Viaggio alla scoperta del distretto della calzatura nelle Marche, la storia di Torre San Patrizio.
Il binomio Marche e Scarpe simboleggia il legame profondo che unisce questo straordinario territorio e l’arte della calzatura. L’industria della scarpa ha modellato questi luoghi ed è presente fin dall’epoca medievale, perfino Boccaccio ne fa un cenno nel suo Decameron. Nelle Marche si realizzano le scarpe dei più noti e prestigiosi marchi del Made in Italy.
In questo articolo ti racconteremo la storia di questa antica arte e di come il comune di Torre San Patrizio abbia giocato un ruolo centrale nell’artigianato delle scarpe, ti faremo scoprire gli aneddoti e ti porteremo in giro a visitare dei calzaturifici storici, in ultimo ti daremo indicazioni per fare uno shopping di qualità alla ricerca della tua calzatura perfetta Made in Marche.
L’artigianato delle scarpe a Torre San Patrizio
C’è un legame profondo tra il paese di Torre San Patrizio e l’arte della calzatura, si tratta di un’attività artigiana, tramandata di generazione in generazione fino ai nostri giorni. Grazie ad un’accurata ricostruzione di documenti d’archivio, sappiamo che nel periodo tra le due guerre mondiali un abitante di Torre San Patrizio su due lavorava nel settore della calzatura. Inizialmente le attività si svolgevano all’interno della stessa abitazione, spesso in spazi angusti e poco luminosi, come gli scantinati, la produzione coinvolgeva tutti i componenti della famiglia, ed era completamente manuale, se si esclude l’utilizzo della macchina da cucire a pedali.
Negli anni ’50 la manifattura artigiana si è trasformata in industriale, in questo periodo la fabbrica principale di Torre San Patrizio produceva circa 500 paia di scarpe al giorno e contava più di 100 dipendenti, costretta perfino a reclutare lavoratori nelle località vicine, perché gli artigiani di Torre San Patrizio erano già tutti impiegati. Negli anni ’60 e ’70 il settore diventa sempre più fiorente, fino a contare 7 imprese industriali, 23 calzaturifici minori, 4 calzolai artigiani e 15 aziende ausiliarie, sono dei grandi numeri, considerando che ancora oggi il paese conta meno di 2000 abitanti. È negli anni ’90 che la concorrenza dei paesi orientali inizia a farsi sentire e la manifattura locale deve differenziarsi e specializzarsi ancora di più, non tutte le aziende ce la fanno, alcune chiudono altre vengono assorbite da aziende più grandi. Ma quelle che ce la fanno sono diventate sempre più competitive, producendo un prodotto garantito, rifinito ed esteticamente bello. L’esempio più significativo di riuscita all’interno del distretto calzaturiero della campagna di Fermo è quello di Diego Della Valle, che grazie a un’abile campagna pubblicitaria su un modello di calzatura Tod’s è diventato un marchio di richiamo internazionale, con sede giusto a pochi km da Torre San Patrizio. Tramandare questa antica arte, così importante per questa regione, significa anche garantire il preservarsi della sua identità.
Il calzaturificio Gordon a Torre San Patrizio
La storia del calzaturificio Gordon di Torre San Patrizio inizia con passione e dedizione, siamo nei primi decenni del Novecento quando nonna Elvira inizia a lavorare come orlatrice di scarpe. Lei aveva cominciato a lavorare fin da giovane, diventando un punto di riferimento per le ragazze, anche dei paesi vicini, che volevano imparare un mestiere. A quel tempo le scarpe che venivano prodotte erano usate come merce di scambio per barattare altri beni di consumo. È nel settembre del 1956 che il Calzaturificio Gordon apre ufficialmente i battenti, ad aprirlo è il figlio di Elvira, Giovanni Ciarpella, che con impegno e fervore continua questa tradizione artigiana. Si dice che Giovanni non usciva mai dalla fabbrica prima di essersi assicurato che ogni paio di scarpe prodotto era perfetto.
