Sulla cima di un verde collina sorge un incantevole borgo: esploriamo Santa Vittoria in Matenano, gioiellino del fermano ed eredità dei Farfensi.
“Per vivere calmo e sano torna al Matenano”: così recita un vecchio detto popolare, che incita a godersi un'atmosfera serena, ovattata e rilassante.
Santa Vittoria in Matenano sorge proprio sull'omonimo colle, un'altura gentile, rigogliosa, che circonda questo piccolo e incantevole borgo in un abbraccio lussureggiante e rassicurante. Una dimensione distante dal caos delle grandi città, dove il tempo scorre lentamente, l'aria è pulita e il rapporto con la natura è sempre vivo e costante.
Insomma, si vive davvero “calmi e sani” a Santa Vittoria in Matenano, perla nascosta nel cuore della provincia di Fermo, con i suoi poco più di 1200 abitanti – che pare siano molto longevi – i suoi ritmi rilassati e la quasi totale assenza di automobili, che per fare vita di comunità non servono e possono rimanere parcheggiate. Ma questo centro immerso nel verde è anche custode di tantissimi edifici di grande importanza storica – così tanti che ti chiederai come faccia a contenerli! Vieni con noi per scoprirli tutti e restarne stupito.
Santa Vittoria in Matenano: tra la collina e i monti per tutti i tipi di camminate
Il trono di Santa Vittoria è il colle Matenano, un'altura di circa 600 metri sul livello del mare, che è circondato dalle valli dei fiumi Ete Vivo, Aso e Tenna. Nell'atmosfera idilliaca dipinta dal verde dei boschi e dall'azzurro delle acque dolci, non possono mancare le cime dei Monti Sibillini, a poco più di 20 km, i cui profili si scorgono con facilità quando il cielo è limpido. Santa Vittoria fa infatti parte dell'Unione Montana dei Sibillini, insieme ad altri cinque comuni fermani e cinque piceni.
Imponenti, impervi e dal nome evocativo, quelli che Giacomo Leopardi chiamava “monti azzurri” rappresentano una destinazione imperdibile per gli amanti del trekking, che si recano nel celebre Parco Nazionale per esplorarne i paesaggi mozzafiato, come ad esempio le suggestive gole dell'Infernaccio, perfette per i camminatori esperti.
Il territorio più gentile e rassicurante che circonda il borgo è anch'esso un'interessante meta per il trekking, dedicata, naturalmente, a chi preferisce percorsi più semplici e rilassanti. Lungo il cammino ci si imbatte nella fauna selvatica, come il lupo o l'aquila reale, e in numerose testimonianze storiche, come l'antica Fonte del Latte.
Questa terra ospitale ha assunto però una forma decisamente minacciosa nella sequenza sismica del 2016, che ha provocato numerosi danni in provincia di Fermo, ma anche quelle di Macerata, Rieti e Perugia; ancora oggi, purtroppo, alcuni edifici di Santa Vittoria, che come molti altri comuni ha risentito delle scosse, non possono essere visitati per questioni di sicurezza.
Cosa ci hanno lasciato, invece, le antiche civiltà che hanno soggiornato a Santa Vittoria in Matenano?
I luoghi della vita monastica e della nobiltà
Santa Vittoria in Matenano nasce nel 898, quando un gruppo di monaci guidati dall'Abate Pietro I di Farfa vi si recò per sfuggire alle invasioni dei Saraceni, presso il monastero di S. Ippolito e S. Giovanni in Silva. Dal XIII secolo, inoltre, vi hanno dimorato le monache benedettine, attualmente presenti in loco.
In questo luogo, della vita e della cultura monastica si possono ancora oggi ammirare le testimonianze ma si può soprattutto respirare un'atmosfera contemplativa, un flusso spirituale unico nel suo genere. Per ricordare e rievocare questa dimensione di pace interiore e comunione con la Terra, imperdibili sono i percorsi tematici che includono Santa Vittoria in Matenano e molti altri comuni di Fermo, i cosiddetti Luoghi del Silenzio, ovvero tutte quelle località sull'Appennino Marchigiano che divennero dimora per eremiti e monaci.
