Scopri Montottone, un gioiello medievale della Marca Fermana che ha fatto della maestria nell’artigianato della ceramica la sua identità culturale.

I piccoli borghi, spesso, sono capaci di raccontare molto meglio delle città le storie più grandi, belle ed autentiche del territorio. Storie che parlano di eccellenze dell’uomo e della natura, di luoghi di epoche remote perfettamente conservati, di folklore e di eventi tradizionali suggestivi. Tutto questo è Montottone, una gemma da scoprire in provincia di Fermo.

Lu paese de li coccià, ovvero il borgo dei vasai come viene simpaticamente chiamato nelle Marche per la sua eccezionale cultura artigiana, è infatti una destinazione che coniuga perfettamente tranquillità, bellezze paesaggistiche, raffinatezza manifatturiera e tradizione. Un luogo ideale per chi intende riscoprire la lentezza come fulcro del viaggio, o per chi, invece, magari è alla ricerca di una location speciale dove trascorrere parte della propria vita.

Tra pregiate ceramiche artigianali conosciute come eccellenza a livello internazionale, un centro storico medievale talmente bello e ben conservato da dare l’impressione che il tempo si sia fermato, e un verde paesaggio collinare tutto da esplorare, ecco tutto quello che devi sapere per visitare e vivere Montottone.

Montottone, storia di signorie e castelli nella Marca Fermana

Storia di Montottone

Prima di tutto, diamo un’occhiata ai punti salienti della ricca storia del borgo di Montottone, alla scoperta di un passato glorioso fatto di signorie e castelli a cavallo tra medioevo e rinascimento, nella cornice della storica regione della Marca Fermana.

L’antica città di Mons Actonis, o Monte di Attone, è stata sempre un punto di riferimento rilevante sulla mappa della provincia di Fermo, in un alternarsi continui di influenze politiche e lotte di potere tra le istituzioni religiose e le grandi signorie italiane.

La prima data importante da ricordare è il 1191, quando Papa Celestino III investì i monaci Benedettini del dominio temporale e spirituale sulla città di Montottone. Si trattò di una prima affermazione del potere religioso nel territorio, sottolineata ulteriormente nel 1221 quando Pietro IV, vescovo di Fermo, ottenne il castello di Montottone come feudo da governare.

Dopo due secoli, precisamente nel 1397, i montottonesi si ribellarono contro il potere esercitato dalla città Fermo in chiave feudale. Questo evento scatenò una lunga serie di tumulti e instabilità politiche e sociali, dove Montottone passò infine sotto il dominio di Ludovico Migliorati da Sulmona nel 1405, subendo però diversi attacchi esterni tra cui l’assedio delle truppe del Malatesta di Cesena nel 1415.

Dopo la morte del Migliorati nel 1428, Montottone fu assoggettata al Rettore della Chiesa della Marca Fermana, passando poi qualche anno dopo, nel 1433, sotto il dominio del condottiero Francesco Sforza impegnato in una campagna militare contro il Papato al servizio dei Visconti di Milano. Fu nel corso di questo secolo che fu inoltre abbandonata la vecchia denominazione Mons Actonis sostituendola con l’odierna Montottone.

Una data epocale fu 1537, anno in cui Pier Luigi Farnese, Duca di Castro e Parma nonché figlio naturale di Papa Paolo III, tolse il governo della Marca a Fermo spostandolo temporaneamente a Montottone con l’istituzione dello Stato Ecclesiastico in Agro Piceno, a guida del cardinale Raduccio Farnese. Questo evento comportò la necessità di riorganizzare tutti i castelli precedentemente soggetti al potere di Fermo, trasformando Montottone in una città di lustro e benessere per almeno un decennio, residenza dei governatori della Marca che si susseguirono esercitando la loro supremazia sui feudi del territorio. Grandi testimoni dell’importante passato di Montottone in quegli anni, oggi, sono i resti delle poderosa mura castellane entro le quali il paese è rimasto pressoché immutato.

Da quel momento, Montottone attraversò secoli di sostanziale tranquillità restando sotto il controllo dello Stato Pontificio fino alla fatidica Unità Italiana, anno nel qualche le Marche divennero effettivamente parte dell’Italia.

Dove si trova Montottone

Dove si trova Montottone

Situato al centro della provincia di Fermo, Montottone è un suggestivo borgo collinare che sorge su una rupe a 277 m di altitudine, circa 20 km a sud-ovest del capoluogo, in un bellissimo, vasto e variegato panorama che abbraccia sia il mare Adriatico sia gli Appennini - in particolare i Monti Sibillini - rispettivamente verso est e verso ovest.

