Tra i patrimoni Unesco in Italia ci sono le "faggete vetuste": grandi boschi situati lungo l'appennino, che costituiscono un ecosistema straordinario

Che le antiche faggete siano un sito Unesco diverso dagli altri lo si nota già dopo un'analisi superficiale, basti pensare che dei 58 siti patrimonio dell'umanità Unesco presenti in Italia sono solo 5 a carattere naturalistico: oltre le faggete ci sono la geologia dell'Etna, delle Dolomiti e del monte San Giorgio oltre che i territori vulcanici delle isole eolie.

Sottolineare l'importanza della natura è per Unesco una missione primaria sin dal 1978, anno in cui si è iniziato a compilare la lista dei patrimoni. In questo caso specifico bisogna parlare di un patrimonio europeo, condiviso con altri 17 paesi europei tra cui: Albania, Austria, Belgio, Bosnia – Erzegovina, Bulgaria, Croazia, Francia, Germania, Macedonia del nord, Polonia, Repubblica Ceca, Romania, Slovacchia, Slovenia, Spagna, Svizzera e Ucraina. 

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Le antiche faggete d'Italia, dove la natura diventa un tesoro inestimabile

Unesco Faggete Vetuste Italia

L'Italia comunque si ritaglia uno spazio importante con dei luoghi meravigliosi che vanno dal centro-nord fino al sud del paese percorrendo centinaia di kilometri d'appennino in regioni come Emilia-Romagna, Toscana, Abruzzo, Molise, Lazio, Puglia e Calabria. Essi sono stati selezionati da Unesco secondo il criterio IX «costituire esempi significativi di importanti processi ecologici e biologici in atto nell’evoluzione e nello sviluppo di ecosistemi e di ambienti vegetali e animali terrestri, di acqua dolce, costieri e marini».

Comprendere la diffusione del faggio (Fagus sylvatica) in Europa ci aiuta anche a capire la storia e l'evoluzione ambientale del vecchio continente. Questi boschi primordiali, infatti, si sono iniziati a formare alla fine dell'ultima era glaciale in aree montuose come Alpi, Pirenei e Carpazi ed in poche centinaia di anni sono riuscite a insediarsi in tutte le terre emerse.

Diventa così interessante capire la larga diffusione di questa specie vegetale e di come essa ha modificato l'ambiente fino alla costruzione dell'attuale ecosistema, ricco di flora e di fauna. Una straordinaria biodiversità, patrimonio della terra e oggi riconosciuto anche come patrimonio degli uomini. 

Le faggete vetuste - I sei grandi siti italiani

Sito Unesco Italia

Come abbiamo già detto si tratta di un sito transnazionale, con una distribuzione più o meno omogenea in Italia. Le macro-aree appartenenti a questo sito Unesco, sono in tutto sei, si tratta di: la foresta di Cozzo Ferriero nel Parco Nazionale del Pollino, la foresta vetusta di Monte Cimino in Provincia di Viterbo, la foresta di Monte Raschio appartenente al Parco Naturale Regionale di Bracciano - Martignano, la Foresta Umbra del Parco Nazionale del Gargano, le faggete di Valle Cervara, Selva Moricento, Coppo del Morto, Coppo del Principe e Val Fondillo nel Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise e infine la Riserva Naturale Integrale di Sasso Fratino nel Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi, Monte Falterona e Campigna.

In alcune zone specifiche è possibile anche imbattersi in animali decisamente rari come il lupo appenninico, il camoscio d'Abruzzo o anche l'Orso Marsicano (quest'ultimo prevalentemente in Abruzzo) ma in generale sono tutti territori con un'altissima diversità faunistica tra uccelli come il Picchio Rosso mezzano o l'Aquila Reale, diverse specie di mammiferi o anche insetti come la Rosalia Alpina.

Insomma anche la natura e l'ecosistema possono (e devono) essere considerati un patrimonio inestimabile dell'umanità. In un epoca come la nostra dove il cambiamento climatico spaventa le nuove e le vecchie generazioni comprendere la varietà della natura è l'unico modo per vivere e salvaguardare noi stessi all'interno del nostro macrocosmo.

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