Ami la bicicletta? Scopri il nostro itinerario nella valle dei fiumi Aso, Ete e Tenna attraverso Montottone e altri luoghi magici nelle Marche. 

Con la crescente attenzione verso il benessere dell’ambiente, e anche del proprio corpo, negli ultimi anni il cicloturismo si è affermato come un’importante alternativa di viaggio, specialmente per i turisti in cerca di una vacanza green e di un nuovo modo di vivere la destinazione.

Le Marche, in particolare, offrono ai viaggiatori più attivi spettacolari percorsi cicloturistici, con la possibilità di visitare su due ruote i centri storici di antichi borghi, esplorare campagne pittoresche alla scoperta di luoghi davvero unici, e ovviamente provare le delizie della cucina locale tra una tappa e l’altra.

Scopriamo insieme uno dei percorsi più suggestivi per innamorarsi di questo territorio: è tempo di montare in sella in direzione di Montottone, provincia di Fermo, per un appassionante itinerario in bicicletta nella valle dei fiumi Aso, Ete e Tenna!

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Itinerario in bicicletta nella valle dei fiumi Aso, Ete e Tenna: il percorso

Itinerario in bicicletta nella valle dei fiumi Aso, Ete e Tenna

Appena giunti a Montottone, il fulcro del nostro percorso in qualità di punto di partenza e d’arrivo, nonché un bellissimo borgo tutto da scoprire famoso per la produzione artigianale di ceramiche, ci prepariamo subito per affrontare questo itinerario in bicicletta nella valle dei fiumi Aso, Ete e Tenna.

Il percorso scelto si sviluppa ad anello, ovvero partendo e terminando nello stesso posto ma arrivando da strade diverse, in quella che sarà un’avvincente esplorazione del delicato paesaggio naturale dell’entroterra della provincia di Fermo.

Con una durata di 3 ore e 40 minuti, quasi 50 km di strada da percorrere in bicicletta attraversando otto tappe, e considerando inoltre la pendenza variabile del tracciato che oscilla tra 70 m e 450 m di altitudine - con almeno due salite importanti - l’itinerario è particolarmente indicato per ciclisti esperti che hanno voglia di mettersi alla prova con un percorso inedito, ricco di avventura ed emozioni.

Eccoci pronti a vivere una giornata tra sport e natura e sudare su e giù per le colline e i luoghi più iconici di Montottone e dintorni!

Prima tappa: alla scoperta della Fonte Magna di Montottone

La prima tappa dell’itinerario in bicicletta nella valle dei fiumi Aso, Ete e Tenna è la Fonte Magna, appena 1 km a sud-est di Montottone, raggiungibile in pochi minuti partendo da Piazza Cifola - alle porta del centro storico - e percorrendo la SP61 o Via Trieste, immettendosi poi nell’omonima strada di campagna Via Fonte Magna.

Fonte Magna, la più grande fontana del territorio di Montottone con le sue due vasche, viene citata in alcuni documenti storici come una delle sorgenti idriche più importanti delle campagne in questa porzione della provincia di Fermo, sempre rifornita di acqua durante tutto l’anno, e dunque importantissima per l’agricoltura locale.

Costruita all’inizio del ‘500 e successivamente ristrutturata e migliorata per due volte, nel 1711 e nel 1861 in occasione dell’Unità d’Italia, Fonte Magna è un luogo iconico per approfondire la storia di questa terra immergendosi nella sua natura pittoresca!

Seconda tappa: gli affascinanti ruderi di Collina Vecchia

La tappa successiva dell’itinerario in bicicletta nei pressi di Montottone è il famoso sito di Collina Vecchia, dove ancora oggi resistono i resti di un antichissimo insediamento urbano dell’alto medioevo, in particolare del convento benedettino che aveva reso questo villaggio un’importante realtà agricola e artigianale nel territorio di Fermo.