Il territorio di Montottone, e dell’entroterra della provincia di Fermo, è caratterizzato inoltre dalla presenza di tre importanti fiumi, elementi geografici fondamentali nel paesaggio locale. Questi sono l’Aso, che delimita il confine a sud con la provincia di Ascoli Piceno; il Tenna, che con il suo lungo corso traccia il confine settentrionale con la provincia di Macerata; e l’Ete, che invece attraversa la provincia, poco più a nord di Montottone, fino a sfociare nell’Adriatico.

Le valli disegnate dai tre fiumi nel paesaggio collinare del fermano, in particolare nelle terre comprese tra l’Aso e l’Ete dove si trova Montottone, sono inoltre ammantate da folti boschetti dove crescono soprattutto lecci, roverelle e aceri. Una cornice estremamente incantevole e rilassante per godersi il territorio, approfittando magari dei meravigliosi colore della natura in autunno o in piena primavera, con escursioni a piedi o in bicicletta attraverso i sentieri e i viali fluviali.

Cosa vedere a Montottone: il centro storico medievale

Cosa vedere a Montottone

Dato il suo ricco panorama storico e culturale, visitare Montottone è come fare un viaggio nel passato in un posto dove il tempo sembra essersi fermato, procedendo a ritmi molto diversi da quelli delle grandi città contemporanee.

Un luogo dove la storia ha lasciato visibilmente traccia del suo passaggio, restituendoci oggi - per fortuna - un centro storico medievale perfettamente conservato, ricco di attrazioni e scorci per rivivere il brillante passato di questa cittadina.

Nonostante le piccole dimensioni del borgo, attualmente abitato soltanto da poche centinaia di abitanti, Montottone custodisce però davvero tanto da vedere, da toccare, da sentire. Un’esperienza assolutamente imperdibile alla scoperta di chiese, piazze e luoghi unici, in una delle località più suggestive della Marca Fermana.

La Chiesa di Santa Maria Ausiliatrice

Chiesa di Santa Maria Ausiliatrice, Montottone

Lungo il pittoresco Corso Vittorio Emanuele II, nel cuore del centro storico di Montottone, si trova l’antica e suggestiva Chiesa di Santa Maria Ausiliatrice, un punto di interesse fondamentale per chi ama l’arte in tutte le sue forme.

L’attuale chiesa, di origine medievale, fu arricchita e ristrutturata in epoca rinascimentale con una nuova facciata e un nuovo portale del 1515, e custodisce al suo interno due pregiate tele di arte sacra - la Resurrezione di Cristo, opera del Conca (del ‘700) e la Vergine tra S. Giovanni Battista, S. Giovanni Evangelista, S. Caterina e La Maddalena, capolavoro del Pagani (della metà del ‘500).

Quest’ultima è una vera e propria attrazione da scoprire qui a Montottone, una tela delle dimensioni di 267x215 cm, recentemente restaurata ad Urbino, posizionata nella parete destra del braccio sinistro del transetto. L’opera è caratterizzata da notevole senso plastico nella realizzazione dei dettagli delle figure rappresentate e da una ricerca anatomica accurata, presentando elementi estetici caratteristici di forte richiamo verso i capolavori di altri artisti importantissimi dell’epoca, in particolare la Madonna del Pesce e la Madonna di Foligno del Raffaello.

A causa di alcuni danni significativi riportati dall'edificio con i fenomeni sismici che hanno scosso il centro Italia negli ultimi anni, la Chiesa di Santa Maria Ausiliatrice è talvolta inaccessibile al pubblico.

La Cisterna medievale

Cisterna medievale di Montottone

Attigua alla Chiesa di Santa Maria Ausiliatrice (proprio al di sotto!), sempre in Corso Vittorio Emanuele II, si trova inoltre la Cisterna medievale di Montottone. Si tratta di un’attrazione particolarmente suggestiva da visitare in città, perfettamente conservata nonostante il passare dei secoli, un importante ed interessante esempio di ingegneria medievale (costruita nel ‘200 e arricchita nel ‘400) che non ha paragoni altrove nel territorio della provincia di Fermo.

Divisa su due spaziosi livelli (oggi entrambi visitabili), con una profondità di 15 m x un’ampiezza di 6 m, la Cisterna di Montottone doveva essere sufficientemente ampia da dissetare tutta la popolazione nei periodi di siccità e durante i frequenti e lunghi assedi. La Cisterna è inoltre iconica per la sua grandezza e per la qualità della muratura, degna di una grande città, uno dei simboli della prosperità raggiunta da Montottone nel tardo medioevo.