Ma Santa Vittoria fu anche dimora di diverse famiglie nobiliari marchigiane, come i Melis, i Della Torre e i Lamponi, che tra il Cinquecento e il Settecento vi realizzarono splendidi palazzi ancora oggi visibili nel loro splendore. Ponte ideale tra il mondo religioso e quello secolare, il bellissimo ex convento di Sant'Agostino.
Le impronte dei farfensi
Il gruppo di farfensi sfuggiti alla furia dei Saraceni fu uno dei pochi sopravvissuti di quest'ordine monastico e a Santa Vittoria in Matenano stabilirono la loro sede spirituale oltre che la loro casa, una roccaforte che li proteggesse da ulteriori attacchi. Furono inoltre loro, nel 934, a condurvi le spoglie di Santa Vittoria, alla quale fu dedicata l'omonima basilica e ovviamente il nome del paese.
L'Abate all'epoca in carica, Ratfredo, decise di nominare quel luogo sede del Vicario Abbaziale di Farfa, il cui monastero centrale si trova nell'attuale Fara Sabina, in provincia di Rieti. Fu da quel momento che il borgo conobbe grande splendore ed espansione economica, perché i farfensi contribuirono allo sviluppo di innovative tecniche agricole ed edilizie, diedero il giusto impulso per le attività artigianali, specialmente per ciò che riguarda la lavorazione del legno e del rame, e istituirono diverse scuole d'arte. Furono inoltre custodi di uno dei primi documenti in lingua volgare, il Ritmo di Sant'Alessio, oggi conservato nella Biblioteca Comunale di Ascoli Piceno.
La loro presenza continuò per diversi secoli fino alla demolizione del monastero nel 1771.
Le impronte lasciate dai farfensi si riflettono però nelle numerose chiese e negli edifici ancora presenti nel paese: ad esempio, nel sarcofago di S. Vittoria nella cosiddetta Collegiata, il Santuario dove sono conservate le sue reliquie, ma anche nella Cappella degli Innocenti, con i suoi splendidi affreschi quattrocenteschi ottimamente conservati, e naturalmente nella Torre dell’Abate Odorisio, il portale del paese.
Cosa vedere a Santa Vittoria in Matenano
I punti di interesse di Santa Vittoria in Matenano, come avrai capito, sono tantissimi e diffusi nel suo centro storico ma anche nei dintorni. Nel cuore del paese e non solo troverai tantissime chiese, come già detto, testimonianze del passaggio dei farfensi ma anche molto altro risalente a epoche successive. Se invece ami sederti a contemplare il paesaggio e camminare nella natura troverai sicuramente pane per i tuoi denti.
Ecco cosa vedere a Santa Vittoria in Matenano secondo noi.
Chiesa di Sant'Agostino
Tra le cose da vedere a Santa Vittoria in Matenano, iniziamo con la già citata Chiesa di Sant'Agostino, che fa parte di quello che fu l'originario nucleo del monastero dei farfensi. Nell'Ottocento, la parte adibita a convento divenne sede del Municipio e custodisce importantissimi documenti antichi e pergamene nel suo archivio. Qui è inoltre possibile ammirare un’originale Natività del pittore Vincenzo Pagani all’interno della Sala Consiliare.
Il complesso, tuttavia, ospita ancora l'omonima chiesa, all’interno della quale è presente un organo del Seicento, recuperato da un altro ancor più antico già lì presente.
Per tutti questi motivi potremmo definire questo edificio una summa del mondo spirituale e quello politico.
Chiesa della Resurrezione
Anche la Chiesa della Resurrezione, detta Cappellone, deriva dall'antico complesso monastico farfense e dunque non reca le tracce dell'architettura originale medievale. Dati i danni di terremoti e frane nel corso dei secoli, che nel Settecento la resero inagibile, i materiali di demolizione degli edifici (castello, chiesa e monastero) furono utilizzati per la creazione di ciò che vediamo attualmente. All'interno si trova la Cappella degli Innocenti, dove sono ottimamente conservati alcuni affreschi quattrocenteschi.
Monastero di Santa Caterina
Situato nel centro storico, il Monastero di Santa Caterina risale al XIV-XV secolo ed è uno splendido esempio di architettura medievale, che oltretutto offre uno scorcio mozzafiato sui Monti Sibillini. È abitato ancora oggi delle monache Benedettine, che in questo luogo dall'atmosfera contemplativa accolgono gruppi di pellegrini che desiderano trascorrere del tempo pregando e meditando, giovani che frequentano ritiri spirituali, ma anche coppie che desiderano seguire corsi prematrimoniali.