Per raggiungerla basta proseguire per circa 2,5 km su Via Fonte Magna e poi sul sentiero rurale che congiunge Montottone a Monte Vidon Combatte, svoltando poi a sinistra per continuare in discesa.

Arrivare effettivamente a Collina Vecchia potrebbe non essere semplicissimo, per via della sua dislocazione dagli attuali centri abitati e della natura selvaggia che si è impadronita delle rovine e in parte del sentiero.

Tuttavia, per i ciclisti più esperti e avventurosi vale sicuramente la pena cercare di avvicinarsi il più possibile e visitare questo luogo antico e suggestivo, ammirando ciò che rimane degli edifici e della fortificazione del monastero medievale, nonché godendo di una piacevole vista sulla vallata più in basso.

Terza tappa: la pittoresca chiesa rurale dei Santi Lorenzo e Onofrio

Ritorniamo indietro risalendo il sentiero, e prepariamoci per pedalare verso la terza tappa di questo itinerario in bicicletta dedicato a Montottone e alle campagne fermane. Ci aspettano altri 3 km in bicicletta, tutti in salita, ma ne vale assolutamente la pena!

Per raggiungere la nostra prossima destinazione, ovvero la chiesa rurale dei Santi Lorenzo e Onofrio, dovremo immetterci nella SP21 a sud e proseguire verso ovest, in direzione della SP61 Montottonese Sud per Monte Rinaldo, prendendo infine il sentiero in salita di Via San Lorenzo.

Arrivati in cima alla collinetta, racchiusa da una staccionata in legno e silenziosa all’ombra di maestosi pini mediterranei, eccoci finalmente dinanzi a questa pittoresca chiesetta del 1676. Un luogo calmo, separato dal resto del mondo, dal fascino particolare difficile da descrivere a parole, dalla quale si gode di una vista panoramica incantevole - e magari si può scorgere da lontano il campanile di Santa Maria Ausiliatrice - e di un silenzio che ci riconnette all’essenza più pura del nostro legame con la natura.

Questo può essere il momento ideale per fare una breve pausa, bere un po’ d’acqua, respirare aria fresca e pulita e recuperare un po’ di energie prima di proseguire: arrivano le tappe più impegnative!

Quarta tappa: la suggestiva area archeologica romana sull’Aso

Pronti a ritornare in sella, prosegue il nostro itinerario in bicicletta nella valle dei fiumi Aso, Ete e Tenna con una quarta tappa che ci riporta dritti nella storia, alla scoperta dell’antico passato romano di questa regione. Ci dirigiamo verso l’area archeologica romana di La Cuma, in prossimità del fiume Aso, nel territorio comunale di Monte Rinaldo.

Per arrivarci occorre pedalare per circa 9 km, proseguendo prima verso ovest su terreno lineare sulla SP61 Montottonese Sud fino al borghetto di Sant’Elpidio Morico, poi una rapida discesa e salita verso sud sulla SP174 fino a Monte Rinaldo, sulla vetta del colle. Il centro storico del borgo è davvero incantevole e dalla sua altezza di 475 m si può godere di un panorama eccezionale, spaziando dalle valli dei fiumi ai Monti Sibillini. Ti consigliamo di fare una nuova pausa per visitare con calma questi vicoli straordinari e magari fare uno spuntino.

L’area archeologica La Cuma si trova poco più a sud del borgo, sempre sulla SP174 in netta discesa verso l’Aso. Scoperto solo nel 1958, questo sito - visitabile con una guida - rappresenta una testimonianza interessante della spiritualità del mondo antico; si tratta infatti dei resti di un tempio romano, probabilmente dedicato al culto di Ercole o Giove, ma ancora oggi oggetto di studio per storici e archeologi.

Alcune ipotesi teorizzano addirittura la possibilità che il tempio sia di origine pre-romana, dedicato al culto della dea Cupra, detta anche Grande Madre, associata alla venerazione dell’acqua come elemento di vita, salute e fecondità.

