Minuscolo e incantevole borgo collinare, trabocca di inestimabili ricchezze: cosa vedere nel centro storico di Santa Vittoria in Matenano
Il colle Matenano è un'altura gentile e accogliente che emerge dal verde della campagna di Fermo. Un trono di tufo, contornato da alberi rigogliosi e compreso nelle valli dfei fiumi Aso, Tenna ed Ete Vivo, che offre un affaccio privilegiato sui Monti Sibillini.
In questa incantevole e pacifica cornice proprio sulla cima della collina, sorge Santa Vittoria in Matenano, un piccolo e suggestivo borgo (conta circa 1200 abitanti) composto da vicoletti acciottolati e da una lunga serie di edifici che risalgono all'Alto e Basso Medioevo, ma anche al Cinquecento e al Settecento. Oggi andiamo insieme a scoprire cosa vedere nel centro storico di Santa Vittoria in Matenano percorrendo questo gioiellino del fermano.
Cosa vedere a Santa Vittoria in Matenano nel centro storico: l'itinerario
Prima di scoprire cosa vedere a Santa Vittoria in Matenano, tracciamo un excursus sulla sua storia.
Il primo nucleo del paese si deve a un gruppo di monaci benedettini provenienti dall'Abbazia di Farfa, nell'attuale Fara Sabina, in provincia di Rieti. Vi giunsero insieme all'Abate Pietro I per sfuggire agli attacchi dei Saraceni, concentrati nel centro Italia per assediare Roma. Era l'anno 898 e il manipolo di benedettini, che fu l'unico tra quelli in fuga a sopravvivere, si insediò nell'allora monastero dei Ss. Ippolito e Giovanni in Silva. Qui, con la leadership dell'abate Ratfredo, venne edificata una fortezza, con un castello e un nuovo monastero con chiesa, sfruttando una posizione utile per gli avvistamenti e la protezione da eventuali invasori, ma anche per andare incontro alle esigenze di silenzio e tranquillità di cui l'ordine monastico aveva bisogno; il colle Matenano, già dimora di eremiti nei decenni precedenti, era pefetto.
Nel 924, sempre dal monastero di Farfa, giunsero inoltre le reliquie di Santa Vittoria, martire protettrice dell'ordine alla quale venne dedicato il nome del borgo che sorse intorno. Questa fu una spinta ulteriore per dare vita letteralmente a questi luoghi immersi nella natura: i Farfensi si impegnarono a curarla con tecniche agricole avanzate, a edificare sulla sua terra e a trasmettere le loro conoscenze sull'artigianato e i lavori manuali. Nel XIII secolo, Santa Vittoria in Matenano fu nominata sede del Presidiato Farfense nelle Marche, con giurisdizione su quelle che attualmente sono le province di Fermo, Ascoli Piceno e Macerata.
Dello splendore lasciatoci in eredità dai Farfensi possiamo oggi ammirare numerose tracce negli edifici dell'antico borgo e nei territori al suo esterno, specialmente nella zona di Ponte Maglio.
Partendo dall'ingresso, attraverso il portale della Torre di Odorisio, si incontra l'originale tracciato medievale, stradine ed edifici in pietra rossastra e si arriva al cospetto di chiese che risalgono al tempo della presenza monacale ma anche a periodi successivi del Medioevo, fino ad arrivare ai sontuosi palazzi Cinquecenteschi e Settecenteschi di famiglie nobili, anch'esse succedutesi in paese.
Scopriamo quindi insieme cosa vedere nel centro storico di Santa Vittoria in Matenano in un itinerario articolato per tappe.
Prima tappa: la Torre di Odorisio
Iniziamo il nostro percorso dalla Torre di Odorisio, idealmente la porta di Santa Vittoria in Matenano. Situata nella parte occidentale del centro storico, permette di accedere a Corso Matteotti, la via principale che rappresenta il prolungamento della piana ai piedi del colle Matenano.
Venne costruita per volere di colui al quale fu dedicata, l'Abate Odorisio, durante il suo mandato come Podestà del comune, tra il 1235 e il 1238. Da questa torre alta 27 metri si diramavano le antiche mura, di cui oggi ne rimane qualche porzione; sulla sommità si trova un orologio e delle campane che scandiscono i ritmi del paese. Il portale, dove anticamente era fissato un portone, è un arco a sesto acuto attraverso il quale, in alcuni giorni di agosto, si crea uno splendido effetto di luce grazie al sole che vi tramonta esattamente nell'apertura; questo fenomeno viene celebrato durante la Festa del Sole, l'evento dell'anno per i santavittoriesi.
Seconda tappa: palazzi nobiliari
Proseguendo lungo le vie del centro storico di Santa Vittoria in Matenano, tra corso Matteotti, via Lamponi e via Roma, ti imbatterai in una lunga serie di palazzi nobiliari. Furono eretti tra il XVI e il XVIII secolo per conto di importanti famiglie marchigiane, i Sepe, i Monti, i Lampone, i Della Torre, i Castrignano, i Macilenti, ognuna delle quali ha soggiornato nel borgo per un certo periodo di tempo. Sugli eleganti portali dei palazzi sono ancora visibili le epigrafi e gli stemmi delle famiglie ottimamente conservati.
