La bellezza di Venezia e della sua laguna, seppur così sublime da essere Patrimonio Mondiale UNESCO, è estremamente fragile: come possiamo tutelarla?

Noi di Visit Italy, lo sai, amiamo Venezia e amiamo raccontarla in ogni sua sfaccettatura, da quelle più note, alle caratteristiche più intime e sconosciute, note solo a chi la vive ogni giorno (a tal proposito, hai letto la nostra guida a Venezia come un local?).

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Eppure, come siamo consapevoli che la sua bellezza sia straordinaria, è una città estremamente fragile. La nomina di Venezia a bene Patrimonio Mondiale dell’UNESCO, infatti, potrebbe essere a rischio. Scopriamo perché. 

Venezia e la sua Laguna sono Patrimonio Mondiale dell’UNESCO dal 1987: ecco perché

Venezia fu il quinto sito in Italia ad essere iscritto nella lista dei Beni Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO. La nomina avvenne nel 1987 ed includeva non soltanto la città, ma l’intera laguna veneta.

Il motivo di tale nomina, però, non riguardava esclusivamente la bellezza della città che tutti noi possiamo ammirare ogni giorno.

Ne possiamo elencare 3 principalmente.

1. La straordinaria storia di Venezia, nota come La Serenissima

La lunga storia della città bussò alle porte della laguna già nel V secolo, quando le popolazioni venete scapparono sulle isole per sfuggire alle invasioni dei popoli da Nord e da Est.

Senza nemmeno menzionare che nell’arco di poco più di 500 anni Venezia è diventata una delle più grandi potenze marittime del mondo presentandosi con il titolo di Repubblica Serenissima.

2. Non solo la città di Venezia, ma anche l’ambiente naturale della laguna è Patrimonio UNESCO

La laguna di Venezia rappresenta un grande unicum, essendo la più estesa del bacino del Mediterraneo.

Nei suoi 830 ettari, in un habitat semi lacustre, si susseguono senza fine terreni fangosi, isolotti e isole più estese, alcuni perennemente al di sotto del livello delle acque, altri che ne vengono periodicamente inondati.

L’abbondanza di specie ittiche rappresenta anch’essa un’interessante eccezione. Infatti, pur essendo un bacino a fondo sabbioso, l’interazione tra canali artificiali, foci di fiumi e accesso al mare, ha favorito nei secoli il proliferare di diversissime specie animali e vegetali.

3. La costruzione di un ecosistema straordinario: l’interazione tra uomo e natura a Venezia

Quando le popolazioni venete giunsero sulle paludose isole della laguna nel V secolo certamente non trovarono ciò che troviamo noi oggi. L’ambiente era malsano, soggetto ai continui moti ondosi.

Quello che vediamo noi oggi è frutto di una straordinaria opera ingegneristica e idraulica che permise nei secoli la costruzione di chiese elegantissime, palazzi nobiliari ed edifici di raffinata bellezza su un terreno molle e fangoso. Il tutto poggiante su un sistema di palafitte in legno, con il tempo pietrificate dall’incessante scorrere dell’acqua.

Insomma, si potrebbe pensare ad una schiacciante vittoria dell’uomo sulla natura: sarà però davvero così?

Venezia, la bellezza è fragile: perché di recente la città ha rischiato di entrare nella Danger List

Negli ultimi anni si sono sollevate molte polemiche intorno alla salvaguardia della città di Venezia.

Per ben 3 volte nel corso degli ultimi 10 anni, infatti, l’UNESCO ha indagato su quanto l’Italia facesse per proteggere Venezia. Soprattutto se quanto facesse fosse abbastanza per tutelare la città.

Nel 2014, 2016 e 2019, l’Italia venne ammonita in 3 diverse assemblee: se non avesse seguito le linee guida indicate da UNESCO, la città di Venezia sarebbe entrata nella Danger List.

Vediamo le motivazioni.

Perché Venezia sarebbe potuta diventare un bene UNESCO a rischio?

Purtroppo, le motivazioni addotte da UNESCO sono più d’una.

Innanzitutto, la gestione approssimativa del turismo: le fotografie della città presa d’assalto dal turismo hanno in effetti fatto il giro del mondo in più d’una occasione.

In secondo luogo, la popolazione locale che continua a diminuire. Notizia dell’estate 2022 è che a Venezia si sia scesi sotto la soglia di 50 mila residenti. Per fare un veloce paragone, nel 2022 se ne contavano 64 mila.

In terza battuta, la città di Venezia soffre i cambiamenti climatici in corso. Ciò che l’umanità sta causando all’ambiente, sommato al corso stesso della natura, mettono a dura prova l’ecosistema della laguna. Gli eventi naturali che si fanno sempre più estremi, dalla siccità alle alluvioni, al fenomeno dell’acqua alta sempre più incontrollabile hanno effetti sempre più importanti sulla laguna di Venezia e non soltanto.

Insomma, secondo UNESCO ciò che mancava era una visione olistica, che raggruppasse la tutela dell’ambiente naturale oltre a quello cittadino e artistico.

D’altro canto, però, ora Venezia non è più considerata bene a rischio. Come mai?

Secondo l'UNESCO, Venezia oggi non è più in pericolo: ecco i cambiamenti messi in atto dalla città

Cos’è cambiato in questi pochi anni che ha tenuto fuori Venezia dalla cosiddetta lista nera dell’UNESCO?

Innanzitutto, finalmente, è stato approvato lo stop alle Grandi Navi. Dal 1 Agosto 2021 le navi da crociera, infatti, non possono più solcare le acque fronteggianti San Marco.

In secondo luogo, è notizia di questi ultimi mesi che dal 2023 non si possa entrare a Venezia senza prima aver prenotato, e pagato, il proprio ingresso. La piattaforma di prenotazione non è ancora stata resa disponibile ma pare che questo nuovo strumento entrerà in vigore a partire dal 16 Gennaio 2023.

Insomma, secondo l’UNESCO, Venezia sta iniziando a mettere in pratica sempre più politiche di tutela del suo immenso patrimonio naturale, culturale, artistico ed architettonico.

E, dal canto nostro, noi cosa possiamo fare?

Cosa puoi fare tu stesso, e noi tutti in verità, per proteggere Venezia dalla “Disneyficazione”?

rii di Venezia

Già, è stato davvero coniato un termine per descrivere il processo in corso: Disneyficazione. Indica la lente trasformazione di Venezia “in un parco a tema”.

Se le grandi opere di tutela sono nelle mani dell’amministrazione, d’altro canto noi, come visitatori, turisti e appassionati della città più straordinaria del mondo, possiamo fare qualcosa per proteggerla.

Cosa?

Innanzitutto, comportandoci proprio “come a casa nostra”. Viviamola e rispettiamola come viviamo e rispettiamo ogni giorno gli ambienti che definiamo “casa”. Visitiamola rispettandone le regole del vivere cittadino, approfittiamo dei momenti di “bassa stagione”, compriamo artigianato locale ed esploriamone le infinite possibilità e andiamo oltre la visita dei, seppur magnifici, simboli.

Venezia, ben lungi dall’essere un museo, è un luogo da vivere, amare, ed interiorizzare in ogni aspetto.

Non perdiamo questa preziosa opportunità: Venezia è casa per te, ma anche per tutti coloro che un giorno vorrai che la vengano a visitare.

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