L’Italia è la nazione che vanta il maggior numero di patrimoni mondiali dell’umanità UNESCO al mondo e molti di questi siti sono legati al mondo archeologico, dalla preistoria, alla magna Grecia, all’Impero Romano, alla tradizione paleocristiana. Le necropoli etrusche di Cerveteri e Tarquinia in particolare sono degli esempi interessanti e spettacolari di queste meraviglie del passato: degli antic

Forse perché il Romano fece fuori l'Etrusco, egli era per questo più grande dell'Etrusco? Oh no! Roma è caduta, e il fenomeno romano con essa. L'Italia di oggi è nel suo polso molto più etrusca che romana; e sarà così sempre. L'elemento etrusco è in Italia come l'erba dei campi e come il germogliare del grano: e sarà così sempre.

David Herbert Lawrence

Gli Etruschi

Gli Etruschi

Verso la fine del II millennio a.C. nella zona che va dal Tevere agli Appennini, si registra un’evoluzione significativa della cultura materiale che l’antropologia chiama “etnogenesi” ovvero l’identificazione di una serie di usanze e idee che identifica un popolo specifico da quelli vicini. L’etnogenesi etrusca fu la più spettacolare della penisola per i suoi eccezionali sviluppi: già verso la fine dell’VIII secolo infatti è possibile identificare dei popoli con aspetti culturali specifici che si possono chiamare Etruschi. Le città etrusche già dai loro esordi presentano elementi di originalità come nicchie ecologiche altamente produttive sul piano agricolo che lavorano in perfetta armonia con grandi agglomerati urbani - soprattutto lungo la fascia costiera: da questo felice connubio nascono botteghe artigianali di alto livello, commerci di import-export oltremare, confronti d’idee con l’Oriente, templi ed importanti elementi del culto religioso, forme evolute di governo, elementi raffinati di arte, una forma di scrittura derivata dall’alfabeto greco e guerre, considerate dagli etruschi una delle fondamentali attività comunitarie. In merito al potere etrusco sul Mediterraneo si parla di talassocrazia: sono giunte fino a noi infatti molte testimonianze circa la loro abilità sul mare e i loro molteplici contatti economici.

Racconta la leggenda che l’antica città di Tarquinia fu fondata da Tarchon, compagno del mitico eroe Tirreno, capostipite degli etruschi: la splendida città raggiunse un grande sviluppo grazie ai commerci con la Grecia ma purtroppo oggi non rimane molto salvo alcuni tratti delle mura e la necropoli. Per quanto riguarda la zona dell’attuale Cerveteri, la necropoli della Banditaccia è sicuramente una delle più spettacolari dell’Etruria sia per gli enormi tumuli che per la bellezza delle sepolture.


E così, nelle notti, al fianco io giaccio / del mio amore, mio amore, mia vita e mia sposa, / nel suo sepolcro là in riva al mare, / nella sua tomba in riva al risonante mare.

E.A Poe

Visita alle necropoli di Tarquinia…

Visita alle necropoli di Tarquinia…

A est della città di Tarquinia si trova la necropoli omonima, composta da circa 6.000 sepolture molte delle quali scavate nella roccia e sormontante da tumuli: le più antiche risalgono al VII secolo a.C. Sono circa 200 le sepolture che presentano affreschi in diverso stato di conservazione: questo tesoro d’immagini rappresenta il più cospicuo nucleo di arte etrusca giunto fino a noi. Le camere funerarie presentano decorazioni a fresco principalmente di carattere magico-religioso come banchetti funebri, danzatori, giocolieri e suonatori di aulos e avevano il duplice scopo di far rivivere al defunto i piaceri della vita terrena e di consolare i suoi cari per la perdita. I sepolcri più affascinanti sono quello delle Leonesse, del Guerriero, dei Fiorellini, dei Baccanti, dell’Orco e degli Scudi.


… e Cerveteri

… e Cerveteri

La zona di Cerveteri presenta diverse necropoli, la più famosa delle quali è la Banditaccia, arroccata su una rupe di tufo. Gli scavi di questa zona iniziarono solo nel 1909, prima di questa data infatti erano stati scavati solo i siti di Tarquinia e Volsci: alla fine degli anni Venti del secolo scorso l’archeologo Raniero Mengarelli portò alla luce l’area sepolcrale principale denominata “Via degli Inferi”. L’originalità della necropoli della Banditaccia è la sua composizione che ricorda una vera e propria città dei morti con tatto di strade, piazze ed edifici. Purtroppo, gli affreschi di questa necropoli non sono sopravvissuti al trascorrere del tempo ma l’architettura dei tumuli regala ugualmente un forte impatto visivo.