La Chiesa di San Pietro Apostolo

Chiesa di San Pietro Apostolo, Montottone

Un interessante luogo di culto da visitare a Montottone è la Chiesa di S. Pietro Apostolo, situata in Piazza Marconi (nota anche come Piazza Castello) su un piccolo colle dove anticamente sorgeva il castello cittadino con la sua fortezza.

La chiesa, probabilmente di origine rinascimentale, fu proprietà del comune con il titolo di Pievania. Nel 1603 furono demoliti diversi bastioni della fortezza adiacenti, e la chiesa fu quindi riedificata dalle fondamenta e arricchita in pieno stile barocco; in seguito, tra il 1758 e il 1762, fu inoltre ampliata nuovamente con la costruzione della Collegiata.

La Chiesa di S. Pietro Apostolo presenta pregevoli arabeschi e bassorilievi scolpiti dall’Interlenghi, scultore del ‘700 nativo proprio di Montottone e attivo nel territorio delle Marche, uno dei numerosi esempi di maestranza artigiana e artistica del borgo.

Nell’800 lo scenario della piazza fu ulteriormente arricchito con la costruzione di Palazzo Ferracuti-Amici antistante la chiesa, un bellissimo esempio di arte neoclassica con la sua stupenda facciata. Sugli altri due lati della piazza troviamo altri due interessanti edifici storici, ovvero Palazzo Breccia-Fratadocchi e la Residenza d'Epoca del Vecchio Tiglio.

L'ex Convento di San Francesco

Convento di San Francesco, Montottone

Su un’altura nella parte più orientale del borgo antico di Montottone, circondato da una folta boscaglia secondo il gusto e le necessità dei monaci medievali, sorge l'ex Convento di S. Francesco con annessa l’omonima chiesa, anticamente dedicata a S. Maria dell’Annunziata.

La data d’origine del convento è incerta, tuttavia alcune fonti storiche ne testimoniano l’esistenza già nel 1191 quando era abitato da Benedettini, prima di essere donato come residenza ai Frati Minori, forse addirittura prima della morte dello stesso S. Francesco.

La chiesa fu poi ampliata rispetto alla struttura originale nel 1351, e secoli più tardi, nel 1767, fu restaurata completamente con un pregiato lavoro di arricchimento incentrato soprattutto sull’estetica. All’interno della chiesa-convento furono infatti collocate alcune statue dell'Interlenghi e un elegantissimo coro intarsiato dal Mircoli da Monterubbiano; furono decorati i capitelli delle colonne dell’edificio con interessanti e suggestivi ornamenti - in particolare i due leoni che affrontano altrettanti draghi - e fu inoltre montato un nuovo portone principale realizzato in pietra d’Istria.

Oggi l'ex Chiesa-Convento di San Francesco di Montottone è tuttavia inagibile, gravemente danneggiata dal devastante terremoto che ha colpito l’Italia centrale nel 2016, che ha interessato anche l’area meridionale delle Marche.

La Chiesa della Madonna delle Grazie

Chiesa della Madonna delle Grazie, Montottone

Situata alle porte della zona più moderna di Montottone, lungo la via principale d’accesso al territorio cittadino, la Chiesa della Madonna delle Grazie è una tappa obbligata per chi desidera visitare lo storico borgo dei vasai della provincia di Fermo. Provenendo dal capoluogo provinciale, questa graziosa chiesa è infatti la prima suggestiva testimonianza del passato dell’antica Mons Actonis, nonostante si trovi al di fuori del centro storico.

Costruita tra la fine del ‘400 e l’inizio del ‘500 nell’insolita pianta a croce greca, la Chiesa della Madonna delle Grazie è in effetti il frutto di una vicenda molto particolare avvenuta nello scenario, spesso travagliato, delle lontane dispute di potere tra Montottone e Fermo.

Secondo la ricostruzione di fonti storiche, dopo oltre dieci anni di conflitti sanguinosi tra le fazioni politiche in campo - da una parte chi voleva più indipendenza, dall’altra chi preferiva congiungersi alla Marca Fermana - successiva al rovesciamento del dominio degli Sforza nella regione, e dopo l’effettiva vittoria della città di Fermo nel 1458 dopo un assedio di tre anni, nel 1459 fu siglato un accordo per il quale il castello e i suoi feudi passarono alla capitale, riconoscendo alla gente di Montottone diritti civili e soprattutto l'amnistia per chi aveva combattuto tra le fila della fazione avversaria di Fermo.

