Partiamo alla scoperta dei luoghi simbolo di Falerio Picenus nella valle del Tenna, dove storia, cultura e natura si uniscono in un’esperienza unica.
Un itinerario avvincente nel cuore della valle del Tenna, dove il fascino dell’antica colonia romana di Falerio Picenus si svela gradualmente, attraverso una miscela incantevole di storia, cultura e bellezze naturali.
Ogni angolo di questo territorio ci invita a esplorare e scoprire un’atmosfera ricca di storie e tradizioni che affondano le radici nel tempo, rivelando un patrimonio che unisce il passato e il presente in un abbraccio indissolubile.
Prepariamoci dunque a vivere un’avventura che risveglierà i nostri sensi, offrendoci l’opportunità di immergerci in un mondo dove ogni passo racconta una storia, e ogni sapore celebra l’autenticità di una cultura che non smette mai di incantare.
Storia, sapori e panorami mozzafiato: sulle tracce di Falerio Picenus nella valle del Tenna
La valle del Tenna è una zona incantevole che si estende tra le dolci colline marchigiane, a partire dalla sorgente dell’omonimo fiume di cui segue il placido corso fino alla costa adriatica. Si tratta di un angolo delle Marche davvero suggestivo, che custodisce paesaggi mozzafiato e borghi carichi di storia, un luogo dove la natura e la cultura si fondono in modo armonioso.
Proprio per questo motivo, abbiamo deciso di intraprendere un emozionante viaggio alla scoperta dei luoghi legati all’antica città romana di Falerio Picenus.
Dapprima il nostro percorso in 6 tappe ci porterà tra le maestose rovine e i monumenti del passato nel comune di Falerone. Poi, nel paese di Servigliano, ci immergeremo invece nel fascino dei prodotti locali, come il vino, già apprezzato in epoca romana, per provare un'esperienza autentica tra i sapori della tradizione.
E, lungo il cammino, ci attenderanno anche panorami incantevoli e luoghi dove l’anima del territorio continua a vivere attraverso le antiche tradizioni locali.
Prepariamoci dunque a lasciarci sorprendere dalla bellezza senza tempo della valle del Tenna, viaggiando tra le attrazioni storiche e gli splendidi paesi che ci raccontano delle storie millenarie.
Tappa 1. L’atmosfera unica del Parco Archeologico Falerio Picenus
Iniziamo il nostro viaggio dal cuore dell'antica colonia romana di Falerio Picenus, esplorando uno dei siti archeologici più belli e significativi della valle del Tenna e di tutta la regione.
Il Parco Archeologico Falerio Picenus si trova nel territorio di Falerone, lungo la zona di via del Pozzo, a poca distanza dalla frazione Piane. Il primo sito del nostro percorso è anche quello più imponente e meglio conservato, ovvero il Teatro Romano di Falerone, costruito nel I secolo a.C.
All'epoca il teatro poteva ospitare fino a 1500 spettatori (oggi ha una capienza di 500 posti), un numero che dimostra quanto la città di Falerio fosse un centro culturale davvero importante per l’epoca. Sedendoci sulle gradinate, possiamo immaginare le rappresentazioni teatrali e i dibattiti pubblici che venivano tenuti in questo luogo così suggestivo.
A Falerio Picenus, oltre al teatro, era presente anche un’anfiteatro dalle dimensioni ancora maggiori, se pensiamo che poteva ospitare addirittura 5000 spettatori. Ai giorni nostri restano poche ma interessanti testimonianze di questo edificio, e le possiamo ammirare non lontano dal teatro, precisamente percorrendo via dell’Anfiteatro Romano, che si dipana nella campagna di Falerone.
Mentre il teatro era (ed è ancora oggi) un luogo di cultura, l’anfiteatro romano era il vivace fulcro dell’intrattenimento cittadino, la sede dei combattimenti dei gladiatori che intrattenevano la popolazione locale e richiamavano visitatori dai territori vicini.
Oltre i resti dell’anfiteatro, proseguendo fino a incrociare nuovamente via del Pozzo, eccoci arrivati al serbatoio di Falerio Picenus, un complesso noto come i Bagni della Regina che testimonia l’eccellenza dell’ingegneria idraulica romana.
Ammirare questa struttura ci consente di comprendere la capacità dei romani di rispondere alle esigenze quotidiane con soluzioni avanzate: i sistemi utilizzati per raccogliere e distribuire l'acqua in tutta la colonia, infatti, rappresentano un’opera di grande valore, e dimostrano quanto fosse sofisticata la pianificazione urbana dell'epoca.
Tappa 2. Dal teatro Beato Pellegrino al Museo Archeologico Bonvicini
Lasciamoci alle spalle le meraviglie del Parco Archeologico Falerio Picenus, e dirigiamoci verso il centro storico di Falerone, dove troviamo il piccolo ma affascinante teatro Beato Pellegrino.