Questa azienda a conduzione familiare è presente nella comunità di Torre San Patrizio da più di 60 anni, nel 2013 è stata premiata alla Camera di Commercio di Fermo come ditta di calzature più longeva della provincia. I principi, ancora oggi, restano quelli di un tempo produrre scarpe con un lavoro meticoloso e materiali pregiati. Le scarpe sono cucite a mano e vengono utilizzate delle tecniche di lavorazione particolari, l’azienda collabora anche con altre realtà italiane favorendo all’ideazione e produzione di prodotti, rigorosamente Made in Italy. Il Calzaturificio Gordon ha sede in via di Villa Zara 24, non lontano dall’affascinante Villa Zara, che grazie alla sua storia, continua ad essere un vivido punto attrattivo per tutto il paese. Ti invitiamo a visitare questo calzaturificio per conoscere da vicino la sua storia e toccare con mano tutto il processo di lavorazione.
Nei dintorni di Torre San Patrizio: Il Museo della Calzatura a Sant’Elpidio a Mare
Il nostro viaggio nel mondo della scarpa nelle Marche continua nei dintorni di Torre San Patrizio, ti portiamo ora a Sant’Elpidio a Mare, a 17 km di strada viaggiando verso il litorale. In questa cittadina ha sede il Museo della Calzatura Cav. Vincenzo Andolfi, tappa importante per conoscere la storia dell’artigianato della scarpa, così vitale per questa regione e in particolare per questa zona territoriale. Siamo nel centro storico di Sant’Elpidio a Mare e il Museo della Calzatura è ospitato al primo piano dell’ex convento dei Padri Oratoriani della Congregazione di San Filippo Neri.
Questo museo è diviso in tre sezioni e conserva migliaia di reperti, tra scarpe e utensili per la lavorazione. La prima parte documenta la storia della calzatura, con esemplari provenienti da varie epoche storiche e da tutte le parti del mondo, potrai vedere esemplari unici, da riproduzioni dei calzari romani fino alle scarpe in uso oggi. La seconda sezione è dedicata invece alle scarpe indossate da personaggi famosi, partendo da Papa Giovanni Paolo II fino ad arrivare a celebri personalità della politica, dello spettacolo e dello sport. L’ultima sezione è dedicata all’Industria Calzaturiera Marchigiana e include l’attuale produzione con calzature di griffe locali internazionalmente conosciute, come Tod’s. Di notevole interesse anche la fedele riproduzione della bottega artigianale del calzolaio allestita alla fine del percorso, qui potrai trovare varie tipologie di antichi utensili che venivano adoperati per la fabbricazione a mano delle calzature. Il museo è sito in Corso Baccio 31, nel centro storico di Sant’Elpidio a Mare, prima di organizzare la visita ti invitiamo a verificare gli orari di apertura.
Eccellenza Italiana: L’industria della scarpa nelle Marche
L’industria della scarpa nelle Marche ha radici profonde e ha modellato l’economia dell’intera regione. Nelle Marche si producono scarpe fin dall’epoca medievale e ancora oggi una calzatura italiana su tre viene prodotta in questa regione. Qui hanno sede i migliori marchi di scarpe: grandi brand internazionali come Tod’s, ma anche solide realtà locali. L’apice della produzione dell’intera filiera della scarpa si concentra nella zona di Fermo, e da sola vale la metà dell’export regionale, siamo a 15 km dal comune di Torre San Patrizio, anch’esso storicamente legato a questa attività produttiva. Ma vediamo più da vicino la storia di questa antica arte artigiana nelle Marche.
