Situata nel cuore del centro storico di Montottone, la Chiesa di S. Maria Ausiliatrice è una tappa cruciale per chi ama l’arte in tutte le sue forme.

Spesso i piccoli borghi antichi di provincia, nella loro affascinante aura d’altri tempi tra quiete e misteriosità, sono custodi di alcune delle più belle gemme da scoprire nel territorio. O meglio, di veri e propri tesori, capaci con la loro bellezza di stupire anche oltre le apparenze.

Un tesoro come la Chiesa di Santa Maria Ausiliatrice, uno dei luoghi più suggestivi da ammirare e visitare esplorando i pittoreschi vicoli del centro storico di Montottone.

Questa chiesa, oltre ad essere il luogo di culto religioso più importante della città per la sua rilevanza storica, oggi è anche e soprattutto un’attrazione imperdibile per gli amanti dell’arte in tutte le sue forme. Un luogo certamente votato alla bellezza, all’ingegno e alla creatività, sia fuori che dentro; e non poteva essere altrimenti qui a Montottone, lo storico paese dei vasai dove l’arte è di casa!

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Esplorando Montottone: dove si trova la Chiesa di Santa Maria Ausiliatrice

Chiesa di Santa Maria Ausiliatrice di Montottone

Il bellissimo borgo antico di Montottone ha attraversato il passaggio di secoli e secoli di storia, dal tardo medioevo fino ad oggi, giungendo fino a noi perfettamente preservato in tutta la sua pittoresca bellezza. Ed è esattamente lì, nel profondo delle sue strade e delle sue mura, che si trova la Chiesa di Santa Maria Ausiliatrice.

Un luogo assolutamente iconico per questa cittadina della provincia di Fermo, testimone delle vicende e delle avventure che hanno fatto la storia - spirituale ed artistica, ma non solo - della Marca Fermana, e tappa imprescindibile per i turisti in cerca di bellezza.

Per raggiungere la Chiesa di Santa Maria Ausiliatrice si parte dal grande spiazzo che separa il centro storico dalla parte contemporanea di Montottone, oggi impiegato anche come area di sosta per automobili e bus, a sua volta diviso tra Piazza Cifola e Piazza Roma. E proprio presso quest’ultima, adiacente ad un bellissimo belvedere alberato sul rilassante paesaggio delle verdi colline delle Marche, si trova il torrione dell’antica Porta Marina, via d’accesso al centro storico.

Superata la torre e subito dopo, sulla destra, la piazzetta artistica della fontana, si prosegue lungo Corso Vittorio Emanuele II, la strada principale del borgo medievale di Montottone. Questa via, estremamente affascinante, in fondo alla quale si intravede già il campanile a punta della Chiesa di Santa Maria Ausiliatrice e parte della sua facciata rinascimentale, è perfetta per essere attraversata lentamente, godendosi gli scorci dei vicoletti più nascosti e ammirando alcuni degli edifici più significativi della storia cittadina, come l’ex Palazzo di Governo e l’attuale Palazzo Comunale, sulla cui facciata spicca lo stemma di Montottone scolpito nella pietra.

Proseguendo, ecco che infine poco più avanti si raggiunge la piazzetta ai piedi di Santa Maria Ausiliatrice, dominata dalla maestosa presenza scenica delle chiesa e da un misterioso pozzo, proprio di fronte al suo portale.

Storia della Chiesa di Santa Maria Ausiliatrice di Montottone

Storia della Chiesa di Santa Maria Ausiliatrice di Montottone

È difficile ammirare la bellezza e la raffinatezza della Chiesa di Santa Maria Ausiliatrice, tipicamente rinascimentali, senza portare in alto lo sguardo sulla punta del suo campanile, o magari sulla croce stilizzata che svetta sulla cima del suo frontone. Un’occhiata di sicuro piena di meraviglia, dove il cielo di Montottone sembra fondersi con la chiesa stessa da sempre. Chissà quanta gente ha provato quest’emozione durante tutti questi secoli!

La Chiesa di Santa Maria Ausiliatrice vanta infatti una storia molto antica, quasi millenaria, che affonda le sue radici nel pieno del medioevo, quando l’antico castello di Mons Actonis era un fiorente feudo del territorio di Fermo.

Ricostruendo le fonti storiche, le prime testimonianze a riportare l’esistenza della chiesa, originariamente annessa ad un ospedale, risalgono alla fine del ‘300, un momento particolarmente intenso per la città impegnata in una vera e propria ascesa verso l’indipendenza da Fermo. La costruzione dell’edificio religioso - all’epoca molto più piccolo e non ancora riconosciuto con il nome corrente - fu voluta da una tal donna Maria Bianca come proprietà privata dei Brancadori, originari dell’attuale territorio di Macerata, risultando già del tutto completata prima del 1479 da una bolla di Papa Sisto IV.

Una data molto importante fu il 1515, il fulcro del rinascimento, quando una nuova bolla emessa da Papa Leone X concesse a Montottone la possibilità di ampliare e impreziosire notevolmente il tempio originale, attribuendogli per la prima volta la denominazione ufficiale di Santa Maria del Buon Gesù. Furono dunque avviate importanti opere di restauro architettonico e artistico, in particolare con la costruzione di una nuova robusta facciata a capanna realizzata in cotto e un nuovo portale, dotato di due colonne ornamentali e un frontone di richiamo classico.

