Dove la necessità di contemplazione incontra la natura nascono i luoghi del silenzio. Scopri l'itinerario partendo da Santa Vittoria in Matenano.
L'Appennino marchigiano è certamente il regno della natura, un luogo fiabesco dove sorgono imponenti montagne e colline verdeggianti che d’inverno si imbiancano. E ancora valli, fiumi, grotte e gole scavate nella roccia che circondano piccoli e incantevoli centri abitati. Qui, dove le città sono solo un lontano ricordo, in molti si sono rifugiati nel corso dei secoli, approfittando del clima sereno e contemplativo e vivendo da eremiti.
In questo articolo ci soffermeremo su quelli che oggi sono noti come i luoghi del silenzio situati a Santa Vittoria in Matenano, in provincia di Fermo.
I luoghi del silenzio vicino Santa Vittoria in Matenano: alla ricerca della Pace interiore
Nella lunga e variegata storia dell’eremitaggio nel nostro paese non possiamo non parlare delle Marche. Questa regione, dove il clima e il paesaggio sono più che mai variegati, presenta un particolare rapporto con la natura, che è senza dubbio dominante rispetto all'elemento antropico, oggi come nei secoli passati. Ecco perché rappresentò per lungo tempo una meta perfetta per gli Eremiti, che vi si stabilirono in pianta stabile per tracciare un’ideale distanza dal progresso e trovare così il giusto spazio per pace e preghiera.
Ciò che è importante sottolineare, è che questo sentimento coinvolge anche i pellegrini contemporanei, che ancora oggi si recano in queste zone per ritrovare una dimensione spirituale, lontana dalle distrazioni, e che predisponga alla meditazione e alla contemplazione - per ritrovare sé stessi, insomma. Tra i grandi e piccoli centri delle Marche, Santa Vittoria in Matenano accoglie i pellegrini sull’omonimo colle, per trasportarli in quello che fu l'antico dominio dei monaci Farfensi, responsabili della fioritura di questo centro e di gran parte di ciò che vi si può trovare intorno.
I Farfensi erano un gruppo di monaci dell’ordine dei Benedettini che si trovavano nell’abbazia di Santa Maria di Farfa (l’attuale Fara Sabina, in provincia di Rieti) ma che nell’anno 890 dovettero sfuggire alle invasioni dei Saraceni e si rifugiarono nella zona del Piceno, per concessione dei duchi di Spoleto. Si insediarono nel monastero dei Ss. Ippolito e Giovanni in Silva, fortificarono il territorio circostante e meritarono la nomina a Presidiato Farfense nelle Marche. Solo qualche anno dopo vi portarono in salvo le spoglie di Santa Vittoria, la martire alla quale dedicarono il borgo.
Le lotte intestine dell’ordine monastico, tra l’abbazia di Farfa e quella neonata di Santa Vittoria, fu solo uno dei motivi che portò al tramonto del Presidio e, in seguito, nel Settecento, alla soppressione dell’ordine, ma moltissime sono le testimonianze che i Farfensi hanno lasciato in zona; ecco perché oggi parleremo dei Luoghi del Silenzio di Santa Vittoria in Matenano e di quella che è l'eredità dei Farfensi.
Prima tappa: Sant'Agostino
Iniziamo il nostro itinerario dei Luoghi del Silenzio di Santa Vittoria in Matenano da Sant’Agostino, connubio perfetto tra religione e politica.
Questo edificio sorge in corso Matteotti, l'arteria centrale del paese ed è in stile romanico, risalente alla fine del Quattrocento, ma la facciata, a seguito dei danni provocati da diversi sismi, non venne mai completata.
Anticamente fu una delle chiese principali dei Farfensi, con annesso monastero, poiché da qui partivano le processioni in onore della Santa nei giorni ad ella dedicati. Tuttavia ebbe vita piuttosto breve, a causa della chiusura dell’ordine, e divenne proprietà del Comune.
La chiesa, tuttavia, è ancora esistente e al suo interno si trova un organo della prima metà del secolo XVIII, formato da alcune canne seicentesche, una testimonianza inestimabile. Purtroppo, come altre chiese del paese, non è agibile, a causa dei danni del sisma del 2016.
L’altra sezione dell’edificio, l’ex monastero, è invece dedicata al Municipio, che conserva nel suo archivio importanti documenti antichi.
Seconda tappa: chiesa di San Salvatore
Continuiamo a esplorare il centro del paese, e spostiamoci in via Lamponi, dove sorge la chiesa di San Salvatore.
Questo edificio venne realizzato nell’Ottocento, ma il suo nucleo originale risale al Duecento quando si trovava in una contrada di campagna, nei pressi del fiume Tenna. Furono gli abitanti del paese a chiederne lo spostamento, per inserirla all’interno del centro. Al suo interno è possibile ammirare opere d’arte sacra e dipinti della scuola pittorica marchigiana.
Attualmente è l’unica chiesa a essere agibile e viene utilizzata per la santa messa e tutti i rituali religiosi, dai matrimoni ai funerali, nell’attesa che i fondi europei siano destinati al restauro degli altri edifici sacri.
Terza tappa: Santuario di Santa Vittoria
Proseguiamo su via Lamponi, verso via XX Settembre e giriamo a sinistra in via Farfense, fino a trovarci davanti a uno dei Luoghi del Silenzio più caratteristici di Santa Vittoria in Matenano, ovvero il Santuario dedicato alla Martire, la Collegiata.
