogo giusto è Lido di Casalecchio, una vera e propria spiaggia sulle rive del Reno, che in questo tratto è poco profondo e privo di correnti.
Tra gli appuntamenti da segnare in agenda (fallo soprattutto se sei una buona forchetta), segnaliamo la Festa dei Sapori Curiosi, annuale evento culinario che celebra la cucina tipica di Casalecchio con degustazioni e spettacoli, e la Festa del Gelato Artigianale.
Molto sentita, a metà novembre, è poi la festa patronale di San Martino, con i mercatini e la caratteristica sfilata delle lanterne.
Scopriamo la cittadina: la “piccola Parigi” di un tempo
Casalecchio di Reno si trova a circa 6 chilometri da Bologna, da cui è facilmente raggiungibile sia in treno che con l’autobus. Per visitare il grande manufatto idrico che ti stiamo raccontando, devi attenerti alle sue coordinate sul navigatore.
Il comune, tra i più popolosi della città metropolitana, cela un passato affascinante. Sorge in un luogo in cui i primi insediamenti risalgono al Neolitico. Durante il Medioevo, in concomitanza con la realizzazione della Chiusa e del ponte sul Reno, l’area prese la conformazione di una vera e propria cittadina, in cui non mancavano castelli e fortezze.
A cavallo tra ‘800 e ‘900, Casalecchio, eletta a meta prediletta per le vacanze dai bolognesi, era nota come “la piccola Parigi”, impreziosita com’era da architetture raffinate e strade gremite di turisti. Una magia terminata bruscamente a seguito dei pesanti bombardamenti che durante la Seconda Guerra Mondiale la rasero quasi al suolo.