Questo evento, come da convenzione dell’epoca, fu suggellato con la costruzione di una cappella votiva completamente a carico dei cittadini, dedicata simbolicamente alla Madonna delle Grazie. La sua ubicazione non fu affatto casuale, in quanto fu richiesto che la chiesetta venisse eretta in un punto cruciale di transito da e per Montottone, come monito alla popolazione per il patto con Fermo ma anche come simbolo di protezione per tutta la cittadina.

Oggi la Chiesa della Madonna delle Grazie è un luogo di culto significativo per tutta la comunità, in quanto successivamente alla sua fondazione vi furono trasferiti anche i culti dei Santi Rocco, Fabiano e Sebastiano, oltre ovviamente quello di Maria Vergine. All'interno del santuario, sull’altare, è inoltre conservato uno straordinario affresco originale del ‘400 raffigurante la Vergine col Bambino e Coro di Angeli Musicanti attribuito a Fra Marino Angeli, celebre monaco-artista locale nato a Santa Vittoria In Matenano.

Alla scoperta di Montottone, storico borgo di artigiani

Montottone, artigianato della ceramica (Bozzi)

Per una città come Montottone, l’artigianato è qualcosa di più di una semplice attività economica, molto di più. Qui, in questo splendido borgo medievale tra le colline della storica Marca Fermana, l’artigianato è prima di tutto l’essenza fondamentale dell’identità culturale e territoriale di intere generazioni di maestri, susseguitesi nel corso dei secoli, che hanno reso la loro professione un’arte d’eccellenza a livello internazionale.

Non è un caso che Montottone sia conosciuto come lu paese de li coccià, il borgo dei vasai, terra d’origine di notevoli maestri della lavorazione dell’argilla e delle ceramiche che possono vantare un mercato di riferimento esteso ed attivo in tutto il mondo, in particolare Stati Uniti e Regno Unito, nonché un profondo e significativo gemellaggio con il borgo tedesco di Kohren-Sahlis nato dalla comune cultura storica per l’artigianato della ceramica e dal sogno europeo di fratellanza tra i popoli.

Una tradizione artigiana antica della quale non si conoscono precisamente le origini ma che, secondo alcune fonti storiche, risalirebbe all’apice del medioevo - tra il 1200 e il 1300 - quando Montottone faceva parte del feudo di Fermo. Una tradizione che ha resistito per tutti questi secoli, attraversando ere diverse e mescolando stili artistici diversi, sopravvivendo anche al fortissimo spopolamento della seconda metà del ‘900 quando soltanto pochissimi maestri artigiani restarono qui ad abitare ed esercitare la loro professione. Tra questi spiccano i cocciai della famiglia Bozzi, legati indissolubilmente alla tradizione della lavorazione artigianale della terracotta e al trattamento manuale delle pregiate ceramiche da scoprire visitando la città.

Una delle attrazioni imperdibili per rivivere il fascino del mestiere del vasaio a Montottone è il Museo della Ceramica Artigianale presso la Scuola Media Statale “G. Perlasca”, dove sono esposti esemplari di oggetti in terracotta e una collezione di strumenti da lavoro originali utilizzati dai professionisti del settore fino agli anni ’60. Il museo include anche un laboratorio per approfondire e sperimentare conoscenze e tecniche operative; inoltre, durante l’anno scolastico vengono organizzate anche numerose visite di scolaresche del territorio a scopo didattico e ricreativo.

Di particolare rilievo qui a Montottone è anche l’artigianato del legno, un settore ancora oggi ricco di maestranze specializzate soprattutto nel restauro e nella produzione di mobili, oggetti d’arredo e accessori realizzati in diverse qualità di legni locali.

Eventi da non perdere a Montottone: storia, folklore e gastronomia

Eventi a Montottone, mostra del fungo

Come ogni borgo dal passato così ricco ed interessante, anche Montottone è teatro di numerosi eventi della tradizione che ogni anno regalano emozioni, dando a cittadini e turisti la possibilità di rivivere il meglio della storia, del folklore e della gastronomia locale.

A metà giugno a Montottone è possibile riscoprire con gioia ed entusiasmo il fascino medievale della città e tutta la bontà della cucina del territorio, con il doppio appuntamento della Sagra degli Gnocchi e soprattutto del Palio delle Grazie, dedicato appunto alla Madonna delle Grazie.

Il palio si apre con una lunga e solenne sfilata in coloratissimi abiti storici nel cuore del borgo antico, con protagonisti i rappresentanti e le delegazioni delle sette contrade di Montottone con i loro stendardi - ovvero Eschito (cavallo), Forche di Tenna (toro), Monte Roso (scoiattolo), Pisciarello (volpe), San Pietro Martire (granchio), San Lorenzo (drago), Trescio (serpente) - pronti a sfidarsi in serata in una gara accesissima per la vittoria del drappo cittadino.