Ci troviamo ai piedi di una scalinata e tra le fronde degli alberi riusciamo ad ammirare una bellissima facciata in stile neo-classico e la torre con campanile.
Costruita alla fine del Settecento accoglie numerose opere d’arte sacra, come dipinti della scuola marchigiana e oggetti di arte orafa, come una croce stazionale in lamina d'argento sbalzato, di scuola senese.
La struttura comprende la Sagrestia, la Cappella del Sacro Cuore e naturalmente la cripta con il reliquiario dove sono conservate le spoglie mortali e il pugnale di Santa Vittoria. La cripta è naturalmente l’attrazione principale del Santuario, realizzato in travertino e scolpito nel XV con la storia del martirio della Santa.
Quarta tappa: Monastero di Santa Caterina
Dopo una breve pausa a goderci il fresco del Parco della Rimembranza, sul retro del Santuario, ci dirigiamo verso la poco distante via Roma, verso il Monastero di Santa Caterina, che della ricerca della pace rappresenta forse il culmine.
Questo edificio venne realizzato intorno al XIII secolo, per dare modo anche alle donne di seguire le orme dei monaci Farfensi, con cui vissero in comunione per circa cinque secoli, fino alla chiusura dell’ordine maschile.
La presenza dei monaci manca ormai da qualche secolo, mentre il Monastero di Santa Caterina è ancora attivo e accoglie tutti coloro che in questa nostra frenetica contemporaneità hanno bisogno dei Luoghi del Silenzio e della loro atmosfera contemplativa. Qui infatti si organizzano ritiri spirituali, seminari e incontri di preghiera per famiglie, coppie prossime al matrimonio o viaggiatori solitari, anche privi di mezzi propri.
Le monache, inoltre, si dedicano alla cura dell’orto, alla produzione di conserve, al ricamo e al confezionamento di prodotti tessili, in un’ottica di autosufficienza e di umiltà
Una curiosità che riguarda l'interno della chiesa del monastero: in una nicchia si trova un dipinto della Madonna del Latte,ovvero della Vergine che allatta Gesù Bambino, un’immagine piuttosto rara ma molto suggestiva e tenera e soprattutto sentita in queste zone.
Quinta tappa: chiesa della Madonna degli Angeli
Continuiamo il nostro viaggio tra i Luoghi del Silenzio di Santa Vittoria in Matenano lasciando il centro storico ed esplorando i dintorni.
Percorriamo in macchina le tranquille e silenziose stradine di campagna, godendoci il cinguettio degli uccelli e il fruscio delle fronde degli alberi. Lungo la strada provinciale che conduce al paese di Montelparo sorge l’antica chiesa della Madonna degli Angeli, così chiamata per via dell’affresco di arte riminese, risalente al XIV secolo, che rappresenta ancora una volta la Madonna del Latte, circondata dagli angeli. L’affresco, purtroppo, è in parte danneggiato.
Sesta tappa: Chiesa della Madonna della Valle
Restiamo sempre fuori dal centro, in quella che anticamente era conosciuta come “Pian Santa Maria”, e ci imbattiamo nella chiesa parrocchiale di Santa Maria della Valle. La sua importanza risale al Settecento, perché tra il 1771 al 1793 ha custodito il reliquiario con spoglie Santa Vittoria, prima che venissero spostate nella Collegiata.
Settima tappa: il Cappellone
Concludiamo il nostro tour dei Luoghi del Silenzio di Santa Vittoria in Matenano con il Cappellone, ovvero la Chiesa della Resurrezione.
Salendo sulla vetta più alta del colle Matenano ci imbattiamo in questo splendido luogo circondato dal verde per ammirare innanzitutto un panorama mozzafiato, tra colline lussureggianti, boschi, le montagne del massiccio del Gran Sasso e dei Sibillini e addirittura una porzione del mar Adriatico. L’imponente edificio coniuga quindi l’atmosfera sacra e la vicinanza con la natura, caratteristica che anticamente lo rese una meta di pellegrinaggio da parte dei cittadini per celebrazioni, processioni e feste religiose.
Arriviamo alla facciata della chiesa della Resurrezione, che deve il suo nome alla riproduzione, sull’altare maggiore, della Resurrezione del Cristo ma, i sanvittoriesi preferiscono chiamarla affettuosamente Cappellone, perché al suo interno vi si trova la Cappella degli Innocenti, dal pomposo stile barocco.
I luoghi del silenzio: riconnetterci con noi stessi
In quest’epoca caotica e rumorosa spesso dimentichiamo di dare al tempo il giusto valore, i rumori sono la nostra colonna sonora quotidiana, i dispositivi elettronici ci assorbono e ci distraggono dai nostri pensieri. La modernità, insomma, ci iper-stimola e rischia di prosciugare le nostre energie. Ecco perché a volte può essere molto utile esplorare luoghi lontani dalle città che ci permettano di respirare aria pulita e ammirare bellezze paesaggistiche e culturali. Un tour nei luoghi del silenzio a Santa Vittoria in Matenano o in uno degli altri comuni del fermano che fanno parte di questo circuito potrebbe concretamente aiutare a riconnetterci con la nostra interiorità: un viaggio nel viaggio, insomma, che ogni tanto bisogna intraprendere.