Patrimonio Mondiale UNESCO dal 2004, la Val d’Orcia è un simbolo dell’Italia nel mondo. Cosa affascina così tanto di questa destinazione?
Paesaggio iconico simbolo della Toscana (e dell’Italia) nel mondo, la Val d’Orcia è un territorio dalla bellezza leggendaria riconosciuto Patrimonio Mondiale nel 2004. Se vi chiedessimo di scegliere una sola immagine per descrivere quella che è forse la regione italiana più famosa all’estero, probabilmente pensereste proprio a queste morbide, variopinte colline dell’entroterra senese, ai confini con l’Umbria, che l’UNESCO descrive essere “un eccezionale esempio di come il paesaggio naturale sia stato ridisegnato nel periodo rinascimentale per rispecchiare gli ideali di buon governo e per creare un’immagine esteticamente gradevole”.
Nel corso dei secoli, la valle si è fatta largo nell’immaginario collettivo come meraviglioso soggetto pittorico nelle raffigurazioni dei maestri di Scuola Senese, per poi divenire in epoca più recente set di grandi successi cinematografici (vi dice niente Il Gladiatore?) o ancora ambientazione di spot e campagne pubblicitarie.
Visitare la Val D’Orcia vuol dire fare un tuffo in una bellezza senza tempo che avvolgerà i vostri sensi, voluttuosa come le sinuose forme dei sui panorami e i vibranti colori della sua placida natura. Una bellezza che si paleserà sfacciatamente mentre percorrerete in auto o in moto le affascinati (e a tratti tortuose) strade che serpeggiano lungo la valle, oppure mentre camminerete lungo i tanti viottoli e sentieri non asfaltati (qui passa anche un tratto della Via Francigena).
Sarà come entrare in un quadro rinascimentale.
La Natura della Val d'Orcia
La Val d’Orcia è “fotogenica”, quindi tenete pronte le macchine fotografiche e assicuratevi che i vostri smartphone abbiano memoria a sufficienza: lo scatto compulsivo è assicurato. E non potrebbe essere altrimenti, non a caso questi luoghi hanno ispirato - e continuavo a farlo - indimenticabili capolavori d’arte, dalla pittura al cinema. L’ampia vallata attraversata dal fiume Orcia è un alternarsi di boschi selvaggi, campi di grano, vigneti, uliveti, cipressi, castagneti e faggeti che dipingono le colline di sfumature mozzafiato, dai verdi della primavera ai rossi dell’autunno.
Il consiglio che vi diamo per godere a meglio della Val d’Orcia è di ritagliarvi qualche giorno: è uno di quei territori che esigono più di una visita mordi e fuggi. Se avete poco tempo a disposizione, è bene andare dritti al punto: preparate un itinerario che copra i piccoli ma deliziosi borghi che puntellano l’area e non disdegnate le frazioni, le cappelle e i tanti castelli che scandiscono il paesaggio.
Attori principali su questo grandioso palcoscenico sono i cipressi. La relazione tra queste piante e la Toscana è storia antica. Amatissimi dagli etruschi, immortalati nelle iconiche tele dagli artisti rinascimentali, sono oggi elementi tipici del paesaggio toscano, di cui delimitano strade, proprietà e poderi.
Tra i più distintivi e noti in cui vi imbatterete durante il vostro tour, non possiamo evitare di menzionare quelli fotografatissimi nei pressi di San Quirico d’Orcia (li avrete sicuramente visti raffigurati su calendari, calamite, cartoline e souvenirs di vario genere della Toscana). La località in cui si trovano è nota come i Triboli, dal nome del viadotto sulla Cassia dove possibile ammirarli. Si tratta di due suggestivi gruppi di piante inserite nell’elenco degli Alberi Monumentali d’Italia per il loro alto pregio paesaggistico. Posto su una collinetta, il primo nucleo consiste in un boschetto di forma romboidale, una sorta di anfiteatro naturale forse concepito in origine come “roccolo” utilizzato dai cacciatori per attirare gli uccelli. Il secondo gruppo consta invece di due distinti semicerchi aperti verso il centro di una strada bianca.
A poca distanza troverete un altro luogo evocativo della Val d’Orcia, anch’esso famosissimo e circondato, manco a dirlo, dagli immancabili cipressi. Parliamo della Cappella della Madonna di Vitaleta, raggiungibile dalla via Cassia percorrendo (solo a piedi) un lungo e scenografico sentiero. La proprietà è privata, ma vale comunque la pena soffermarsi ad ammirare la struttura dall’esterno e il panorama che la circonda.