La Collegiata
Il Santuario di Santa Vittoria, detta anche La Collegiata, ospita la cripta e le spoglie della santa. Venne costruita molti secoli dopo l'arrivo delle reliquie ed è infatti un edificio Settecentesco, dallo stile neoclassico. Oltre al sarcofago in marmo riccamente scolpito, il Santuario ospita numerosi affreschi e pregevoli oggetti d'arte sacra in oro e argento.
Chiesa della Madonna degli Angeli
Poco fuori dal paese c'è la suggestiva Chiesa della Madonna degli Angeli, un esempio di architettura del Quattrocento. Al suo interno è possibile ammirare un affresco che rappresenta la Madonna del Latte, cioè immortalata nell'atto di allattare il Bambino Gesù, mentre una coppia di angeli musici la circonda. Il dipinto, purtroppo, è in parte danneggiato.
Chiesa di San Salvatore
Chiesa ottocentesca nel centro del paese, San Salvatore si trovava precedentemente in zone di campagna ma fu “spostata” per volere dei cittadini più di una volta, fino alla sua attuale collocazione.
Numerose sculture di soggetti sacri si trovano al suo interno: una della Madonna Addolorata si trova sull'altare maggiore; una a San Valentino, proveniente dall’omonima chiesa demolita, si trova sull’altare di destra; un dipinto del pittore Nicola Monti adorna la pala dell'altare sinistro.
Attualmente è l'unica chiesa agibile in seguito al sisma ed è qui che vengono celebrate le funzioni religiose, dalla messa ai matrimoni.
Chiesa della Madonna della Valle
In una zona fuori dal centro, in quella che anticamente era conosciuta come “Pian Santa Maria”, sorgeva la chiesa parrocchiale di Santa Maria della Valle. Questa fu per lungo tempo dimora delle spoglie di Santa Vittoria e infatti dal 1771 al 1793 accolse il sarcofago che oggi si trova nel Santuario dedicato alla martire. L’area della chiesa in cui si trova la chiesa corrisponde all’Orto dei Piermarini ma purtroppo al momento non è possibile accedervi.
Teatro del Leone
Il Teatro del Leone sorge nei pressi della porta di Santa Vittoria in Matenano, ovvero la Torre di Odorisio. Nasce per volere di un gruppo di cittadini facoltosi che sentivano l’esigenza di una struttura dove poter assistere a spettacoli ma che fosse anche un luogo di aggregazione e di rappresentanza della loro classe sociale.
Il Teatro del Leone venne realizzato nell’Ottocento presso dei locali di proprietà del comune ma della sua struttura originale è rimasto oggi ben poco, a causa di vari sismi e di un grave incendio nel 1965, ma numerosi sono stati gli interventi di restauro in tempi recenti volti a ridare un aspetto più possibile fedele a quello della sua costruzione.
Fonte del Latte
Imperdibile tra le cose da vedere a Santa Vittoria in Matenano, la Fonte del Latte è una piccola e graziosa fontanella che, secondo la leggenda, diede da bere ai monaci che stavano trasportando le reliquie della santa al monastero e che, grazie alla preghiera, riuscirono a dissetarsi. Successivamente, pare che le sue acque aiutassero le madri ad arricchire la montata lattea per i loro neonati. Ecco perché in questo luogo simbolico affascinante, circondato dal verde, è stata aggiunta una statua della Santa.
Torre di Odorisio
Il simbolo indiscusso di Santa Vittoria in Matenano è certamente la celebre Torre di Odorisio, l'Abate che la fece costruire tra il 1236 ed il 1238 a scopo protettivo. Imponente e dominante nel centro del paese, la torre gotica è alta 27 metri e capeggia tra i palazzi delle antiche famiglie nobiliari e anticamente tra le sezioni della cinta muraria. Alla sua base si trova un arco ogivo, un portale che diviene protagonista di un suggestivo fenomeno naturale, che prevede che il sole tramonti esattamente al suo interno. A questo è dedicato un festival nel mese di agosto.
