Costruita per effetto di particolari vicende storiche, la Chiesa della Madonna delle Grazie è oggi un piccolo santuario alle porte di Montottone.
La storia è da sempre una materia di studio estremamente affascinante, capace di aprirci importanti finestre per osservare e comprendere meglio i luoghi che visitiamo, le strade che percorriamo ogni giorno, o le notizie che apprendiamo dalle fonti di informazione. In giro per l’Italia, sono innumerevoli i posti e i siti che hanno fatto la storia, narrandoci di personaggi, azioni e vicende da ricordare; ma se ci fossero anche luoghi fatti dalla storia?
Ne è un esempio la Chiesa della Madonna delle Grazie, un luogo di culto religioso che si trova alle porte di Montottone, in provincia di Fermo. Una chiesa, divenuta oggi un piccolo santuario, che esiste da ormai oltre cinque secoli grazie all’avverarsi di alcune particolari vicende storiche, specificatamente legate alle lotte di potere feudale che hanno coinvolto l’antico castello di Mons Actonis e la capitale della Marca Fermana.
Un luogo molto suggestivo, profondamente arricchito nel tempo sia da un punto di vista spirituale che artistico, e che oggi conserva intatta la memoria del passato e delle sue radici. Un passato che ci consente di scoprire una pagina della storia di questa cittadina delle Marche, diventata famosa per le sue splendide ceramiche artigianali.
Alle porte di Montottone: dove si trova la Chiesa della Madonna delle Grazie
Seppur il centro storico di Montottone, di origine medievale ed evolutosi costantemente tra rinascimento ed età moderna, sia tra i più pittoreschi e meglio conservati in tutta la provincia di Fermo, stupisce davvero pensare che un luogo così peculiare come la Chiesa della Madonna delle Grazie non si trovi tra le antiche mura del borgo fortificato.
Essa, infatti, fu costruita a quasi un chilometro di distanza dai torrioni dell’antica Porta Marina, l’ingresso originale del castello, lungo la via principale - anzi, l’unica - che ancora oggi permette di raggiungere la città provenendo dalle colline a est, in direzione di Fermo. Non a caso, quella strada (ufficialmente SP61) porta proprio il nome di Viale Porta Marina.
Ma l’insolita ubicazione geografica della Chiesa della Madonna delle Grazie, oggi integrata nel piccolo centro abitato contemporaneo di Montottone, non fu affatto casuale; anzi, la scelta del punto esatto della sua costruzione fu calcolata in modo tale da rendere l’odierno santuario una tappa obbligata per tutti i viaggiatori desiderosi di visitare il borgo. Ed è proprio qui che entra in gioco la storia!
Storia della Chiesa della Madonna delle Grazie di Montottone
La Chiesa della Madonna delle Grazie è la prima, vera testimonianza che si incontra sulla strada a raccontare ai viaggiatori dell’importante passato del feudo di Mons Actonis. Ma questa graziosa chiesetta, con la sua facciata e il suo portico d’ingresso dal gusto artistico barocco, e con la sua aura solenne, sembra quasi fuori posto in quel contesto di stradine e abitazioni fin troppo contemporanee. Visitando Montottone per la prima volta, dunque, è assolutamente naturale chiedersi quale sia la sua storia, e perché si trovi proprio lì.
La ricostruzione delle fonti storiche rivela che, in effetti, questo luogo così particolare e di fine armonia e bellezza architettonica fu il risultato di una concatenazione di fatti avvenuta nello scenario, spesso altalenante e bellicoso, delle faide politiche tra Montottone e Fermo.
Tutto ebbe inizio nel 1446, con il rovesciamento del dominio degli Sforza nella regione, e con la conseguente necessità da parte dei castelli della Marca Fermana di riorganizzare i propri confini e le proprie terre. La momentanea instabilità politica portò ad un accordo nel 1448, con l’approvazione delle istituzioni papali, per dividere il controllo di Montottone direttamente tra il Comune di Fermo e l’autorità del suo Vescovo.
Questo patto, tuttavia, ebbe come unico effetto quello di infervorare ancora di più la lotta ideologica nella popolazione - da una parte colore che volevano l’indipendenza del castello di Montottone, dall’altra chi preferiva rimanere sotto l’ala protettiva di Fermo, oltre ai conflitti interni nella capitale della Marca tra i sostenitori del potere politico del Comune e coloro che invece supportavano l’autorità vescovile - sfociando in un decennio intero di battaglie sanguinose tra le fazioni avversarie. Tutto si risolse solo nel 1458, dopo la morte del Vescovo in carica, Cardinal Domenico Capranica (nello stesso anno), con la definitiva vittoria della città di Fermo dopo un assedio a Mons Actonis durato per tre anni.
L’anno successivo fu siglato quindi un nuovo accordo, prevedendo la cessione totale del precedente dominio del Vescovato su Montottone al Comune di Fermo, che diventava così interamente proprietario del castello e dei suoi territori, in cambio di latifondi e residenze rurali nell’entroterra (es. Grottazzolina e Monteverde). Il passaggio definitivo sotto il controllo della capitale della Marca Fermana fu ben accettato anche dalla gente di Montottone, che ottenne ufficialmente la cittadinanza, il riconoscimento dei diritti civili e soprattutto la concessione della grazia per i crimini commessi da coloro che avevano combattuto contro Fermo.