Inaugurato nel 1926 per il Convegno Eucaristico Diocesano, questo teatro ha attraversato varie fasi, diventando il primo cinematografo della zona dopo la Seconda Guerra Mondiale e successivamente trasformandosi negli anni '80 in teatro per le compagnie locali.
Oggi, dopo i danni subiti nel terremoto del 2016 e un accurato restauro, il Beato Pellegrino è tornato a essere un luogo vivo, che testimonia il legame tra la comunità e le tradizioni romane. Infatti, pur non avendo origini antiche, il Beato Pellegrino rappresenta comunque un sito significativo all’interno del nostro itinerario sulle tracce di Falerio Picenus nella valle del Tenna.
Perché? È per via di ciò che rappresenta, ovvero la volontà di mantenere viva la tradizione teatrale iniziata dai romani, come una vera e propria testimonianza del desiderio della comunità di mantenere intatto il legame con il proprio passato.
Dopo aver ammirato il teatro e apprezzato il ruolo che svolge sul territorio, proseguiamo il nostro percorso trascorrendo un po’ di tempo nel bel centro storico di Falerone, in particolare nella suggestiva piazza della Libertà. Qui, oltre a splendidi edifici di origine medievale e rinascimentale, ci accoglie il Museo Archeologico Pompilio Bonvicini.
Questo museo, dedicato ai reperti provenienti dall'antica città di Falerio Picenus, ci permette di ammirare una collezione straordinaria che include monete, vasellame, armi e statue.
Esplorare il Museo Bonvicini è davvero un’attività da non perdere, perché questo luogo rappresenta un punto d’unione tra passato e presente, grazie anche al lavoro dell'archeologo e studioso Pompilio Bonvicini, a cui il museo stesso è intitolato, che ha dedicato la sua vita alla conservazione dello straordinario patrimonio storico della valle del Tenna.
Tappa 3. Servigliano: la città del vino Falerio
Abbandoniamo il comune di Falerone e proseguiamo verso il paese di Servigliano, un affascinante borgo sulle sponde del fiume Tenna, distante solamente un paio di chilometri dalla frazione Piane e noto per la produzione del celebre vino Falerio.
Questo vino, già apprezzato in epoca romana, possiede una lunga tradizione che affonda le sue radici nei tempi antichi. Il territorio di Falerio Picenus era infatti già famoso per le sue eccellenti produzioni di vino, olio e grano.
Del resto (come raccontato in Falerone, storia e cronaca di una comunità, opera esaustiva che descrive perfettamente il territorio e la sua storia), il fatto che ci sia un legame indissolubile tra la produzione vinicola e l’area della valle del Tenna è dimostrato da importanti testimonianze: già gli scritti di Plinio il Vecchio nel I secolo d.C. citavano l'importanza dei vigneti in questa zona, un aspetto confermato anche da opere più recenti, come quelle del medico e botanico Andrea Bacci, risalenti al tardo XVI secolo.
Oggi, passeggiando per le strade di Servigliano, possiamo visitare cantine che custodiscono questa preziosa tradizione vinicola, e immergerci nei sapori autentici del Falerio. Le degustazioni offrono un'occasione unica per scoprire i caratteri distintivi di questo vino bianco D.O.C., apprezzato per il suo gusto delicato e fruttato.
Oltre alla storia e al vino, il borgo offre anche un paesaggio idilliaco, con vigneti che si estendono tra le colline che ci invitano a esplorare la natura circostante attraverso piacevoli passeggiate.
Servigliano è dunque una tappa ideale per un itinerario alla scoperta dell’eredità di Falerio Picenus nella valle del Tenna, perché ci permette di unire la scoperta della storia locale con un’immersione nei sapori e nelle bellezze naturali.
Tappa 4. Un tuffo nel passato di Belmonte Piceno
Proseguendo il nostro viaggio nella Valle del Tenna, ci dirigiamo verso Belmonte Piceno, situato poco distante dal paese di Servigliano. Questo borgo piccolo e suggestivo, che domina il territorio dalla cima di una verde collina, racconta storie le cui radici affondano ancor prima dell'epoca romana.
Qui, il fiero popolo dei Piceni ha lasciato un'impronta indelebile, visibile nei reperti archeologici che riflettono una civiltà ricca e fiorente. Con il successivo arrivo dei Romani, Belmonte subì un inevitabile processo di romanizzazione, arricchendo ulteriormente il suo patrimonio culturale.
Alcuni scavi hanno rivelato corredi funerari e utensili quotidiani, testimonianze di una comunità prospera integrata nel vasto sistema agricolo dell’epoca, in cui le campagne circostanti erano dedicate alla coltivazione di olio e vino, risorse fondamentali per l'economia.