Molino Rastelli
Se deciderai di spostarti nei boschi nei dintorni del paese, ti imbatterai nella frazione di Ponte Maglio, verso Montecchio, dove trova il suo posto d'onore il Molino Rastelli. Oggi, questo suggestivo edificio, è un fiorente centro produttivo di farina pregiata ma con alle spalle una storia antichissima, che inizia nel Trecento, quando fu uno dei primi a funzionare ad acqua.
Balcone dei Sibillini
Per completare il tour delle cose da vedere a Santa Vittoria e ammirare un panorama mozzafiato dal colle Matenano, dedica qualche minuto al Balcone dei Sibillini all'ingresso del borgo, un angolo in esclusiva sui monti e i boschi del fermano, che ti immergerà completamente nell'atmosfera di questo luogo fuori dal mondo.
L'arte della pelle: i calzaturifici
La provincia di Fermo, insieme a quella di Macerata, è da sempre celebre per la sua produzione artigianale di calzature. La maestria nella lavorazione della pelle, del cuoio, ma anche di materiali sintetici, ha permesso alle piccole e medie imprese del cosiddetto “Distretto Fermano-Maceratese” di realizzare calzature e relativi componenti per la vendita al dettaglio e all'ingrosso per conto di grandi nomi della moda.
A Santa Vittoria in Matenano, ad esempio, troviamo il Calzaturificio Farfa, che produce scarpe per il celebre brand Tod's, e l'azienda Stevini Shoes, che lavora per NeroGiardini and effettua anche vendita diretta di modelli maschili.
Dai frantoi alle cantine: i tesori della terra
Ricchissima e allettante è anche la tradizione enogastronomica di Santa Vittoria in Matenano, che segue le orme della provincia di Fermo e in generale delle Marche. Il clima locale favorisce la crescita di vitigni autoctoni e di ulivi, motivo per cui diverse realtà producono vini marchigiani di qualità, in particolare il Falerio, e olio pregiato - una su tutte il Frantoio Belleggia.
Da non dimenticare i salumi e le pietanze a base di carne di maiale, di cui esistono svariati allevamenti con razze locali, e ovviamente la pasta classica e all’uovo. Ricordiamo inoltre le pregiate farine per tutti gli usi del Molino Rastelli.
Sagre, feste e celebrazioni
Santa Vittoria in Matenano è un centro davvero molto vivace dove moltissime feste, sagre e celebrazioni si susseguono durante l'anno ma soprattutto dalla fine della primavera all'autunno, quando i climi sono più miti. Ciò è possibile grazie all'unione e all'entusiasmo della cittadinanza e all'intraprendenza della pro loco, formata dai giovani ma anche dai meno giovani del luogo.
La stagione comincia a maggio, con la festa dell'Ascensione, o “Ascensionetta”, che prevede una merenda collettiva con prodotti tipici, e prosegue con la festa della santa patrona, a fine giugno. Ma l'evento dell'anno a Santa Vittoria è certamente la Festa del Sole ad agosto, che celebra il magico momento in cui il sole al tramonto rientra perfettamente nel portale della Torre di Odorisio.
Ancora nel mese di agosto viene celebrata la sfilata delle Canestrelle, una rievocazione storica molto diffusa e amata nelle Marche, che prevede una parata di figuranti in abiti contadini ottocenteschi recanti cestini di vimini colmi di prodotti della terra.
Ci si lascia l'estate alle spalle e si saluta l'autunno con la sagra della castagna, quando i profumi delle braci riempiono l'aria frizzante dei primi di ottobre.
Come raggiungere e come muoversi a Santa Vittoria in Matenano
Situata nel cuore della provincia di Fermo, Santa Vittoria in Matenano si raggiunge più agilmente in auto. Dista dal capoluogo circa 30 km e 30-40 minuti di tragitto, mentre da Ascoli Piceno e da Macerata circa un'ora.
In alternativa, potresti utilizzare i mezzi pubblici ma devi considerare i lunghi tragitti sulle dorsali appenniniche, le numerose fermate intermedie e i vari cambi tra un pullman e un altro. Ecco perché il nostro consiglio è quello di tenere pronta l'automobile.
Una volta giunto a Santa Vittoria in Matenano potrai tranquillamente parcheggiarla e dimenticarla, perché questo incantevole borgo si percorre e si esplora tranquillamente a piedi. Goditi lunghe passeggiate tra le vie dal sapore medievale, respira la freschezza dell'aria di collina e lasciati incantare dalla bellezza da sogno di panorami unici al mondo.