I borghi
Di borghi da visitare in Val d’Orcia ce ne sono molti e meritano tutti una visita. I più allenati possono considerare di incamminarsi lungo il tratto di Via Francigena che attraversa la valle, ripercorrendo le orme dell’arcivescovo Sigerico nel 990 d.C. durante il suo viaggio verso Canterbury.
Ecco alcuni spunti per le vostre escursioni. L’amena cittadina di Radicofani si staglia su un’altura da cui la sua imponente fortezza domina il panorama per chilometri. Perdetevi tra le stradine e le costruzioni in pietra di questo borgo Bandiera Arancione e sentitevi un po’ come Ghino di Tacco, il Robin Hood della Val d’Orcia il cui rifugio era proprio Radicofani. Poco distante, il Bosco Isabella è un romantico e misterioso giardino all’inglese del XIX secolo. Nel parco incontrerete sentieri, laghetti, sculture, antiche rovine etrusche e persino una piramide.
Proseguite facendo tappa a Castiglione d’Orcia, con la sua possente Rocca di Tentennano che ospitò anche Santa Caterina da Siena e giocò un importante ruolo strategico per l’antico stato senese.
Raggiungete Bagno Vignoni, un’originale località termale caratterizzata dal cosiddetto “vascone”, l’enorme vasca d’acqua termale del centro storico amata da Lorenzo il Magnifico. Continuate il vostro itinerario verso la piccola San Quirico, racchiusa in una cinta muraria disseminata da 14 torri, e visitate i suoi Horti Leonini, un curatissimo giardino all’italiana del XVI secolo. Vero gioiello dell’urbanistica rinascimentale, “città ideale” progettata da papa Pio II, l’armoniosa Pienza conserva capolavori di architettura come il Duomo, il Palazzo Comunale e il panoramico Palazzo Piccolomini.
Al confine con la Valdichiana, Montepulciano ha una storia antica che si rende palese nella perfetta commistione di architettura medievale e rinascimentale del suo centro. A poca distanza troverete la sfarzosa Chiesa della Madonna di San Biagio: ammirarla con alle spalle il profilo di Montepulciano riempirà i vostri occhi di meraviglia.
Montalcino, il borgo del Brunello immerso nelle colline della Val d’Orcia e patria di uno dei vini più noti al mondo, è splendida da visitare in estate e in autunno, momenti di sagre e manifestazioni che celebrano i prodotti locali. Il villaggio del XVI secolo è perfettamente conservato, così come la Rocca del 1361 da cui godere della magnifica vista sulle Crete senesi.
Meritano una tappa anche Contignano, Monticchiello, Rocca d'Orcia, Campiglia d'Orcia, Bagni San Filippo, Lucignano d’Asso, Vivo d’Orcia, Sarteano, luoghi incantati che arricchiranno di suggestioni e atmosfere d’altri tempi la vostra vacanza.
Prodotti tipici del territorio
Insomma, la Val d’Orcia brulica di borghi e frazioni più o meno grandi, più o meno noti ma sempre ricchi di fascino e con una storia da raccontare. Il massimo è pianificare il vostro tour in modo tale da non perderne nemmeno uno e magari godere dell’ottima cucina e degli eccellenti vini che sono l’altro tratto caratteristico di questa parte di Toscana. Il miele della Val d’Orcia, l'olio extra-vergine d’oliva di Castiglione d'Orcia, i salumi di Cinta Senese, zuppe di legumi, tartufi, funghi, i tipici Pici e il Panforte sono alcune delle voci che troverete sui menu di ristoranti e trattorie. Non siate morigerati a tavola e non provate a mettervi a dieta prima della partenza: sarebbe un vero peccato, la scoperta culinaria di questo territorio è una parte fondamentale del viaggio in Val d’Orcia, è cultura, passione e stile di vita.
Qui potrete sorseggiare tre tra i più grandi vini della regione: il Nobile di Montepulciano, il Brunello di Montalcino e l’Orcia DOC. Un’ottima idea è quella di partecipare a qualche tour organizzato alla scoperta di vigneti e cantine, con degustazioni e tappa d’obbligo in enoteca. Gli appassionati possono valutare di fare base durante il proprio soggiorno in una tenuta vinicola. Tra i prodotti culinari tipici dell’area spicca come eccellenza locale il Pecorino di Pienza. Ce ne sono di diversi tipi: assaggiateli tutti, sarà una festa per il palato.