Un doppio titolo UNESCO per il Parco del Delta del Po, Riserva della Biosfera dal 2015: una testimonianza dell’indissolubile legame tra uomo e natura.
Il Parco del Delta del Po aveva già catturato l’attenzione dell’UNESCO nel 1999 quando la sua parte meridionale venne inclusa all'interno di ‘Ferrara, Città del Rinascimento, e il suo Delta‘. Dal 2015, tutto il Parco del Delta del Po è riconosciuto come Riserva della Biosfera (MAB) dall'UNESCO.
Un risultato a dir poco importante per un’area così vasta, al confine tra Veneto ed Emilia, dove la mano dell’uomo ha saputo lasciare spazio al trionfo della natura.
Avventurarsi nel Delta del Po è un viaggio alla scoperta di isole, golene, canneti, ma anche lidi e piccoli borghi. Si tratta di un viaggio lento, magari da fare in bicicletta, a piedi oppure con una piccola barca.
Scoprirai perché quest’area è così importante per l’UNESCO e perché è entrata a pieno titolo a far parte dei luoghi italiani che si sono guadagnati questo importante riconoscimento. Soprattutto, però, ti daremo molti consigli sulle attività da fare e i luoghi da vedere all’interno del magnifico Delta del Po.
Delta del Po, Riserva della Biosfera UNESCO (MAB): alla scoperta di una splendida area naturale
Chi è mai stato sul Delta del Po conosce bene la ragione per la quale questa terra è divenuta Riserva della Biosfera (MAB: Man and Biosphere program) grazie all’UNESCO.
Un’area splendida, selvaggia, dove l’uomo ha lasciato un’impronta assai limitata, e sempre in totale comunione con la natura.
Questa è la terra delle acque, del terreno paludoso, dei canneti, ma anche di pesci e splendidi uccelli. Una terra che segue un ritmo di vita lento, con i suoi borghi che per la maggior parte del tempo sembrano usciti da cartoline di un’altra epoca, le numerose biciclette e i ristoranti a bordo del fiume dove assaggiare ogni tipo di specialità locale. Un’area che è suddivisa tra due regioni, il Veneto e l’Emilia Romagna, ciascuna delle quali con le proprie peculiarità.
Perché il Delta del Po è Riserva della Biosfera MAB?
Le Riserve della Biosfera istituite dall’UNESCO sono 738 in tutto il mondo, di cui 20 sono in Italia: una di queste è proprio il Parco del Delta del Po.
Qual è lo scopo di UNESCO?
L’intento è quello di preservare l’unico delta esistente in Italia e tutta l’enorme area umida che giunge al Mare Adriatico senza alcun tipo di sbarramento. Stiamo in effetti parlando di un’area di non poco conto. Il Delta del Po si sviluppa su ben 180 km quadrati e comprende 16 comuni, dei quali 9 in Veneto (tra i quali Rosolina e Porto Tolle) e 7 in Emilia (il più famoso dei quali è certamente Comacchio).
Con l’avanzare del tempo, si ingrandisce tutta quest’area naturale, giacché il Fiume Po deposita gradualmente sul suo delta i detriti che ha portato con sé nel suo lungo percorso dal Monviso (anch’esso Riserva della Biosfera del Piemonte dal 2013), fino al mare.
Qui l’attività principale è l’agricoltura (il riso locale è ottimo!), ma anche la pesca che segue il ritmo delle migrazioni. I borghi si trovano nell’area meno vicina al delta rendendo di fatto questo tratto di costa uno dei più lunghi litorali non antropizzati d’Italia.
L’UNESCO ha dunque voluto riconoscere la profonda sinergia tra uomo e ambiente. L’uomo ha canalizzato la potenza della natura con una rete importante di bonifica ma anche di tutela e controllo delle acque. L’obiettivo è quello di valorizzare maggiormente il territorio attraverso un piano di sviluppo sostenibile che ne riconosca l’eccezionale valore.
Cosa vedere e cosa fare nel Delta del Po: una fotografia del territorio
Se cercassimo di figurarci nella mente una cartina della zona del Delta del Po dovremmo immaginarci un territorio che si espande dalla Foce dell’Adige a Nord fino al confine con l’Emilia Romagna. Questa è l’area del Parco del Delta del Po. In realtà, però, l’area storica del Delta abbraccia una superficie molto più ampia grazie alla presenza, in passato, di importanti corsi d’acqua che confluivano nel fiume.
