Un tour fuori dall’ordinario. Consulta il nostro itinerario delle ville storiche di Treia e scopri luoghi incantevoli che in pochi conoscono.
Nell’area di Treia, l’antico borgo noto per il gioco del pallone col bracciale e per il romanzo Giù la piazza non c'è nessuno della scrittrice Dolores Prato, si addensano alcune delle ville più belle delle Marche, veri e propri capolavori simbolo della massima espressione architettonica nell’Italia del Settecento e dell’Ottocento.
Sono luoghi ameni dove sognare circondati dal verde di parchi rigogliosi. Visit Italy ti propone un itinerario per scoprire questi autentici tesori nascosti dal fascino decadente.
Ecco quali sono le ville storiche più belle di Treia.
Itinerario delle ville più belle di Treia
Le ville gentilizie di Treia sono tra le attrazioni più belle e insolite da visitare nella provincia di Macerata. L’area è ricca di dimore nobiliari e case di campagna che rispecchiano in parte l'influenza di architetti geniali come Giuseppe Valadier e Andrea Vici.
Qui ti proponiamo un itinerario con tutte le destinazioni da non farsi sfuggire. Ti diciamo subito che alcune non sono accessibili ai visitatori e che altre versano in stato di conservazione non ottimale. Tuttavia, vale comunque la pena raggiungerle per un viaggio insolito e non banale nella storia e nella bellezza della regione.
Ecco un’anteprima di quello che ti aspetta: scopriremo capolavori neoclassici “segreti”, visiteremo luoghi antichi e poco conosciuti, faremo un tuffo nel passato.
Scopri tutto nel nostro itinerario delle ville storiche di Treia.
Itinerario ville storiche di Treia. Un gioiello neoclassico segreto
Percorriamo la Provinciale Romana e raggiungiamo la prima tappa del nostro itinerario che ci condurrà tra le ville storiche più belle di Treia. Ti consigliamo di usare l’auto per avere la massima flessibilità negli spostamenti.
Giunti in Contrada San Marco, ci ritroviamo al cospetto di Villa Spada e del maestoso parco che la abbraccia, poco meno di 3 ettari di piante secolari, giardini all’italiana e boschetti. Il panorama è mozzafiato: si spinge fino al mare!
L’edificio, conosciuto anche col nome di Villa La Quiete, sorge su un antico convento cappuccino del XVI secolo riadattato in casino di campagna da Giuseppe Valadier. Il progetto originale è riportato su uno schizzo del 1815.
Piccole costruzioni bizzarre ed eclettiche catturano l’attenzione mentre si passeggia tra i viali del parco. Capiterà di imbattersi in un padiglione neo-egizio, una serra merlata o in un gazebo neo-gotico.
A dominare il complesso è però la grande dimora neoclassica di Lavinio Spada. Il nobile ne fece un rifugio di quiete lontano dal mondo, il luogo in cui visse gli anni d’amore con la moglie, Natalia Komar, e dove coltivò numerosi interessi, che spaziavano dalle scienze alla poesia.
Tra le passioni che maggiormente occupavano il tempo del conte Spada, quella per la botanica si tradusse nella cura meticolosa del vasto giardino esterno, che andò a popolandosi progressivamente con oltre 10 mila specie diverse di piante.
Alla morte del proprietario, Villa La Quiete fu venduta e cadde presto in decadenza. Non fu più abitata, durante la seconda guerra mondiale venne addirittura utilizzata come campo di internamento, mentre tra gli anni Sessanta e Ottanta ospitò un asilo e una scuola materna.
Oggi, percorrendo i suoi viali, si riscopre un luogo che, seppur segnato dagli anni, conserva intatta la magia del passato e continua a raccontare la sua storia a chi ha il piacere di visitarlo.
Deviazione alla torre del Mulino
Salutiamo Villa Spada e le sue suggestioni ottocentesche e dirigiamoci verso Passo di Treia. Prima però di continuare il nostro viaggio tra le ville storiche più belle delle zona, facciamo tappa alla Torre del Mulino, un pezzo importante della storia locale risalente al XIV secolo.
Si tratta di un magnifico esempio di torre-mulino, una particolare fortezza progettata per difendere i mulini all'interno delle sue mura.
