La storia e le opere d'arte del Santuario della Madonna delle Grazie, un importante luogo di devozione per i montegibertesi.
Il santuario della Madonna delle Grazie di Monte Giberto, è un edificio di grande valore storico-culturale.
Situato a pochi passi dalla cinta muraria medievale, questo Santuario tanto caro ai montegibertesi, è dedicato a Maria ed è un luogo di grande devozione.
In questo articolo vi raccontiamo la storia ed i segreti di questo importante Santuario mariano, in cui sono conservate diverse opere d'arte di pregio.
Il Santuario della Madonna delle Grazie e la devozione mariana a Monte Giberto
Il Santuario della Madonna delle Grazie è un luogo di grande spiritualità per i montegibertesi e per gli abitanti dei paesi limitrofi.
Questo Santuario ha una storia antica che risale al Medioevo, ed è stato realizzato in gran parte grazie alla generosità e devozione della popolazione.
Al suo interno possiamo ammirare tante opere d'arte di valore tra affreschi, dipinti, oggetti preziosi, ed in primis la Statua della Madonna delle Grazie, tanto venerata dai fedeli.
Scopriamo la storia di questo importante santuario mariano, le sue opere d'arte e le celebrazioni dedicate alla Madonna delle Grazie.
L'origine del culto mariano
L'origine del culto mariano, risale al tempo dei romani quando l'imperatore Costantino, nel 313 d.c, concesse la tolleranza ai cristiani.
Grazie a questa concessione, i cristiani iniziarono a costruire i loro edifici di culto. Nel 387 d.c, l'imperatore Teodosio, per non lasciare andare in rovina i templi pagani, autorizzò i cristiani ad utilizzarli.
Fu così che tanti luoghi di culto pagani e piccoli edifici vicini alle ville romane, si trasformarono in chiesette. Molte chiese sorsero anche in campagna e tra questi nuovi luoghi di culto cristiano, molti furono dedicati alla Madre di Gesù.
Il luogo che più rappresenta la spiritualità mariana nelle Marche, è il Santuario di Loreto, custode di una delle testimonianze più preziose della cristianità nel mondo: la Santa Casa di Nazareth.
La città che sin dalle epoche antiche ha più influito sulla cultura della Marca Fermana, è Fermo dove il luogo di culto più importante, è dedicato all'Assunta.
La presenza del culto mariano nelle città più grandi ed influenti, ha portato alla fondazione di chiese dedicate a Maria in tutto il territorio.
Origine e storia del Santuario
Dalle fonti scritte, nell'alto medioevo, nel territorio di Monte Giberto erano presenti due chiesette: la chiesa di santa Margherita e la chiesa di santa Maria.
Inoltre, antichi atti del comune di Monte Giberto risalenti al 1550, riportano informazioni sulla confraternita di Santa Maria delle Grazie.
L'attuale chiesa sorse nel 1757, su una precedente chiesetta del secolo XII. L'edificio a tre navate, progettato dall'architetto Giambattista Vassalli da Lugano, coniuga elementi dello stile tardo barocco ad elementi di stile classico.
Le decorazioni in stucco vennero affidate ad altrettanti artisti affermati, Giamperio Gabuti da Lugano e Giovanni Campana da Ravenna.
La popolazione, spinta da grande devozione, finanziò i lavori con offerte e donazioni di oggetti preziosi in oro ed argento.
In quel tempo la confraternita di Santa Maria delle Grazie contava 39 persone, di cui 10 sacerdoti.
Il Santuario, dedicato a Maria, fu in gran parte realizzato grazie alla generosità del popolo che desiderava un edificio grande e bello.
Nel 1798 arrivarono i soldati di Napoleone e la situazione peggiorò per tutte le confraternite.
Molti oggetti preziosi furono requisiti dai soldati e le confraternite vennero soppresse. Il santuario però, rimase aperto per i fedeli che si riunivano per la recita del Rosario.
Nel 1815 cessò il dominio napoleonico e tornò lo Stato Romano pontificio.
In quel periodo, la confraternita di Maria Ss.ma delle Grazie comunicò all'arcivescovo di Fermo che non aveva i fondi per la manutenzione della chiesa.
Per volere dell'arcivescovo Cesare Brancadoro, si formò una commissione locale per la raccolta di fondi destinati alla chiesa. Ancora una volta, molte furono le offerte libere del popolo.
Nel 1839 arrivò al Santuario don Nicola Arpili che rimase a Monte Giberto fino al 1901, anno della sua morte.
Don Nicola, sacerdote molto apprezzato dal popolo, si impegnò per i lavori di restauro della chiesa. Grazie a lui venne ampliata la casa del cappellano, adiacente al santuario.