Per questo motivo ora, nella Riserva della Biosfera (MAB) del Delta del Po, l’UNESCO riconosce un’area molto più vasta, dal paesaggio però simile, e che arriva a comprendere le Valli di Comacchio a sud. Da Nord a Sud, tratteggiando una linea ideale, l’area si sviluppa in lunghezza per più di 60 km.
Cosa vedere, dunque, in questa magnifica area naturale del Delta del Po? Ecco le nostre 5 tappe irrinunciabili in un viaggio da Nord a Sud.
5. Alla scoperta del Giardino Botanico di Porto Caleri (Rovigo)
Molto vicino alla zona turistica di Rosolina Mare con il suo ampio litorale sabbioso, Porto Caleri presenta un giardino botanico in cui è possibile perdersi in una natura rigogliosa. Zone umide, dune, una lunga battigia, ma anche percorsi nascosti nella fitta vegetazione ed una pineta lussureggiante.
In questa zona i percorsi a piedi e in bicicletta sono davvero tanti e di diversa lunghezza. I sentieri, spesso facilitati da passerelle sull’acqua, si immergono nella natura più verde e regalano meravigliosi scorci della natura del Delta.
4. La Sacca degli Scardovari a Porto Tolle (Rovigo)
Questo bacino lagunare è una delle zone più tipiche dell’ambiente del delta. Si tratta di un bacino d’acqua che è separato dal Mar Adriatico da delle sottili lingue di sabbia. La concentrazione di sale qui è variabile per il continuo scambio tra acque dolci e salate.
Qui la cosa migliore da fare è venire all’alba ed unirsi alle barche dei raccoglitori delle deliziose vongole veraci. Tipiche del luogo sono anche le cavàne, le abitazioni dei pescatori costruite su palafitte sull’acqua. Una tappa decisamente immancabile in un viaggio nel Delta, per comprendere a fondo la stretta simbiosi tra uomo e natura.
3. La Riserva Naturale Gran Bosco della Mesola (Ferrara) per avvistare i cervi
Questa zona boschiva faceva parte di un immenso patrimonio di foreste che un tempo ricopriva la Pianura Padana. Il Gran Bosco della Mesola è un'area oggi protetta che presenta foreste ma anche una vegetazione paludosa. A causa della progressiva bonifica dei territori attorno al bosco, è stata creata una zona umida all’interno della Riserva dove far trovare rifugio a diverse specie animali che altrimenti sarebbero scomparse.
Non tutto il parco è oggi visitabile, ma seguendo i percorsi guidati è possibile avvistare cervi e daini. Un binocolo è certamente consigliato per la visita!
2. Comacchio (Ferrara), la piccola città lagunare, capoluogo della regione del Delta del Po
Alcuni la chiamano ‘Piccola Venezia’, perché questa piccola città ai confini dell’area del Delta è costruita su alcuni isolotti, tra loro collegati da canali.
In realtà, però, questa cittadina conserva un’atmosfera del tutto propria, frutto della vicinanza al mare, che dista solo 3 km, e dell’ambiente naturale che la circonda. Una passeggiata qui è doverosa, non dimenticandosi di attraversare il Ponte degli Sbirri dal quale si gode di una vista davvero stupenda su buona parte del borgo.
Da Comacchio, poi, sarebbe meraviglioso poter prendere una bicicletta, un battello, o iniziare un percorso in passeggiata alla scoperta delle sue Valli. Questa zona, un tempo molto più estesa, è d’importanza naturalistica ma anche storica e durante la propria visita se ne avvertirà tutto il fascino salmastro.
1. Non un luogo, ma un consiglio su cosa fare nel Delta del Po: esploralo dall’acqua
Il miglior modo per assaporare la calma e la lentezza di questa regione naturale è proprio quello di esplorarlo dall’acqua. In battello, o anche in canoa per i più arditi, questa zona sprigiona tutto il suo fascino a chi si lascia cullare dalle sue placide acque.
Non dimentichiamoci che nell’area del Delta l’equilibrio tra uomo e natura è assai delicato. Notizie di questi giorni raccontano di come questo placido ecosistema sia a rischio se la mano dell’uomo si fa più pressante.
Proteggiamolo e non lasciamo sul Delta del Po niente più che le nostre impronte.