Nell’area dell’antica Montecchio, nome con cui Treia era conosciuta fino al XVIII secolo, si trovavano infatti numerose macine, le quali garantivano sì benessere e sviluppo alle comunità locali, ma erano altresì bersaglio di frequenti attacchi durante il medioevo. La necessità di fortificare tali strutture divenne quindi impellente.
Insieme a quella del comune di Pollenza, la torre di Passo di Treia costituiva un presidio strategico per la difesa della valle del Potenza, un crocevia fondamentale dove convergevano le strade per Treia, Macerata, Urbisaglia e San Severino.
Ammirala dall’esterno: alta 15 metri, presenta alcuni elementi gotici, come le volte a crociera ogivali, che ricordano l’Abbazia di Fiastra e il Castello della Rancia di Tolentino.
Un’antica villa in rovina
A Passo di Treia sorge anche una delle ville storiche più antiche dell’area. Si tratta di Villa Valcerasa (o Ruspoli), una residenza monumentale le cui origini risalirebbero al XIII secolo.
All’epoca era un luogo di devozione legato alla figura del frate francescano Pietro da Treia. Soltanto nel Settecento il vecchio monastero verrà riadattato in una villa nobiliare per volere del proprietario, il cardinale Nicola Grimaldi.
Gran parte della tenuta è oggi in rovina, ma rappresenta ancora una testimonianza significativa della storia marchigiana e dell'architettura neoclassica nel territorio. La sua bellezza, segnata inesorabilmente dal tempo, evoca quel fascino malinconico che gli appassionati di urbex ben conoscono.
La residenza si compone di un ampio parco e di raffinate costruzioni: l’abitazione patrizia vera e propria, una chiesa con campanile, un ulteriore edificio adibito probabilmente a casa colonica e infine il Roccolo, un piccolo gioiello attribuito al Valadier. Quest’ultimo fabbricato è l’unica parte di Villa Valcerasa attualmente in uso. Restaurato, è ora una struttura ricettiva.
Un parco fuori dall'ordinario
A nord di Passo di Treia, in una splendida zona panoramica, troviamo Villa Lazzarini, dimora storica, circondata da un grande parco, oggi di proprietà di un’azienda vinicola locale.
Andando oltre, verso Villa Potenza, uno splendido viale delineato da platani e olmi anticipa Villa Luzi. Conosciuta anche come Villa Votalarca, risale alla prima metà del Settecento, ma ha subito una ristrutturazione ad opera di Andrea Vici nel XIX secolo e un successivo ampliamento.
Intorno alla struttura sorgono un bel giardino all’italiana e un parco all’inglese dove si alternano giochi d’acqua, finte rovine classiche, statue, tempietti, pagode e inattese scene animate, come l’ingegnosa porta con apertura a comando della casa della giardiniera e la statua del monaco dalle braccia “mobili” della cappella gotica. Su un piccolo promontorio artificiale è stata addirittura riprodotta la grotta della Sibilla, con all’interno una statua in marmo raffigurante la Sibilla Eritrea.
Altre splendide ville storiche a Treia
Villa Dolce Riposo è la residenza voluta dai nobili Acquaticci in Contrada San Marco. Anch’essa è circondata da vasti spazi verdi perfettamente integrati al paesaggio marchigiano e rispecchia l’equilibrio e la simmetria tipici della progettazione residenziale del Valadier.
È una caratteristica che ricorre sovente nella maggior parte delle dimore nobiliari che delineano i dintorni di Treia. Tra queste, ricordiamo inoltre Villa Leonardi, di proprietà di Carlo Napoleone Bonaparte, cugino dell’imperatore Napoleone III; Villa Voglia, edificata su un antico complesso monastico francescano; Villa Rutiloni, casino di villeggiatura della famiglia Pascucci.
A completare il panorama di residenze storiche a Treia troviamo anche Villa Valcampana, Villa Carnevali, Villa Pignotti, Villa Molle.
Come accennato in precedenza, molte di queste proprietà non sono accessibili al pubblico se non per i giardini esterni o in particolari occasioni, come le Giornate del FAI. Altre, invece, sono state tramutate in strutture ricettive oppure sono in via di ristrutturazione. Per aggiornamenti e ulteriori informazioni sulle visite, consigliamo dunque di contattare la Pro Loco di Treia.