Nei secoli successivi la chiesa fu costantemente arricchita e ampliata, sia da un punto di vista materiale che spirituale, con il trasferimento interno della parrocchia del SS. Salvatore nel 1770 e con lavori di ingrandimento ed elevazione - inclusa la costruzione dell’importante abside, a ridosso del versante sud-ovest della collina di Montottone - portati avanti per tutta la seconda metà dell’800. Nello stesso secolo fu adottata l’attuale denominazione di Santa Maria Ausiliatrice.

In epoca contemporanea, tuttavia, si apre una triste pagina nella storia di questa chiesa e, più in generale, di tutta Montottone. Una storia fatta di scosse sismiche, come quelle dei terremoti del 1997 e del 2016; eventi terribili che, seppur fortunatamente hanno risparmiato la città dalle conseguenze devastanti di altre località nel Centro Italia, hanno comunque causato danni rilevanti alle strutture interne dell’edificio, tali da rendere la chiesa periodicamente inaccessibile ai visitatori per consentire lo svolgimento dei restauri.

Un capolavoro marchigiano: l’arte sacra di Vincenzo Pagani

Con l’importante rinnovamento architettonico ed estetico messo in atto dal 1515, la Chiesa di Santa Maria Ausiliatrice divenne rapidamente un luogo di grande attrazione non unicamente religiosa, ma anche artistica. E nel vivo del rinascimento, questo voleva dire portare a Montottone gli artisti di spicco del panorama culturale della regione.

Tra questi, impossibile non menzionare Vincenzo Pagani da Monterubbiano, considerato tra i pittori locali più talentuosi di sempre, attivo in molti borghi e città del territorio per tutta la prima metà del ‘500. Proprio qui, presso la Chiesa di Santa Maria Ausiliatrice di Montottone, è custodito il suo capolavoro Madonna in trono col Bambino e Santi.

Si tratta di una vera e propria attrazione da scoprire qui a Montottone, una pregiata tela di arte sacra datata intorno alla metà del ‘500 - dunque all’apice della maturazione artistica del Pagani - delle dimensioni di 267x215 cm, che ritrae la Vergine in trono con Bambino in braccio tra le figure di S. Giovanni Battista, S. Giovanni Evangelista, S. Caterina e La Maddalena, nella rappresentazione di ciò che viene conosciuto come sposalizio mistico.

L’opera, restaurata ad Urbino e riposizionata nella parete destra del braccio sinistro del transetto di Santa Maria Ausiliatrice, si caratterizza per il suo notevole senso plastico che emerge soprattutto nella realizzazione dei dettagli delle figure in scena e nella ricerca accurata dei particolari anatomici. Nel pieno stile del Pagani, il dipinto presenta elementi estetici caratteristici della pittura rinascimentale veneziana e umbra, nonché un forte richiamo verso la tecnica del Raffaello, soprattutto nei suoi capolavori della Madonna del Pesce e della Madonna di Foligno.

La Chiesa di Santa Maria Ausiliatrice conserva, inoltre, anche una bellissima tela ad opera di Sebastiano Conca (di metà ‘700), formatosi presso le scuole artistica di Napoli e Roma, raffigurante la Resurrezione di Cristo.

Quel che non si vede a prima vista: la Cisterna medievale sotterranea

Abbiamo parlato di stupore oltre le apparenze, di ingegnosità che incontra la bellezza, e di quel pozzo misterioso proprio di fronte all’ingresso della chiesa. Sì, perché Santa Maria Ausiliatrice custodisce sotto di essa un luogo davvero speciale, una delle testimonianze più importanti della storia del borgo.

Si tratta della Cisterna medievale di Montottone, raggiungibile scendendo nel vicoletto alla destra della chiesa, un’attrazione estremamente suggestiva da visitare in città che, nonostante il passare del tempo e i terremoti, è rimasta oggi perfettamente conservata.

Quest’opera, che si stima sia stata costruita nel ‘200 e successivamente ampliata nel ‘400 (proprio negli anni di realizzazione dell’originale Chiesa di Santa Maria Ausiliatrice), rappresenta per gli storici un importante ed interessante esempio di ingegneria ed architettura medievale, che non ha paragoni in altre località della provincia di Fermo - in particolare per la sua grandezza e per la qualità della muratura, degna delle grandi città.

La Cisterna medievale di Montottone è infatti organizzata su due spaziosi livelli (oggi entrambi visitabili) suddivisi in più serbatoi, scavati nelle profondità della collina sulla quale sorge la città, la cui vasca principale ha una profondità di 15 m x un’ampiezza di 6 m.

Le dimensioni importanti della cisterna, dalla quale si attingeva proprio tramite il pozzo della chiesa, avevano certamente la funzione primaria di garantire alla popolazione acqua sufficiente tutto l’anno, soprattutto per superare i periodi di siccità e i frequenti assedi cui il castello fu soggetto. Ma in secondo luogo, come spesso ci insegna la storia, un’opera così importante era particolarmente funzionale anche e soprattutto per consolidare la forza e il potere dell’antico castello rispetto agli altri feudi della Marca Fermana, in un’epoca dove la lotta politica (e non solo) per l’egemonia del territorio era all’ordine del giorno.

Insomma, la Chiesa di Santa Maria Ausiliatrice è davvero un tesoro di storia, di arte e di bellezza da scoprire qui a Montottone. Un luogo da preservare, da vivere e da amare, custodendo con cura questo piccolo, grande frammento del passato, per innamorarsi ancora una volta, nel futuro, di questa terra unica e ricchissima.

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