Terza tappa: Palazzo Comunale e Chiesa di Sant'agostino
Proseguiamo su corso Matteotti, dove si trova il complesso di Sant'Agostino, all'interno del quale si uniscono la dimensione spirituale e quella politica.
Costruito nel Quattrocento nell'ambito dell'antico monastero farfense, subì numerosi danni e crolli nel corso dei secoli a causa delle scosse di terremoto. Venne ricostruito nell'attuale stile neoclassico in vari interventi tra la fine del Settecento e l'inizio dell'Ottocento, ma al suo interno si può ancora passeggiare nell'originale chiostro in stile quattrocentesco. I monaci vi soggiornarono fino all'Unità d'Italia e nel 1866 fu acquisito dalle amministrazioini comunali per renderlo sede del Municipio, che è qui tuttora. L'attrazione più interessante della sezione ecclesiastica si trova nell'abside, dove vi è una nicchia all'interno della quale si trova una fedele riproduzione della grotta di Lourdes. Nella sezione municipale sono invece conservati importanti documenti antichi.
Quarta tappa: ex convento di San Francesco
Continuando verso via XX Settembre, all'incrocio con via Farfense, troviamo l'ex Convento di San Francesco, che oggi è in parte adibito a scuola. Anticamente comprendeva anche una chiesa dedicata, per l'appunto, a San Francesco d'Assisi che pare sia stato ospite intorno al 1215 dei monaci Farfensi presenti nel paese.
Il monastero sopravvisse invece fino all'Unità d'Italia e in seguito verrà ceduto alle amministrazioini locali, mentre la chiesa venne demolita per questioni di sicurezza, dunque l'attuale aspetto presenta un mix di stili di varie epoche. Nel giardino esterno è però rimasto un grande arco murato che serviva a unire la chiesa al monastero.
Alle sue spalle troviamo l'omonimo parco, dove ci accomodiamo per una pausa rilassante, ascoltando i suoni della natura circostante.
Quinta tappa: Il Santuario di Santa Vittoria
Cosa vedere nel centro storico di Santa Vittoria in Matenano se non il santuario della santa patrona? Continuando ad addentrarci nel centro storico, sulla via Farfense, troviamo infatti l'edificio dedicato alla martire, chiamato anche La Collegiata.
Fu realizzato alla fine del Settecento ed è ancora oggi ottimamente conservato, sia nella sua struttura esterna, in stile neoclassico, che negli interni, ricchi di molte opere e oggetti di arte orafa, come ad esempio una splendida croce stazionale in lamina d'argento e un'altra in rame dorato. Nella Collegiata è presente il sarcofago in pietra di travertino dove sono conservate le autentiche reliquie di Santa Vittoria, il cui martirio è sapientemente scolpito sul coperchio.
Alle sue spalle è presente il parco delle Rimembranze, l'area verde più ampia del centro storico e anche qui ci fermiamo per contemplare le bellezze della natura.
Sesta tappa: monastero di Santa Caterina
Risalendo su via Roma completiamo il tour degli edifici del centro storico con il Monastero di Santa Caterina. Realizzato intorno al XIV-XV secolo, ospitava un'istituto femminile beneddettino dipendente dall'abbazia di Farfa e pare infatti che giovani monache ricevessero la “Veste di Santa Vittoria” al cospetto del sarcofago della martire proprio dalle mani del priore del monastero. Ristrutturato più volte nel corso dei secoli, ospita ancora oggi un gruppo di monache benedettine, ma accoglie anche i fedeli per ritiri spirituali e corsi di formazione.
Le monache si dedicano inoltre alla coltivazione degli orti, al ricamo e alla produzione di conserve e deliziosi prodotti alimentari – che chissà, magari sarà possibile assaggiare.
All'interno dell'edificio si trova il suggestivo dipinto, in parte rovinato, della Madonna del Latte, ovvero della Vergine intenta ad allattare Gesù Bambino.
Settima tappa: il Balcone dei Sibillini
L'ultima tappa della nostra passeggiata non può che essere il belvedere di Santa Vittoria in Matenano, amichevolmente denominato Balcone dei Sibillini. Si tratta infatti di un affaccio privilegiato, all'ingresso del paese, sui monti Sibillini, che si scorgono chiaramente in lontananza tra le chiome verdi degli alberi. Qui ci godiamo un tramonto da sogno, accompagnati dal rumore delle fronde, e assaporiamo un'atmosfera romantica e contemplativa che non ha prezzo.
Cosa vedere a Santa Vittoria in Matenano: i tesori sopravvissuti
Santa Vittoria in Matenano nasconde molti altri tesori nel suo centro storico ma purtroppo, come molti altri centri del resto delle Marche, dell’Umbria e del Lazio, è stata vittima del terremoto del 2016. Il sisma ha messo in ginocchio, se non addirittura cancellato, molti piccoli paesi della zona centrale dell’Italia e ha causato danni incalcolabili a numerosi centri storici. Nel paese, dunque, molte chiese ed edifici storici sono al momento inagibili per questioni di sicurezza.
Nonostante questo ora sai cosa vedere nel centro storico Santa Vittoria in Matenano quando vorrai visitarla e saprai esattamente come muoverti per un’immersione nella storia che raramente potrai sperimentare altrove.