Come da tradizione dell’epoca, l’importanza storica di tale evento fu suggellata con la costruzione di una cappella votiva interamente a spese dei neo-cittadini, nell’insolita pianta architettonica a croce greca, che fu completata a inizio ‘500 e simbolicamente dedicata alla Madonna delle Grazie. La scelta della sua ubicazione fu decisamente importante, in quanto fu richiesto dai vincitori che la chiesetta venisse eretta in un luogo tale da essere un punto di passaggio essenziale da e per Montottone: un vero e proprio monito per tutta la popolazione locale, in ricordo del patto con Fermo, ma anche simbolo di ritrovata pace e protezione.
Nei secoli successivi la Chiesa della Madonna delle Grazie si è continuamente ampliata, diventando un luogo importante per tutta la comunità religiosa fino a diventare un piccolo santuario che ha accolto, oltre al culto di Maria Vergine, anche i devoti dei Santi Rocco, Fabiano e Sebastiano.
La Madonna delle Grazie fra arte e fede: l’affresco di Fra Marino Angeli
Edicola votiva realizzata in ceramica artistica che raffigura la Madonna delle Grazie di Fra Marino Angeli
Come ogni santuario che si rispetti, anche la piccola Chiesa della Madonna delle Grazie nel tempo ha saputo coniugare la profondità della fede con la purezza dell’arte, una bellezza da apprezzare oltre i confini della spiritualità e del proprio credo, soffermandosi sulla qualità estetica che un capolavoro può conferire ai luoghi nei quali essa si esprime.
E a cavallo tra medioevo e rinascimento, quale opera migliore di un affresco? Visitando questo luogo di culto, è possibile infatti ammirare sull’altare maggiore un bellissimo esempio di Vergine in trono col Bambino e Coro di Angeli Musicanti, uno straordinario affresco originale del ‘400 attribuito al famoso monaco-artista Fra Marino Angeli, originario della vicina Santa Vittoria in Matenano.
Secondo gli esperti l’opera sarebbe databile proprio al 1459, lo stesso anno dell’accordo politico e sociale tra Montottone e Fermo, all’apice dell’attività artistica del frate, già autore di numerosi capolavori da scoprire in altre località della provincia.
L’arte dell’Angeli appare evidente osservando la complessità dell’opera, concentrandosi in particolare su alcuni aspetti che già traspaiono nelle sue opere più famose. Ne sono esempio la rappresentazione del Bambino sulle ginocchia della Vergine, come nel Trittico della Madonna delle Rose a Urbino; ma anche la tecnica di disegno che dona senso di movimento all’espressione dolce di Maria e al velo che le copre il capo, come nella Madonna degli Angeli a Santa Vittoria in Matenano; e la vivace combinazione di colori già sperimentata nella Adorazione dei Magi a Patrignone.
L’affresco si sviluppa nelle proporzioni di una persona a grandezza naturale, donando grande atmosfera dal lato del fruitore. Tuttavia, l’opera attuale è di fatto il risultato di un accurato restauro eseguito nel 1885, occasione in cui ne è stata anche riprodotta una fedele copia su tavola da portare in processione. Gli interventi effettuati dal restauratore furono numerosi, giustificati dalla necessità di integrare la raffigurazione in molte sezioni danneggiate con il passare dei secoli rispetto all’opera originale, della quale però si sono conservati intatti il Coro di Angeli Musicanti e il capo di Maria Vergine. Il Bambino, invece, è stato totalmente ridipinto in fase di restauro, così come il fondo celeste, il trono sulla quale siede la Madonna e tutta la porzione inferiore del dipinto.
Ciononostante, il bellissimo affresco di Fra Marino Angeli, considerando la stima della sua probabile esatta datazione, ancora oggi ci racconta in maniera palpabile quanto la storia, con i suoi eventi, abbia plasmato e consolidato il culto della Madonna delle Grazie nella provincia di Fermo. Un culto che ha trovato il suo spazio ideale proprio qui, nella particolare cornice di questo piccolo santuario alle porte di Montottone.
Il Palio delle Grazie, un punto d’incontro folkloristico tra storia e fede
L’importanza della figura della Madonna delle Grazie nel territorio di Montottone, qui celebrata ogni anno a metà giugno, si rinnova con grande entusiasmo anche nel giocoso folklore locale con il Palio delle Grazie, un vero e proprio torneo in stile medievale-rinascimentale che colora le strade della città dentro e fuori le antiche mura del castello.
La prima parte del palio consiste in una pittoresca sfilata nel cuore del centro storico di Montottone, dove i rappresentanti in gara e le delegazioni delle sette contrade del comune - Eschito (cavallo), Forche di Tenna (toro), Monte Roso (scoiattolo), Pisciarello (volpe), San Pietro Martire (granchio), San Lorenzo (drago), Trescio (serpente) - marciano nella solennità di queste antiche vie sfoggiando coloratissimi abiti storici e le rispettive bandiere, al ritmo della fanfara dei tamburi.
Ma il vero Palio delle Grazie si accende in serata, con una palpitante gara fino all’ultimo minuto per conquistare il Drappo Cittadino e portare a casa la vittoria per la propria contrada; un’occasione eccezionale per godersi lo spirito e tutta la bellezza storica di Montottone, rivivendo metaforicamente gli eventi significativi, legati proprio alla Madonna, che ne hanno segnato il ricco passato.