Le prime notizie che segnalano l’esistenza di botteghe di produzione delle scarpe risalgono al 300, anche Boccaccio nel Decameron ne fa un cenno, parlando di scarpe belle e di qualità tali da essere richieste ed esportate ovunque. Per iniziare a parlare di vera e propria industria bisognerà attendere fino ai primi decenni dell’800, quando in alcuni comuni della zona di Fermo cresce la produzione delle chiochiere, prima forma rudimentale di scarpa, che consisteva in una sorta di pantofole, realizzate in stoffa o pelle con una leggera suola. Ma è solo a seguito della rivoluzione industriale, con l’introduzione delle prime macchine a pedali, che questa industria subisce una vera e propria svolta crescendo in modo esponenziale. Nel secondo dopo guerra, con l’aumento della domanda di beni di consumo, i distretti industriali calzaturieri hanno il loro momento di splendore. Le botteghe a conduzione familiare si estendono e ogni area trova la sua specializzazione come, ad esempio, i tomaifici (produzione di tomaio, parte superiore della scarpa) o i tacchifici. Le piccole imprese hanno subito la crisi economica degli anni ‘90 e nel migliore dei casi sono state assorbite dalle grandi imprese altre imprese sono sparite, ma l’industria della scarpa continua a registrare ottimi risultati per la regione, rappresentando l’eccellenza italiana in questo settore. Come hai visto si tratta di una tradizione artigiana secolare, con un’interessante storia, che ti invitiamo a conoscere e approfondire visitando un calzaturificio storico come, ad esempio, il calzaturificio Gordon di Torre San Patrizio.
Il processo di lavorazione della scarpa: La garanzia del Made in Italy
Il processo artigianale di lavorazione della scarpa comprende varie fasi, tutte ugualmente importanti e necessarie per arrivare ad un prodotto di qualità con una garanzia Made in Italy. Conoscere questo processo ti aiuterà a dare il giusto valore alla scarpa che indossi e a tutta la filiera e il lavoro che c’è dietro il prodotto finito. La creazione di una scarpa artigianale parte da una ricerca creativa, i designer dopo un’analisi delle tendenze del mercato danno forma a un’idea, che i modellisti, tramite il cartamodello, procederanno a trasformare in realtà.
La prima fase di lavorazione consiste nel taglio della pelle per la tomaia (parte superiore della scarpa), questa fase richiede abilità, precisione e attenzione ai dettagli, perché la qualità e l’estetica della calzatura dipendono in gran parte dalla precisione nel taglio dei materiali. La seconda fase prevede l’orlatura, questa è una fase cruciale, eseguita con precisione, utilizzando macchinari appositi e tecniche tradizionali, si procede a cucire insieme tutti i pezzi. Quindi si passa alla smerigliatura per eliminare tutte le parti eccedenti della tomaia, facendo in modo che si crei uno strato omogeneo, per poi incollare la suola e applicare il tacco. In ultimo si procede alla pulitura, lucidatura e verniciatura. Le tue scarpe sono ora pronte e sistemate con cura nelle loro scatole, dove le troverai al momento dell’acquisto.
La scarpa, tentazione irresistibile, dritte su dove comprare a prezzi convenienti
Fare un viaggio nelle Marche, soprattutto a Torre San Patrizio e nella campagna del Fermano, significa non solo scoprire un territorio ricco di storia e bellezza, ma anche portarsi a casa un ricordo di questa regione, quale oggetto migliore se non l’eccellenza per cui è conosciuta nel mondo, firmata Made in Italy: la scarpa. Le scarpe sono un prodotto necessario, ma anche bello, che ci piace immaginarci addosso come completamento del nostro abbigliamento. È una tentazione irresistibile quella che si prova nell’acquisto delle calzature, e le Marche in questo rappresentano l’eccellenza e la possibilità di portarsi a casa un prodotto di qualità, rifinito e non sempre a prezzi alti. Come fare?
Vista la fiorente produzione nel settore calzaturiero e la presenza di tantissime industrie, nelle Marche è possibile scegliere su ampia scala a prezzi convenienti. Innanzitutto, devi sapere che quasi ogni casa di produzione ha uno spaccio aziendale, dove non solo potrai scegliere tra un’infinità di modelli, ma potrai acquistare con una scontistica. In secondo luogo, vista la presenza del distretto industriale sono presenti sul territorio tantissimi outlet. Se fai un viaggio tra le bellezze delle Marche ti invitiamo caldamente a visitare un calzaturificio, piccolo o grande che sia e approfittare della sua produzione riportandoti a casa una scarpa Made in Italy di grande qualità, le Marche ti aspettano!