Nel 1870, Don Arpili procurò il campanone della chiesa e pochi anni dopo fece rinnovare la facciata ed il portico.
Inoltre, nel 1899, il sacerdote procurò due corone dorate per la statua della Madonna delle Grazie, conservata nell'altare maggiore del Santuario.
I sacerdoti che seguirono a Don Nicola Arpili, progettarono altri restauri che però non furono eseguiti a causa delle due guerre.
Dopo la seconda guerra mondiale, ripresero i restauri che vennero finanziati da personalità religiose e dai fedeli.
Le offerte della popolazione contribuirono al restauro del pavimento e del tetto. Inoltre, la statua della Vergine con il bambino, fu decorata con due nuove corone.
La statua della Madonna delle Grazie
L'opera più preziosa conservata all'interno del Santuario è la statua della Madonna delle Grazie, a cui il Santuario è dedicato.
La statua rappresenta la Madonna che porta in braccio il Dio Bambino ed è conservata in un baldacchino sull'altare maggiore.
Quest'opera viene attribuita ad un artista della scuola pisana del secolo XIV.
La statua coniuga elementi eleganti e classici, come il mantello della Vergine, ad elementi più semplici e legati al linguaggio popolare, come il piede del Bambino predisposto per il bacio dei fedeli.
Le fonti attribuiscono diversi miracoli a questa statua. Il più importante e considerato autentico dall'autorità ecclesiastica competente, accadde nel 1703 quando dopo un terremoto, le venne riconosciuta una lacrima.
Fra le altre grazie, quella concessa a due genitori che videro tornare in vita il loro figlio morto. Il bambino, portato ai piedi della Madonna, si rianimò tra le braccia della madre.
Le opere d'arte
Il Santuario conserva diverse opere d'arte di pregio.
Dietro l'altare possiamo ammirare una tela restaurata che raffigura la natività di Maria. Si tratta di una copia del famoso dipinto di Annibale Carracci, oggi conservato al Louvre.
L'autore di questo dipinto potrebbe essere l'artista gibertese Gilberto Todini, probabile autore di altre due grandi tele che troviamo nel presbiterio.
Queste tele risalgono alla seconda metà del 1700 e sono “La presentazione di Gesù al tempio” e “La visitazione a S. Elisabetta”.
L'abside ed il soffitto della navata centrale, sono decorati da affreschi e dipinti di valore.
Gli affreschi dell'abside furono eseguiti da Ludovico Catini dopo il 1916 e raffigurano immagini mariane con elementi di arte liberty floreale.
I dipinti del soffitto sono opera del pittore fermano Armando Moreschini e raffigurano lo sposalizio della Vergine, l’Annunciazione, l’Assunzione e l’Incoronazione.
Nella sacrestia è presente un Crocefisso ligneo molto particolare e raro perché rappresenta il Cristo morente con gli occhi aperti.
La sacrestia conserva anche l'effige di “Maria Bambina” ed una interessante collezione di ex-voto – oggetti offerti alla Madonna in ringraziamento per le preghiere esaudite.
La collezione testimonia la grande devozione della popolazione a Maria.
Infine, nel santuario è presente un antico organo di pregio del 1830, realizzato da Angelo Morettini di Perugia. L'organo, ancora in funzione, viene utilizzato per concerti o eventi musicali.
Il terrazzo panoramico: una finestra sulla Marca Fermana
Vicino all'organo, delle piccole scale conducono ad una porta che si apre su uno splendido terrazzo. Da qui si ammira un meraviglioso panorama sulle colline della Marca Fermana quasi a 360°, da sud, verso ovest e nord.
Il terrazzo non è accessibile al pubblico ma viene utilizzato per il bellissimo spettacolo pirotecnico organizzato per la festa dell’8 settembre, in onore di Maria Santissima delle Grazie.
La festa della Madonna delle Grazie
La festa della Madonna delle Grazie si celebra l'8 settembre.
Questo evento è molto sentito dai monte gibertesi e da molti fedeli che provengono dai dintorni, e che partecipano con grande devozione.
Le celebrazioni prevedono messe ed anche una processione solenne per le vie del centro storico con l'immagine di Maria, accompagnata dalla banda musicale.
Da tradizione, il 9 settembre, il simulacro della Madonna, prima di essere rimesso nel tabernacolo di legno, veniva lasciato esposto per il rito del bacio dei piedi del Bambino. Questo rito antico, è stato sospeso solo dalle ultime vicende del Covid19.
Per questo appuntamento speciale vengono organizzati un grande spettacolo pirotecnico ed un concerto d'organo. Non mancano momenti di allegria con musica in piazza.