A proposito di contrade, passeggiando per il centro storico di Montottone è impossibile non notare i piccoli capolavori in ceramica che, porta dopo porta, impreziosiscono questi splendidi e pittoreschi vicoli. Qui, infatti, tutti i numeri civici sono dipinti su bellissime placchette che raffigurano i colori e l’animale araldico di ogni contrada!

Anche l’autunno è un momento ricco di opportunità per visitare Montottone. La prima settimana di ottobre il borgo ospita infatti la Festa del Fungo, inclusa anche l’interessante mostra micologica, una vera e propria conferenza a tema dedicata ad una categoria di prodotti alimentari che abbonda nelle folte aree boschive del territorio (ma attenzione a quelli velenosi!).

E per celebrare al meglio l’unione culturale che lega Montottone alla Germania, in particolare il borgo di Kohren-Sahlis in Sassonia, il terzo fine settimana di ottobre è finalmente il momento per la Montoktoberfest: un’occasione imperdibile per gustare ottima birra e provare i piatti tradizionali della regione in un’atmosfera di pura festa!

Cosa mangiare a Montottone: i prodotti tipici dell’enogastronomia

Cosa mangiare a Montottone

E a proposito di cibo e prelibatezze del territorio, visitare Montottone e gli altri borghi della Marca Fermana può essere l’occasione giusta per scoprire ed assaggiare i prodotti tipici dell’enogastronomia delle Marche, con tutta la qualità garantita del chilometro zero.

Montottone offre infatti ai turisti, specialmente ai più ghiotti, quanto più di buono, genuino e tipicamente marchigiano si possa gustare. Prodotti dai sapori e dai colori unici, dai quali emerge l’amore per questa terra, e naturalmente per le cose belle e anche buone, esaltate al meglio dalle mani sapienti di chi ha saputo trasformare la semplice tradizione rurale in cultura enogastronomica del territorio.

Tra i piatti tipici da gustare a Montottone ci sono certamente le specialità regionali, come i vincisgrassi (lasagna marchigiana, preparata usando anche carne di pollo nel ripieno e vino cotto nell’impasto), i frescarelli (un particolare riso in polenta), i maccheroncini di Campofilone IGP (una particolare pasta all’uovo tipica della provincia di Fermo) oppure tagliatelle ai funghi (soprattutto i porcini dei Sibillini), la frittura di carne (similmente alle famose olive all’ascolana) e le ciambelline dolci al mosto d’uva e anice (chiamate anche biscotti autunnali).

A Montottone, e in tutta la provincia di Fermo, è inoltre possibile trovare alcuni prodotti tipici che celebrano le più iconiche produzioni gastronomiche artigianali, come la caciotta del fermano (un formaggio prodotto mescolando diverse tipologie di latte), il ciauscolo (un tipico salame morbido), il vino cotto del fermano e il mistrà (una bevanda alcolica ottenuta con l'impiego di distillati naturali di piante aromatiche, in particolare l'anice). Per gli amanti del vino, nel territorio vengono prodotti l’Offida DOCG e il Rosso Piceno DOC.

Come arrivare a Montottone

Come arrivare a Montottone

Per arrivare a Montottone è necessario viaggiare su strada, muovendosi con mezzi propri - in automobile o, perché no, in bicicletta - oppure con mezzi pubblici - bus - in particolare in partenza da Fermo.

Se disponi di un’automobile puoi raggiungere facilmente Montottone partendo da Fermo lungo la SP112 Val d’Ete, proseguendo infine sulla SP61 fino a destinazione (meno di 30 minuti di viaggio). Se preferisci muoverti in bici godendo del suggestivo paesaggio collinare delle Marche, puoi invece pedalare seguendo i percorsi rurali lungo le SP60 e SP61 (poco più di un’ora di viaggio). Se hai bisogno di affidarti alla mobilità pubblica, puoi prendere il bus della linea Fermo-Montelparo (circa 45 minuti di viaggio).

Se vuoi visitare Montottone partendo da altre località lungo la costa adriatica, anche al di fuori delle Marche, importanti infrastrutture di trasporto da considerare per muoversi con la propria auto sono l’Autostrada A14 e la Strada Statale 16.

Viaggiando con i mezzi pubblici, indipendentemente dalla provenienza, che sia in treno, in bus o in aereo il principale centro logistico per i trasporti nella regione è Ancona; da qui sarà poi necessario prendere ulteriori mezzi per Fermo e quindi Montottone.

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