Anche le ville rustiche rinvenute nella zona contribuiscono a darci un’idea di un passato in cui la tradizione agricola affondava le sue radici nel modello romano di gestione della terra. Questa tradizione perdura ai giorni nostri, ed è un legame importante e sentito che rappresenta la vera eredità di Falerio Picenus.
Anche senza visitare specifici siti archeologici, quindi, nel nostro viaggio a Belmonte Piceno possiamo renderci conto di come la storia di un tempo continui a vivere nelle usanze locali, che ci permettono di immergerci nella ricchezza della cultura marchigiana.
Tappa 5. Grottazzolina: dalla necropoli ai vigneti
Lasciato il paese di Belmonte Piceno, seguiamo la strada provinciale 42. A circa 3 km da Belmonte, lungo la strada per Grottazzolina, in una zona ricca di verde e permeata dal fascino di un’atmosfera bucolica, facciamo una sosta presso i “Morrecini”, un sito storico dove si trovano i resti di un monumento funerario romano del I secolo d.C.
Situato su una collina panoramica, questo luogo conserva frammenti di una struttura a torre, con resti di decorazioni marmoree e nicchie per urne e statue, segni di un sepolcro collettivo per una famiglia di alto rango. Le connessioni sotterranee con il fiume Tenna hanno alimentato leggende di tesori nascosti, attirando archeologi e curiosi alla ricerca di reperti preziosi e misteriosi.
Ripartiamo e, in pochi minuti, eccoci a Grottazzolina, un affascinante borgo che, come Belmonte, affonda le sue origini nella civiltà picena. Qui infatti era presente un’antica necropoli che ha fornito reperti significativi sia per quanto riguarda i primi insediamenti sul territorio, risalenti all’VIII secolo a.C., sia in merito alla transizione dalla cultura picena a quella romana.
Nel periodo in cui la città di Falerio Picenus era al suo culmine, infatti, anche questa zona divenne un importante punto di scambio culturale e commerciale. I Romani, riconoscendo il potenziale del territorio, stabilirono numerosi insediamenti, contribuendo allo sviluppo di vari borghi presenti ancora oggi.
Una tradizione locale che risale a tempi antichi e continua a caratterizzare l'economia locale riguarda la viticoltura: i vini prodotti qui sono apprezzati sia a livello nazionale che internazionale, e rappresentano un'eredità ben consolidata.
Oggi, giungendo a Grottazzolina nel nostro itinerario lungo la valle del Tenna, possiamo apprezzare l’atmosfera del borgo, arricchita da un paesaggio mozzafiato, che lo rende una tappa ideale per esplorare le tradizioni, la cultura e la storia della Valle.
Tappa 6. Conclusione a Fermo
Da Grottazzolina, proseguiamo costeggiando la sponda meridionale del fiume Tenna, oltrepassando Girola e Molini di Tenna, per giungere dopo circa 20 minuti nella splendida Fermo, una città che rappresenta un'importante evoluzione nella narrazione della storia della valle del Tenna.
Durante il periodo romano, infatti, Fermo si sviluppò come un centro di interazione culturale con Falerio, che all’epoca era la colonia più importante dell’area. La vicinanza geografica delle due città contribuì a creare un forte legame, al punto che, quando Falerio conobbe il suo periodo di declino, molte delle sue tradizioni e influenze passarono a Fermo, che assunse un ruolo di leadership nella regione.
A Fermo non possiamo perderci le favolose Cisterne Romane, un sito archeologico spettacolare e ideale per comprendere l'organizzazione urbana e le infrastrutture idriche delle città romane. Le cisterne sono situate sotto il centro storico, e sono collegate da un sistema di tunnel. Esplorandole, rimarremo davvero a bocca aperta pensando alla loro progettazione e alle tecniche avanzate di ingegneria utilizzate a quei tempi.
Di fianco alle cisterne si trova anche il Museo Civico Archeologico di Fermo, un luogo interessante da visitare per scoprire la storia locale e i legami con Falerio Picenus. Qui possiamo apprezzare reperti come monete, ceramiche e oggetti di uso quotidiano, che testimoniano come le influenze culturali di Falerio siano state assorbite e trasformate a Fermo nel corso dei secoli.
Così, in un ideale passaggio di testimoni tra le due città, chiudiamo il nostro itinerario sulle tracce di Falerio Picenus nella valle del Tenna. Un viaggio che ci ha fatto ammirare le meraviglie culturali delle Marche, e che ci ha mostrato che la storia è un filo invisibile che unisce le nostre esperienze, invitandoci a scoprire e apprezzare ogni angolo di questa affascinante regione.