Cerveteri and Tarquinia Etruscan Necropolis UNESCO World Heritage Site

Cerveteri and Tarquinia Etruscan Necropolis UNESCO World Heritage Site

Nel 2004 Le necropoli etrusche di Cerveteri e Tarquinia sono state iscritte alla World Heritage List dell’UNESCO; il suo eccezionale valore universale è sato riconosciuto grazie ai seguenti criteri:

Criterio I: Le necropoli di Tarquinia e Cerveteri sono capolavori del genio creativo: le grandi pitture murali di Tarquinia sono eccezionali sia per le loro qualità formali che per il loro contenuto, che rivela aspetti della vita, della morte e delle credenze religiose degli antichi etruschi. Cerveteri mostra in un contesto funerario gli stessi schemi urbanistici e architettonici usati in una città antica.

Criterio II: Le due necropoli costituiscono una testimonianza unica ed eccezionale dell'antica civiltà etrusca, l'unica civiltà di tipo urbano nell'Italia preromana. Inoltre, la rappresentazione della vita quotidiana nelle tombe affrescate, molte delle quali sono repliche di case etrusche, è una testimonianza unica di questa cultura scomparsa.

Criterio III: Molte delle tombe di Tarquinia e Cerveteri rappresentano tipi di edifici che non esistono più in nessun'altra forma. I cimiteri, repliche di schemi urbanistici etruschi, sono tra i più antichi esistenti nella regione.


Il 16 novembre 1972 la Conferenza Generale dell’UNESCO stipulò una Convenzione sul Patrimonio Mondiale con lo scopo d’identificare una lista di siti di particolare importanza da un punto di vista naturale o culturale. Tali siti sono a oggi 1153 e sono presenti in 167 stati del Mondo: quelli legati ai beni culturali sono 896. In Italia si trovano ben 58 siti presenti sulla lista il che la rende il Paese con il maggior numero di patrimoni al mondo. Oltre alle necropoli di Tarquinia e Cerveteri sono presenti sul territorio italiano un alto numero di patrimoni archeologici, tanto del periodo preistorico, quanto di quello romano e paleocristiano: ecco un elenco dei patrimoni archeologici, regione per regione.

Patrimonio transfrontaliero. Siti palafitticoli preistorici intorno alle Alpi: si tratta di 11 siti localizzati nell’arco alpino e si trovano oltre che in Italia anche in Austria, Francia, Germania, Slovenia e Svizzera.

Friuli-Venezia Giulia. Area archeologica e basilica patriarcale di Aquileia: l’area archeologica fu fondata dai romani e risale al 181 a.C. mentre la basilica patriarcale di Santa Maria Assunta è una chiesa cattedrale dell’antico patriarcato di Aquilea.

Lombardia. Longobardi in Italia, i luoghi del potere: si tratta di un sito seriale che comprende sette località notevoli per le rilevanze archeologiche di arte longobarda ossia Cividale del Friuli, Brescia, Castelseprio, Spoleto, Benevento, Campello sul Clitunno e Monte Sant’Angelo.

Incisioni rupestri della Val Camonica: Si trovano in provincia di Brescia e costituiscono una delle più ampie varietà al mondo di petroglifi di epoca preistorica.

Emilia-Romagna. Monumenti paleocristiani di Ravenna: anche in questo caso si tratta di una serie di monumenti dell’arte ravennate datati tra V e VI secolo ossia il mausoleo di Galla Placidia, il battistero Neoniano, il battistero degli ariani, la cappella arcivescovile, la basilica di sant’Apollinare nuovo, il mausoleo di Teodorico, la basilica di San Vitale e la basilica di Sant’Apollinare in Classe.

Lazio. Villa Adriana: è una residenza imperiale situata fuori dall’antico pomerium fatta realizzare dall’imperatore Adriano.

Campania. Aree archeologiche di Pompei, Ercolano e Torre Annunziata (sito di Oplonti): gli scavi in queste zone hanno riportato alla luce i resti degli antichi insediamenti di epoca romana distrutti durante l’eruzione del Vesuvio del 79 d.C.

Parco nazionale del Cilento e Vallo di Diano con siti archeologici di Paestum e Velia e la Certosa di Padula: Paestum è un’antica città della Magna Grecia chiamata Poseidonia e Velia è un’antica polis, entrambe collocate nella zona del salernitano, nel parco nazionale del Cilento.

Sardegna. Su Nuraxi: villaggio nuragico situato nella zona di Barumini risalente al XV secolo a.C.

Sicilia. Area archeologica di Agrigento: la valle dei Templi è un sito archeologico famoso in tutto il mondo per il perfetto stato di conservazione dei templi dorici del periodo ellenico della Sicilia.

Siracusa e la necropoli di Pantalica: le necropoli rupestri di Pantalica, testimonianza del passaggio dall’età del bronzo a quella del ferro.

Villa romana del Casale: edificio abitativo di epoca tardo-antica dalle caratteristiche dei palazzi urbani di epoca imperiale.


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