Quinta tappa: la via del fiume che porta a Petritoli

E a proposito di acqua, è giunto finalmente il momento di scendere al livello dell’Aso e pedalare lungo la via del fiume, la strada che ci condurrà alla nostra prossima meta.

La quinta tappa del nostro itinerario cicloturistico è Petritoli, un borgo a est di Montottone raggiungibile con una corsa di 14 km in bicicletta ripartendo dal sito archeologico romano appena visitato. La prima parte del percorso è in discesa, ed è necessario percorrere tutta la SP174 fino all’intersezione con la SP104, dove proseguiamo a sinistra.

La vegetazione alla destra della strada nasconde alla nostra vista il fiume Aso, del quale però possiamo ascoltare il melodioso scorrere delle acque nel bellissimo e surreale silenzio della natura che qui ancora regna, con i suoi ritmi, i suoi colori e i suoi profumi. Questo percorso è particolarmente suggestivo a inizio estate, con la fioritura d’oro dei campi di girasole, un fiore iconico di questa terra!

Passando per la frazione di Aso di Ortezzano e continuando a destra, oltre il Ponte di Ortezzano sul fiume, dove è possibile scoprire anche una bellissima edicola votiva della prima metà del ‘900, la pedalata prosegue per 6 km circa su Via Valdaso SP185 - a ridosso della provincia di Ascoli - fino al Ponte Valdaso sulla SP22; attraversandolo arriviamo a Valmir, la frazione più bassa di Petritoli.

Da qui inizia la seconda parte della tappa, molto più lineare ma decisamente più faticosa, con una salita di +200 m sulla SP66 a nord fino al centro del borgo. È l’occasione giusta per fare una nuova pausa, pranzare e visitare la splendida Petritoli, il cui centro storico si sviluppa in altezza sulla vetta di questa collina, con un panorama davvero straordinario.

Sesta tappa: attraverso le campagne verso un luogo mistico

Dopo la pausa a Petritoli, ripartiamo subito in vista della sesta tappa di questo elettrizzate itinerario in bicicletta. Ci dirigiamo verso un luogo dall’aura mistica, una tappa fortemente suggestiva soprattutto per chi è più sensibile ai temi delle fede, ma comunque interessante anche per coloro che amano scoprire location insolite avventurandosi nella natura.

La nostra prossima meta è il tempietto della Madonna delle Cataste, situata all’estremità settentrionale del territorio di Ponzano di Fermo a ridosso del fiume Ete. Per raggiungerla ci aspettano circa 8,5 km di pedalata, ma per fortuna questa volta l’intero percorso è in graduale discesa.

Proseguiamo dunque verso nord lungo la SP66, avvicinandoci lungo la via al confine orientale di Monte Giberto prima di proseguire a destra in direzione di Ponzano. A metà strada imbocchiamo il sentiero di campagna a sinistra, Via Contrada Bore di Fiano, proseguendo sempre verso nord in direzione del fiume Ete e del Ponte di Ponzano.

Il tempietto è situato in un’area piuttosto remota della campagna circostante, e per raggiungerlo bisognerà imboccare un piccolo sentiero in discesa che si apre a sinistra lungo la via principale, poco prima dell’intersezione per andare verso Ponzano a destra, e verso il ponte sull’Ete e Grottazzolina più avanti a sinistra.

Una volta arrivati in fondo è possibile proseguire anche a piedi alla scoperta di questo luogo idilliaco, una vera e propria oasi di pace in mezzo alla natura, dove si dice che sia apparsa la Vergine Maria a inizio ‘900. Un vero e proprio luogo del cuore, ma anche un luogo del silenzio, dove fermarsi per un po’ a meditare e rigenerarsi prima di ripartire!

