La Sala delle Volte di Monte Giberto: la collezione di medaglie devozionali Siro Ciarrocchi

La sala delle Volte è un luogo storico di Monte Giberto che negli anni è stato un punto di riferimento per la comunità montegibertese.

Oggi, dopo un'attenta ristrutturazione, che mette in evidenza la sua bellezza architettonica, è un luogo utilizzato per eventi culturali ed incontri comunitari.

Inoltre, all'interno della Sala delle Volte, possiamo ammirare una mostra unica nel suo genere: la Collezione di Medaglie Devozionali Siro Ciarrocchi.

Qual è la storia della Sala delle Volte?

Chi era Siro Ciarrocchi e in cosa consiste la sua collezione di Medaglie Devozionali?

Ve lo raccontiamo in questo articolo.

La Sala delle Volte, così chiamata per la tipica struttura a volte del soffitto, nel lontano passato era un frantoio per la comunità.

Nel 1906, grazie alle donazioni della Confraternita del S.S. Sacramento, del comune e di singoli cittadini, divenne sede dell'asilo comunale gestito dalle suore.

L'asilo comunale era intitolato a don Giacomo Mida, sacerdote che nel 1632 fece testamento a favore della comunità e delle due confraternite presenti a Monte Giberto.

Dopo il trasferimento dell'asilo in altra sede, nella sala delle Volte venne installato il serbatoio pubblico dell'acqua che qui rimase fino agli anni 80.

La sala venne in seguito restaurata e pavimentata ed oggi è utilizzata per assemblee pubbliche, mostre, convegni, eventi culturali e cerimonie civili.

Per la sua bellezza e per la particolare acustica, viene anche usata per corsi di teatro e piccole rappresentazioni.

La Sala delle Volte, ospita la mostra permanente di Medaglie Devozionali donata al comune da Siro Ciarrocchi, abitante di Monte Giberto.

Siro Ciarrocchi nasce a Monte Giberto il 15 gennaio 1933.

Sin da giovane ha un temperamento libero ed abbastanza ribelle tanto che abbandona gli studi classici e si arruola nella marina militare.

A 23 anni, a seguito di incidente avvenuto nella sala macchine di una nave militare, lascia la marina e torna nel suo paese nativo.

Tornato a Monte Giberto, Siro conduce una vita semplice e trova lavoro nell'esattoria comunale.

In questo periodo inizia a coltivare la sua passione per il collezionismo e frequenta convegni filatelici e numismatici in tutti Italia.

Inizia così a collezionare monete, francobolli e tanti altri oggetti di valore, legati alle sue passioni.

All'età di 35 anni è colpito da un'ischemia celebrale che gli causa problemi di linguaggio e deambulazione.

La sua salute peggiora e dopo un periodo di smarrimento e depressione, Siro trova nella sua passione per l'arte, una forte motivazione per affrontare i suoi problemi di salute.

Inizia così a modellare l'argilla ed a dipingere.

Ritorna anche ad occuparsi di collezionismo raccogliendo medaglie, immagini sacre, francobolli, cartoline e stampe.

All'inizio degli anni 70 si trasferisce a Fermo con la famiglia. A Fermo, frequenta tanti mercatini dove trova innumerevoli oggetti utili per le sue collezioni.

Continua anche la sua esperienza artistica ed inizia a dipingere su tela ritratti, paesaggi e nature morte.

Negli anni, partecipa con i suoi lavori, a diverse esposizioni personali e collettive, ottenendo riconoscimenti e consenso dal pubblico.

Le sue collezioni furono oggetto di studio da parte di specialisti di vari settori.

Siro è stato un artista generoso ed ha donato al comune di Monte Giberto, paese nativo a cui era particolarmente legato, una preziosa collezione di circa diecimila medaglie devozionali ed un'importante raccolta di originali incisioni di Salvator Rosa, uno dei maggiori incisori italiani del seicento.

Muore nel 2015 a causa di problemi di salute.

Storicamente è difficile collocare con precisione il passaggio da moneta utilizzata come forma di pagamento, a medaglia devozionale o commemorativa.

Sappiamo che le origini della moneta sono antiche e sono legate alle prime forme di commercio e scambio di beni.

Lo sviluppo del commercio rese necessario uno scambio standardizzato che portò alla creazione di piccoli oggetti in metallo, che avevano un valore in base al peso ed al tipo di metallo.

La “moneta moderna”, nasce nel momento in cui lo Stato diventa il solo responsabile dell'emissione delle monete e incide su di esse il suo emblema.

L'immagine sulla moneta assume un significato importante perché rappresenta lo stato e ne riflette le concezioni politiche, storiche e religiose.

Col tempo, le prime monete, oltre al loro valore economico, assunsero anche significati simbolici e religiosi.

In molte culture antiche, le monete venivano utilizzate come amuleti e coniate con immagini di divinità o simboli sacri.

Questa pratica si è poi evoluta nel corso dei secoli, dando vita alle medaglie devozionali.

Queste ultime, spesso in metallo prezioso e riccamente decorate, rappresentavano santi, scene bibliche o simboli religiosi.

Dalle prime monete coniate in Asia Minore, fino alle elaborate medaglie devozionali del Rinascimento, il percorso che lega moneta e fede è lungo e affascinante, e unisce storia, economia e spiritualità.

La collezione di Medaglie Devozionali esposta nella Sala delle Volte, è una donazione di Siro Ciarrocchi, artista e collezionista montegibertese.

Questa preziosa ed importante collezione, conta 10.000 medaglie che vanno dal VI al XX secolo. Di queste 10.000, ne sono state selezionate ed esposte 778.

Con l'aiuto di Padre Floriano Grimaldi, religioso ed esperto archivista e ricercatore, sono state selezionate le medaglie più significative, ed ordinate in otto titoli.

La collezione è unica per il numero di medaglie e per la varietà delle immagini.

Le medaglie, sistemate in otto pannelli espositivi appositamente creati per questa mostra, sono ben visibili da entrambe i lati ed illustrano la verità della Dottrina Cristiana, a partire dal mistero della Santa Trinità.

Le medaglie raffigurano soggetti sacri come Maria, Gesù ed anche i Santi che i fedeli invocavano come protettori e maestri di vita spirituale.

La collezione di medaglie devozionali Siro Ciarrocchi è un'attrazione storico-culturale di grande pregio, da non perdere.