La Riserva Naturale di Sasso Fratino, nel sud dell’Emilia Romagna, ospita un’antichissima faggeta Patrimonio UNESCO. Scopriamola insieme.
Nel nostro viaggio attraverso i Siti UNESCO d’Italia, scopriamo in questo articolo una tappa del tutto diversa dalle altre. La Riserva di Sasso Fratino, infatti, Patrimonio UNESCO dal 2017, è un luogo dove la storia, e quanta storia, è scritta dagli alberi.
I faggi qui nascono, vivono e muoiono da centinaia di anni e sono testimoni silenti di un grande percorso della storia dell’umanità.
Lasciamoci dunque condurre per mano alla scoperta del volto più resiliente della natura nell’antica faggeta di Sasso Fratino.
Dove si trova la Riserva Naturale Integrale di Sasso Fratino, Patrimonio UNESCO dal 2017
Incastonata all’interno del Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi, Monte Falterona e Campigna, Sasso Fratino si estende per quasi 800 ettari in provincia di Forlì Cesena, nella parte meridionale dell’Emilia Romagna.
I comuni interessati sono due, Bagno di Romagna e Santa Sofia, e il paesaggio è indiscutibilmente quello appenninico.
L’eccezionalità di questo incredibile e antico spaccato di mondo ha fatto in modo, comunque, che l’antica faggeta sia oggi protetta non soltanto dal Parco Nazionale, ma anche dall’UNESCO.
In questo modo, dal 2017, Sasso Fratino è entrata a far parte delle oltre 70 “Antiche faggete primordiali dei Carpazi e di altre regioni d’Europa” riconosciute dall’UNESCO Patrimonio dell’Umanità. Si tratta del 52° sito UNESCO per l'Italia.
La faggeta vetusta del Casentino: storia secolare di una foresta da proteggere
Se oggi questa foresta può ancora raccontare il suo straordinario valore nel corso dei secoli è essenzialmente per due ragioni.
Da un lato, la decisione di proteggere il territorio all’interno del Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi. Dall’altro, e forse ancora più importante, l’immensa difficoltà di accesso alla faggeta. L’asprezza e la ripidità del territorio, infatti, hanno protetto l’incredibile foresta di faggi dalla mano dell'uomo.
Non possiamo esimerci dal raccontarti quanto questa faggeta, e tutto il territorio compreso oggi nel Parco Naturale, sia stata sfruttata. L’inizio dello sfruttamento si fa risalire alla fine del Trecento, quando il legname era assai richiesto per i cantieri navali di Livorno e Pisa, ma anche per la costruzione di chiese e palazzi a Firenze.
La salvezza della faggeta di Sasso Fratino fu, per l’appunto, di essere particolarmente inaccessibile rispetto ad altre zone della foresta.
Questa situazione di sfruttamento intensivo e indiscriminato, per il legname prima, per il carbone poi, proseguì fino all’inizio del Novecento quando la foresta diventò statale.
Nel 1959 venne infine creata la Riserva Naturale Integrale di Sasso Fratino, il cui territorio venne progressivamente esteso nel corso degli anni. Per preservare la foresta venne fatto un così buon lavoro che nel 1985 Sasso Fratino ricevette il Diploma Europeo per la conservazione della natura.
Come si presenta la faggeta oggi?
Il territorio della Riserva, dove i faggi sono tra i più antichi d’Europa
Dai 1520 metri di altitudine di Poggio Scali si arriva ai 650 metri di Ponte di Campo alla Sega. Il territorio della riserva è estremamente accidentato, con numerosi fossati, pendii ma anche zone abbastanza piane.
Tra torrenti e cascate, la superficie occupata dalla faggeta si estende al massimo per 6,6 km di lunghezza e circa 2,2 di larghezza.
La ricchezza del territorio è costituita dal grandioso patrimonio boschivo: faggi e abeti bianchi, ma anche aceri, olmi, frassini e diverse specie di conifere. Oltre i 1300 metri, il bosco cede il passo ad una faggeta che potremmo definire pura. Sotto gli 800 metri, invece, oltre ai faggi, noccioli, carpini, ornielli.
I faggi che abitano questo luogo sono assai longevi e alcuni arrivano a sfiorare i 600 anni. Proteggono un terreno propizio a innumerevoli specie di funghi (si parla di circa 800!), ma anche numerose specie animali. Vivono nella faggeta cervi, daini, caprioli e anche lupi, donnole, rapaci notturni e faine. Gli orsi, invece, si sono estinti da diversi anni.
Come visitare la Riserva naturale di Sasso Fratino, la faggeta secolare Patrimonio UNESCO
Se il mistero che avvolge questa foresta smuove gli animi degli appassionati a percorrere tutti i sentieri di Sasso Fratino, dobbiamo dirti che non è possibile.
La Riserva di Sasso Fratino, infatti, non è visitabile se non attraverso speciali permessi di studio. È percorribile, però, tutta l’area attorno alla riserva attraverso i numerosi sentieri offerti dal Parco delle Foreste Casentinesi.
Un territorio così straordinario, custode delle memorie del nostro passato, merita senz’altro di essere protetto a ogni costo.