Settima tappa: risalendo lungo l’Ete verso Forche di Tenna

Il nostro viaggio in bicicletta nella provincia di Fermo continua con una nuova tappa che ci riporta nuovamente nel territorio di Montottone, avvicinandoci così alla fine dell’itinerario. A separarci dalla prossima meta, la frazione di Forche di Tenna, ci sono circa 6,5 km di pedalata lungo la SP112, nota anche Strada Val D’Ete Vivo.

Dopo una pausa meditativa alla Madonna delle Cataste, ripartiamo ritornando sulla strada principale. Superato il Ponte di Ponzano, svoltiamo dunque a sinistra. La strada è lunga, ma tranquilla e immersa nel verde dell’incantevole paesaggio rurale delle Marche, e andare in bicicletta è davvero un piacere.

Dopo un paio di chilometri bisogna superare il ponticello a sinistra, all’incrocio tra Strada Ete e Contrada Campodonico, e proseguire sempre dritto portandosi dunque alla sinistra del fiume, che nel suo continuo scorrere ci accompagna in questo suggestivo tragitto.

Seguiamo le indicazioni stradali per Montottone, superando una collinetta che per un breve tratto ci allontana dal fiume, e al bivio successivo proseguiamo invece per Grottazzolina sulla strada in discesa. Superato un nuovo ponte, si svolta ancora a sinistra per immettersi su Via Ete, la strada che ci condurrà a destinazione: Forche di Tenna, la contrada più settentrionale di Montottone, l’anello di congiunzione per proseguire verso la nostra tappa finale prima dell’ultimo sprint.

Ottava tappa: una pedalata nel verde della contrada Eschito

Eccoci qui, ancora sulle sponde del fiume Ete e con il Tenna a una manciata di chilometri più a nord, diretti verso l’ottava e ultima tappa dell’itinerario prima del ritorno nel centro di Montottone. Raggiungiamo così la contrada Eschito, più a sud, per una pedalata in salita di +170 m nel verde dei boschi che la contraddistinguono.

Proseguendo su Via Ete, qualche centinaio di metri più avanti Forche di Tenna superiamo il ponte a sinistra, oltrepassando il fiume e imboccando quindi Via Eschito. Qui la strada è completamente sterrata e non ci sono indicazioni specifiche, ma niente paura, basterà proseguire sempre dritto per attraversare le aree più wild ed avvicinarsi sempre più al centro abitato - con la soddisfazione di aver quasi completato un itinerario di viaggio intenso e pieno di emozioni.

Via Eschito, infatti, al culmine della salita si congiunge con la SP61, la strada principale di collegamento tra Montottone e le altre città della provincia, nonché la stessa Fermo. Ci vediamo lì, per percorrere insieme l’ultimo chilometro!

Ultimo Km: fine dell’itinerario in bicicletta nella valle dei fiumi Aso, Ete e Tenna

La luce del pomeriggio comincia a diminuire, il sole si appresta a calare oltre l’orizzonte, e un’altra giornata sta per volgere al termine. Una giornata speciale, però, dove in sella ad una bicicletta abbiamo davvero assaporato l’essenza più verace di questi luoghi, di un territorio semplice, eppure ricchissimo di bellezze paesaggistiche, storiche e culturali.

Percorriamo l’ultimo chilometro mettendo totalmente da parte la stanchezza, perché ciò che conta adesso sono le emozioni che abbiamo vissuto e i ricordi che abbiamo collezionato, mettendoci alla prova insieme in questo itinerario attraverso la valle dei fiumi Aso, Ete e Tenna.

Montottone è ormai in vista, e accolti dalla suggestiva presenza della Chiesa della Madonna delle Grazie, come uccelli in planata ci lasciamo trasportare dalla strada in discesa di Via Porta Marina.

Il ritorno in Piazza Cifola ha il sapore di un vero e proprio ritorno a casa, mentre dal suo pittoresco belvedere alberato ci godiamo i colori intensi del tramonto che avvolgono le colline del Fermano in un caldo abbraccio.

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